
La nostra sembrava inarrestabile ed ecco che nel 1997 sbarca al Festivalbar (che non ha mai detto no a nessuno) con il motivo latineggiante “Banana y Frambuesa”, versione spagnola di “Banane e Lampone” di Gianni Morandi, a cui seguì la collaborazione con Claudio Baglioni per l’album “Anime In Gioco”.
Forse grazie a qualche spintarella del suo compagno di allora (Paolo Berlusconi) la carriera musicale della bella Natalia sembrava incredibilmente in ascesa, mancava però il grande salto, ovvero un disco in proprio che non tarderà ad arrivare, ma prima, come apripista, troviamo arrivare questo raro EP promozionale regalato in omaggio con una bottiglia di Cynar, noto amaro a base di carciofo. Ecco quindi che si spiega la dozzinale copertina che la vede immortalata senza veli coperta da un “sensualissimo” mazzo di carciofi di plastica. Complimenti.
E la musica? Bhè con un titolo come “Quiero Cantar” che cosa possiamo aspettarci? Una bella serie di musica da bar in riviera: quattro brani che incarnano gli stereotipi della peggiore musica estiva al “sabor latino” senza sussulti, senza sorprese e soprattutto senza il minimo interesse. Ecco quindi che basta ascoltare l’inutile “Oilì, Oilà” per rendersi conto di come della capacità di questi brani si scivolare via come l’acqua sulla pancia delle anatre. Proprio “Oilì, Oilà” assieme a “Eres Tierra De Sol” finiranno sul suo primo ed unico album pubblicato l’anno successivo, intitolato “Natalia” di cui nessuno si è mai accorto ed il cui flop segnerà la fine delle velleità canore della subrette
Con gli anni 2000 la ballerina iberica è lentamente scomparse dalla TV italiana dedicandosi alla sua passione: i cavalli. Tanto che oggi nel suo sito ufficiale non c’è traccia del suo passato da showgirl, ma lo spazio è completamente dedicato a foto di cavalli e rodei.
Per dimenticare tutto questo, consiglio:
– 1/3 di Cynar
– 2/3 di vino bianco fermo
– tanto ghiaccio
– mezza fetta d’arancia
Alla salute.
Tracklist:
01. Oilì, Oilà
02. No Tengo Tiempo
03. Te Quiero
04. Eres Tierra De Sol