L’attualità è sempre bellissima perché attira a sé ogni tipo di squinternati, mitomani e sciacalli. Il caso dei marò italiani in India non è da meno.

Max Loriga – Liberi Marò (2014 – singolo digitale)
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Tralasciando tuttavia la questione politica, sulla cui soglia non vogliamo nemmeno sostare, ci piace invece addentrarci nei meandri più reconditi del brano (con relativo video) che oggi vi presentiamo.
La canzone porta l’emblematico titolo “Liberi Marò” ed è interpretata da tale Max Loriga. La descrizione del video su Youtube la definisce come una canzone “pacifista” e riporta che scaricando il brano da iTunes “aiuterete così l’ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili della Guerra) al sostegno delle loro iniziative”.
Basta una superficiale ricerca per accorgersi che Loriga aveva tentato un’operazione analoga esattamente due mesi fa con la canzone “Pensando A Te… Genova” dichiarando sempre sulla pagina Youtube che con i soldi dei download “aiuterai i commercianti e gli abitanti genovesi colpiti per la seconda volta dalla recente alluvione”. Inoltre la pagina Wikipedia di Max Loriga è stata cancellata, cito testualmente, per “contenuto palesemente non enciclopedico o promozionale”. Ciliegina sulla torta spulciando il sito dell’ANVCG di questa iniziativa non c’è nemmeno l’ombra. O siamo noi ad essere degli irrecuperabili miscredenti oppure si tratta di una fatale dimenticanza.
Ma andiamo ad analizzare la canzone: il video esordisce, come fece a suo tempo Fabrizio Corona con la sua “Corona Non Perdona”, con le immagini e l’audio di uno dei due marò che rilasciano una delle loro dichiarazioni più celebri e discusse. Dopodiché a schiaffo siamo sul lungomare genovese e c’è Loriga, che tra l’altro somiglia ad una versione palestrata di Ivan Cattaneo, vestito completamente di nero, con la congiuntivite e con un paio di Ray Ban Aviator storti.
Ad un certo punto compare un altro tizio vestito di nero con dei baffi arricciati che stringe fortissimo delle catene mentre in playback rafforza il verso “che fine ha fatto la nostra libertà?”. A proposito, interessante dal punto di vista dell’analisi logica la frase “Utopia di umani che / scritte da burocrati / non parlan ma / le leggi fan / il nostro girdo è tassativo”.
Come se non bastasse di colpo salta fuori in mezzo ai due una signora bionda con un vestito tricolore; no, letteralmente, è una bandiera italiana a mo’ di vestito.
Il brano scorre via veloce, con sonorità che richiamano i film di James Bond e flauti dappertutto come nella peggiore chill-out di una quindicina di anni fa, fino a che non si tocca il vertice massimo di populismo con il verso “son soldati e non briganti” e con il Grilliano “Sveglia!” ripetuto più volte qua e là nel testo.
Bene, visto che secondo noi il ritornello c’è ed è valido, vi informiamo che su iTunes e Spotify è disponibile anche la versione strumentale da poter cantare con gli amici.
EDIT: dopo un nostro rapido giro di telefonate direttamente all’ANVCG per capire come mai dalla pubblicazione del singolo su iTunes avvenuta il 09/11/2014 ad oggi 27/01/2015 non avessero accennato alla cosa sul loro sito, ecco che nel giro di un’oretta appare tempestivamente un articolo con cui danno il patrocinio all’iniziativa, fugando ogni dubbio per noi maledetti scettici rompiballe. Tutto è bene quello che finisce bene. Ora riascoltiamoci cotanto capolavoro.
Liberi Marò
Liberi Marò
chi risponderà?
che fine ha fatto
la nostra libertà?
Utopia di umani che
scritte da burocrati
non parlan ma
le leggi fan
il nostro grido è tassativo
Liberi Marò
liberi
ora che è già tardi
presto
non c’è scusa
forza
non c’è tempo
grida anche tu
sveglia
forte com’è il tuono
presto
senza scuse
forza
non c’è tempo
grida anche tu
sveglia
forte com’è il tuono
non stare a guardare
urla
questo grido è
Marò liberi
li vogliamo qui
la gente sai
non ricorda mai
pensi che la vita sia
viverti solo la tua
ma svegliati
pensando a loro
son soldati
e non briganti
Liberi Marò
liberi
ora che è già tardi
presto
non c’è scusa
forza
non c’è tempo
grida anche tu
sveglia
forte com’è il tuono
presto
senza scuse
forza
non c’è tempo
grida anche tu
sveglia
forte com’è il tuono
non stare a guardare
sveglia
questo grido è
Liberi!
Liberi!
Liberi!
Liberi Marò
urla
Questo grido è
Liberi!