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Jocks – Angeli in Discoteca, il primo e unico film sulla Italo Disco

Ultimo aggiornamento:

jocks_angeli_in_discotecaRiccardo Sesani è un regista che ha avuto la terribile sfortuna di aver esordito quando il cinema di genere italiano era ormai in declino. Riminese trasferitosi a Roma e formatosi principalmente in ambito musicale, inizierà a lavorare con entusiasmo per il cinema e il teatro mantenendo altrettanto vivo l’interesse per la sua vera passione, dopotutto lo stesso Sesani si definì «un musicista prestato al cinema».

Il suo primo film è Un amore targato Forlì del 1976, pellicola curiosa e irrisolta, indecisa se essere una commedia sporcacciona, un film sentimentale o una satira di costume. Indubbiamente un’opera personalissima e probabilmente con più di un elemento autobiografico che racconta di un giovane violoncellista romagnolo spostatosi a Roma, dove farà sempre la figura del provinciale ingenuotto alle prese con avidi sfruttatori burocratici e tardo-hippie (all’epoca Rimini era in provincia di Forlì, da qui il titolo).

Dopo un altro film nel 1981, Buona come il pane, atroce quanto assurda commediaccia sexy realizzata solo per battere cassa sull’unico perno delle tette di Carmen Russo  nel suo primo ruolo cinematografico da protagonista (all’epoca era appena uscita da camei in film come La città delle donne di Federico Fellini, Un’ombra nell’ombra e soprattutto Le porno killers), Riccardo Sesani realizza nel 1983 la sua opera che più di ogni altra si è aggiudicata il termine di cult: Jocks – Angeli in discoteca.

Qui il regista torna al suo primo amore, la musica, con una pellicola che ruota attorno alla scena discotecara dell’epoca, finanziata interamente dai proprietari della leggendaria discoteca riminese Altro Mondo Studios (amici di Sesani) e costruita per essere un enorme spot pubblicitario del celebre locale della Riviera romagnola.

I protagonisti sono un esuberante DJ di colore, il ballerino/coreografo/cantante Russel Russel (divenuto famoso qualche anno prima come cantante degli Easy Going) e nientepopodimeno che il prezzemolino dell’italo disco più commerciale Tom Hooker (passato alla storia soprattutto come la vera voce di Den Harrow) chiamati rispettivamente (con enorme inventiva di sceneggiatura) DJ e HiFi (!?!) accompagnati da un paio di buoni attori di casa nostra come Giuliana Calandra (che tutti ricordano in Profondo Rosso, nonché nei panni della maglie di Oronzo Canà ne L’allenatore nel pallone) e Armando Brancia (Amarcord). I due ragazzi, conosciutisi per caso, condividono la passione per la musica dance e, tra alti e bassi, rivalità, gelosie e riappacificazioni, decidono di far comunella con l’obiettivo di creare da zero il più grande spettacolo nelle discoteche di tutta Italia, reinterpretando in chiave dance l’Aida di Giuseppe Verdi (tributo alla formazione classica di Sesani) con tanto di robot, coreografie, luci stroboscopiche, laser, costumi futuristici ed elementi fantascientifici! Uno strabiliante spettacolo che sarà in grado «di rincoglionire tutta la costa adriatica», parola di Tom Hooker.

La trama è ai minimi termini e sembra più strizzare l’occhio alla commedia americana giovanilistica di quegli anni che agli ormai pressoché estinti musicarelli di casa nostra. La colonna sonora ovviamente non poteva che essere costituita interamente da massicce dosi di italo disco, seppure nel film, in pratica, troviamo le stesse tre canzoni dei The Cratures ripetute fino allo sfinimento, che guardacaso erano prodotti proprio dall’Altro Mondo Studios dove usavano esibirsi frequentemente con spettacoli molto simili a quelli presenti nel film.

Nel 1987 Riccardo Sesani, sempre con la produzione degli Altro Mondo Studios, realizzerà il thriller musicale Una donna da scoprire con protagonista Marina Suma nei panni di una cantante tormentata dall’alcol che rimugina sui bei tempi andati tra un concerto e l’altro, sempre presso lo stesso locale riminese e sempre in compagnia musicale dei Creatures che curano l’intera colonna sonora.

Seppur cinematograficamente il film possa essere considerato senza indugi un vero e proprio so bad it’s good di casa nostra, bisogna dire che al di là della semplice patina da film brutto, costituita da trama inconsistente, battute ridicole zeppe di slang giovanile e recitazione agghiacciante dei due protagonisti, traspare qualcosa di più.

Jocks Angeli in discotecaStiamo parlando proprio della rappresentazione dell’Italia dell’epoca, della sua vita notturna e non solo: dell’entusiastica voglia di fare di un paese pieno di giovani che pensavano sì all’apparire e al divertimento in primis, ma che riuscivano anche a costruire qualcosa con sconfinato ottimismo, un paese che sapeva affrontare i problemi, per quanto grandi, senza mai perdere la speranza, in cui persino una discoteca poteva offrire fondi per realizzare un film e la voglia di creare qualcosa d’indipendente e unico su un preciso fenomeno sociale.

Per questo Jocks – Angeli in discoteca non è solamente l’unico film italo disco mai realizzato, ma anche una colorata audio-cartolina di un tempo meraviglioso che sembra lontano anni luce, perfetta rappresentazione di un’epoca e di un genere musicale 100% italiano oggi divenuto di culto che ha conquistato il mondo intero, prima ancora che il nostro paese. Tanto che poco dopo la sua uscita venne rieditato con l’aggiunta di ulteriori inserti musicali per essere distribuito all’estero col titolo di Dance Fever ottenendo un discreto successo.

Tracklist:
A1. The Creatures – May Be One Day
A2. The Creatures – Believe In Yourself
A3. The Creatures – Starting From Here
A4. The Creatures – Aida
A5. The Creatures – Inspiration
B1. Bata Drum – Breaking Breaking
B2. Band Of Jocks – Let’s All Dance
B3. Kano – Queen of Witches
B4. Stephany – Shame
B5. Orlando Johnson & Trance – Fantasize

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