Il Festival del 2005 vede l’introduzione della suddivisione in 5 categorie dei cantanti in gara: Uomini, Donne, Classic, Gruppi e Giovani.
Unica donna nel gruppo dei Classic (elegante modo per definire le mummie che ne facevano parte ovvero, Nicola Arigliano, Peppino Di Capri, Franco Califano e Toto Cutugno), la panterona di Catania diede una botta di vita ai suoi colleghi di Villa Arzilla.
Marcella si presentò sul palco inguainata in un fasciantissimo abito di pelle nera, tacchi a spillo, capello selvaggio, rossetto rubino e, il pezzo forte, la scritta “uomo bastardo” stampata sul sedere. Sublime.
Il pezzo, scritto naturalmente dal fratello Gianni, è ancor più aggressivo del look dell’interprete, a cominciare dal titolo. Chi è l’uomo bastardo che ha fatto tanto incazzare Marcella? È uno che, giustamente spaventato dall’aggressività della cantante, ha cercato la compagnia di una donna più molto giovane. Marcella non ci sta dentro e gli lancia un anatema:
Quello che adesso chiami amore
Sarà un’amara verità
Lei ti fa sentire un uomo
Non sei neanche la metà
Accettarlo adesso è dura
Con un’altra donna no
Io dividerti non posso
Perderei la stima in me
Tu vincevi sempre
Ma non valevi niente
E adesso guarda quel che sei
Abbracci solo l’aria
Stringerai nessuno
Ogni gesto mio rimpiangerai vedrai
Lei è una bugia
Che con un soffio va via
Tu Sei l’uomo più bastardo che amerò
Io me la immagino più bella
E un po’ più giovane di me
Volare sopra una farfalla
È impossibile lo so
Tu vincevi sempre
Ma non valevi niente
E adesso guarda quel che sei
Abbracci solo l’aria
Stringerai nessuno
Ogni gesto mio rimpiangerai vedrai
È un lago ormai
Questo silenzio tra noi
Dove c’era amore un tempo c’eri tu
Sarai l’uomo più bastardo che amerò…
Venderai il mio cielo
A pochi soldi ormai
Ma un abbraccio vero
D’amore non avrai
Scoprire in fondo al mio pensiero
Chi veramente tu sei…
Tu sei l’uomo più bastardo che amerò
Tu sei l’uomo più bastardo che vorrei
Tu sei l’uomo più bastardo che vorrei
Per sempre
Tutto questo è ancor più meraviglioso soprattutto se si pensa che ogni volta che nominava il suo uomo traditore, si voltava ancheggiando verso la platea per far leggere a milioni di spettatori la scritta sul sedere.
Le giurie gradirono questo “simpatico” modo di autopromuoversi e la premiarono facendola arrivare in finale. In verità nessuno avrebbe mai osato eliminarla per paura di essere morso dalla selvaggia Marcella alla giugulare!
Barbara Ghiotti