Il Karaoke (quello con la K maiuscola), nasce in Giappone, più precisamente da un’idea di Daisuke Inoue che nel 1971 assemblò la prima rudimentale Karaoke machine e la usò in un bar di Kobe. L’idea funzionò talmente bene da diventare, negli anni, la principale forma d’intrattenimento in Giappone e anche nel resto del mondo non se la cava male. Daisuke Inoue però dimenticò di fare una piccola cosa, non registrò l’invenzione della macchina e nel 1975 un filippino di nome Roberto del Rosario dimostrò di essere più furbo. L’unica consolazione rimasta al povero Inoue fu la vittoria nel 2004 del Premio Ig Nobel per la pace «per aver inventato il karaoke, trovando un modo del tutto nuovo per insegnare alle persone come tollerarsi l’un l’altro».
Salto temporale. Siamo in Italia. È il 1992. Non è un’idea di Stefano Accorsi.
Il 28 settembre 1992 va in onda sulle reti Mediaset la prima puntata del Karaoke, esordio da presentatore televisivo di Fiorello e lancio ufficiale di un format che andrà oltre la televisione diventando, almeno per qualcuno, un vero e proprio stile di vita. Se l’accoglienza iniziale fu deludente (la rete stava per cancellare il programma), divenne successivamente un successo nazionale, che fece durare la messa in onda fino al 1995.
Tutti potevano essere cantanti, TUTTI. La fine del programma però non significò la fine del karaoke in Italia, ma fu il semplice passaggio di testimone che andava dalla TV ai bar. L’entrata del karaoke nella vita quotidiana degli italiani fu facilitata anche da un’altra invenzione: venduto come giocattolo, spacciato per sistema tecnologico di riproduzione e registrazione al pari degli studi professionali, fa l’entrata in scena il Canta tu.
Quest’incredibile aggeggio che i genitori si ostinano a comprare ai figli vanta una lunga carriera di vendite dai primi anni ’90 ad oggi e una lunga serie di evoluzioni tecnologiche, basti pensare che il primo andava con le musicassette (sapete che cosa vero?). Quello che a noi maggiormente interessa però è il susseguirsi di spot pubblicitari del prodotto, tutti con volti noti del mondo della televisione e non solo. Il problema è che ogni anno esce un nuovo spot e alcuni non sono recuperabili, faremo quindi una sorta di lista dei più interessanti presenti in rete.
Jerry Calà
«Ocio però!» Lo slogan con Jerry Calà è sempre lo stesso, ma lo spot acquista tutto un altro sapore ed il tormentone dello spot è Overdose (d’Amore) di Zucchero, mica robetta. Qui capiamo la vera importanza di avere uno di questi affari in casa, magari durante una festa in famiglia, dove il parente pazzo (leggenda vuole che tutti ne abbiano uno) costringe tutti a cantare, compreso il nipote incapace e la nipotina più spaventata del mondo. Nella seconda pubblicità però Jerry sfodera tutto il suo sex appeal e ci fa capire che grazie a questo studio di registrazione portatile potremo avere anche noi non una, ma due belle gnocche (presumibilmente minorenni) al fianco.
Cristina D’Avena
Come poter togliere il piacere di urlare al microfono ad un bambino? Ma ci pensa Giochi Preziosi con il Canta tu junior. Come testimonial doveva esserci per forza lei, Cristina D’Avena, che ci regala una sua compilation da cantare e fa capire subito agli sventurati genitori quanto soffriranno grazie a quel microfono con controllo volume incorporato. Perché se i bambini nello spot sembrano appena usciti dall’Antoniano sappiamo tutti che la realtà è molto diversa, e quel «Denveeeeeer» potrebbe diventare l’urlo di guerra degli spartani.
Fiorello
«Con Canta tu, cantare è bello! Te lo dice Fiorello!» Non potevamo non citare Fiorello, suo malgrado il volto del Karaoke e del Canta tu che sulle note di Ciao mamma di Jovanotti passa da presentatore a mercificatore televisivo; fortuna vuole abbia interrotto la conduzione per disintossicarsi, altrimenti avremo lui al posto di Giorgio Mastrota. Da notare nel primo spot la frase dell’annunciatrice radiofonica: «Edizione straordinaria! Nonostante la presunta crisi, il fenomeno Canta tu ha convinto gli italiani che cantare è ancora più bello!». Siamo nella prima metà degli anni ’90 e già parlavano di crisi! Ma a risolverla c’è il Canta tu che oltre all’innovazione tecnologica della radio ti regala un quaderno ad anelli con l’acquisto di due cassette! La tecnologia fa passi da gigante e subito arriva il Canta tu con video, pubblicizzato sempre da Fiorello e dalla sua controparte in cartone animato che ricorda I fumetti di Fiorello usciti proprio in quegli anni. Canta tu non dimentica il suo pubblico più giovane e crea Canta tu Tanya, un walkman con microfono e amplificatore per far cantare le ragazzine ovunque. Più che un regalo, un suicidio di massa per i genitori. Per chi non lo ricordasse Tanya è la sosia di Barbie creata da Giochi Preziosi.
Luisa Corna
Siamo alla fine dei ’90, il Karaoke non è più in TV, Fiorello si è dato ad altri programmi, e lo sponsor ha bisogno di un testimonial convincente, chi potrebbe essere? Ma ovviamente Luisa Corna, e lei ci sta. Nascono così una serie di pubblicità a tema. Le prime dedicate ai vari modelli di Canta Tu in cui per ogni modello esiste una Corna con uno stile diverso (come se una non fosse abbastanza), poi lo spot per far vedere quant’è bello cantare in compagnia e quello sexy. Esistono però anche altre pubblicità dedicate ai CD con le canzoni dei cartoni animati, con le migliori hit di Sanremo o con le canzoni della tua squadra del cuore.
Gigi D’Alessio
«Canta tu con me! Sono uno come te!» Detto da Gigi D’Alessio la cosa non è che mi faccia tanto piacere. Capiamoci, cerco di ascoltare ed essere imparziale con tutti gli artisti, ma con certi proprio non ce la faccio, è più forte di me. Ma non usciamo troppo dall’argomento. Chi potrebbe dichiarare al mondo «Se lo faccio io, sicuramente potete farlo anche voi»? Ma ovviamente lui, il grande Gigi, reduce dal successo di Un nuovo bacio, famoso duetto con Anna Tatangelo, che però non compare nello spot, sostituita da una ragazzina ancora più giovane.
Filippo Inzaghi
Giochi Preziosi ci riprova, con Filippo Inzaghi, Alessia Ventura e Francesca Lodo, o è Inzaghi che ci prova con loro… Comunque dicevamo, quale miglior metodo per far capire a tutti che possono cantare? Facendolo fare ad un calciatore stonato! L’unica pecca è che cantano un brano già in origine stonato La canzone del capitano di Dj Francesco. Inzaghi però ce la mette tutta e con grande prova d’attore dimostra di avere due strade davanti a sé, o il calcio o il sequel di Alex l’ariete.
DJ Francesco
«Se canto io, Canta tu!» Dopo Filippo Inzaghi che canta DJ Francesco non poteva non esserci l’originale, in buona compagnia tra l’altro, perché nello spot compare anche il più grande idolo delle masse, l’unico e vero Claudio Cecchetto. Facchinetti Junior, con l’entusiasmo che hanno solo gli animatori dei villaggi vacanze mentre cercano di farti ballare Ciapa la galeina, trasforma la sua hit Salta in Canta ed è subito festa. Il Canta tu non è più solo intrattenimento per la famiglia ma grazie alla Music Station diventa uno strumento da portare ovunque per rendere tutti partecipi del proprio disagio mentale.
Dopo DJ Francesco sono arrivati altri modelli e altri testimonial, per lo più indirizzati ad un pubblico di bambini (tipo il Canta tu di Violetta), ma la moda del karaoke, per fortuna, ha perso piede. Ora il karaoke si è evoluto, uscendo dalle case e dai locali, per tornare nel luogo da cui è venuto, la televisione. Solo che ora non lo chiamano più Karaoke, ma Talent Show.