Mike Patton Mondo Cane

Mike Patton – Mondo Cane (2010 – CD)

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Mike Patton Mondo CaneCaro Michelino ce ne hai messo di tempo!

E’ dal 2008 che sbaviamo all’idea di ascoltare su CD il progetto del funanbolico ex Mr. Bungle/Faith No More (giusto per citare le due band più famose a cui ha preso parte) che ha deciso di tributare la sua passione per la musica italiana degli anni ’50 e ’60.

Stiamo parlando di Mike Patton, uno dei pochi per cui la parola “artista” non è usata a sproposito, un vero e proprio onnivoro della musica non ovvia o banale, sempre alla ricerca di una sfida personale tra sperimentazione e divertimento. Non è una novità l’amore per la musica del nostro paese avendo vissuto in Italia (dove ha avuto modo di conoscere i vecchi brani della tradizione meldica tricolore) e parlando oltretutto un ottimo italiano (la sue ex moglie è bolognese).

Ecco quindi che il nostro con una dimostrazione di fine intenditore e di calamita impazzita mette insieme un lotto di brani tanto eterogeneo quanto efficace: successi internazionali come la celebre “Il cielo in una stanza”, oscuri episodi pseudo-garage come “Urlo negro” dei Blackmen, la musica napoletana di “Scalinatella”, fino alle immancabili colonne sonore di morriconiana memoria come “Deep Down” tratta dalla pellicola Danger Diabolik.

Tutto questo ben di Dio è stato portato in giro per il mondo negli anni scorsi con il progetto Mondo Cane (nome preso in prestito non a caso dai famosi shockumentary made in Italy ideati all’inizio degli anni ’60 da Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi ed il cui successo diede vita ad un lungo filone di imitatori – i famosi mondo movies – più o meno validi fino ai giori nostri), assoldando una band di ben 15 elementi tra cui spiccano i noi di Roy Paci alla tromba e Alessandro “Asso” Stefana alla chitarra (già parte dei geniali Guano Padano e collaboratore di lunga data di Vinicio Capossela e Marco Parente) e l’intera Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini.

Se pensate si tratti di un progetto puramente nostalgico ed alla fine “inutile” siete fuori strada, perchè come di consueto il nostro ci ha messo quel pizzico di follia che lo contraddistingue, ricolorando in technicolor queste cartoline musicali dal passato, reinterpretandole alla sua maniera, ma senza stravolgerle, mostrandone la dirompente vitalità, la grande modernità e l’indiscussa importanza. L’approccio di Mike patton non e stato quello di migliorare i brani, ma semplicemente renderli rispettosamente differenti.

Mike Patton Mondo Cane
Mike Patton dal vivo durante la performance di Mondo Cane

Poco importa che l’accento di Mike, pur ottimo, in qualche episodio tradiscai qualche inflessione anglofona che anzi dona una patina più seducente all’opera (Fred Buscaglione avrebbe dato il fegato per parlare esattamente come Mike Patton).

Tutto bene allora? Bhè più di una persona si è detta delusa dal numero ridotto di brani raccolti nell’album (circa la metà di quelli proposti dal vivo), ma se andiamo a riascoltarci i bootleg capiamo che questi sono probabilmente gli episodi più riusciti (ad essere pignoli le assenze ingiustificate sono a nostro parere quelle di “Pinne, fucile ed pcchiali” e “Legata ad un granello di sabbia”), ma speriamo che magari un giorno seguirà un volume 2.

«If you like orchestral music and have a heart in your fucking chest, you will like this record» (Mike Patton)

Tracklist:
01. Il Cielo In Una Stanza
02. Che Notte!
03. Ore D’Amore
04. Deep Down
05. Quello Che Conta
06. Urlo Negro
07. Scalinatella
08. L’Uomo Che Non Sapeva Amare
09. 20 Km Al Giorno
10. Ti Offro Da Bere
11. Senza Fine

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