Greg Dallavoce Centro massaggi

Greg Dallavoce – Centro Massaggi (2018, singolo digitale)

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Greg Dallavoce Centro massaggiLa musica indipendente italiana sta vivendo un momento di grande trasformazione, c’è chi spaccia canzoncine da teenager per grande musica cantautorale, c’è chi mette le parolacce per far finta di avere un messaggio forte da comunicare quando in realtà snocciola scampoli di frasi che messe assieme non hanno un senso compiuto e c’è chi addirittura parla di itpop ma a noi di tutte queste cose non ce ne frega un cazzo. In totale controtendenza rispetto a qualsiasi cosa (persino rispetto a noi stessi), oggi parliamo di musica di qualità.

Greg Dallavoce viene da Brescia, una provincia sicuramente invasa (come tutte le province d’Italia del resto) dai centri massaggi cinesi. A questo scenario da Macroregione deve essersi ispirato Dallavoce per trasformare una situazione tendenzialmente degradata e squallida come quella di un incallito frequentatore di centri massaggi in un gioiellino di pop nostalgico, con arrangiamenti raffinati e un ritornello a prova di bomba.

Centro massaggi tratta appunto le vicende di una persona qualsiasi che la notte spende i suoi sudati risparmi in un centro massaggi cinese perché innamorato di una delle massaggiatrici, o più semplicemente per combattere la solitudine («Allunga le tue mani verso me / che solo non ce la posso fare / Stringimi forte / che la vita è un orrore»). Il tutto affrontato con uno stile compositivo e autorale molto delicato e per nulla invasivo. È semplicemente una storia da raccontare come ce ne sono tante.

Greg Dallavoce Centro massaggiL’aspetto che più ci ha colpito è che il brano ha un perfetto bilanciamento tra “romantico” (non come il massaggio romantico, proprio romantico nel senso classico del termine) e “ironico”. Lo testimonia anche la geniale operazione di guerrilla marketing messa in piedi da Greg Dallavoce che ha creato e stampato il volantino di un finto centro massaggi,  distribuendolo a tappeto in alcuni locali italiani.

Il risultato è stato ovviamente frainteso, in pieno stile La grande truffa del rock’n’roll; nel migliore dei casi il volantino non è stato capito (anche se devi essere veramente babbeo per non accorgerti che il “Melodic happy ending” è palesemente una presa per il culo), nel peggiore dei casi è stato cestinato con disgusto, ma i pochi che sapevano hanno goduto e non poco. Del resto come diceva Gene Simmons «non esiste cattiva pubblicità».

L’intera operazione funziona proprio perché espone (quindi annulla) il fatto che la gente si sdegni di trovare il volantino di un centro massaggi in un locale in cui si suona musica dal vivo, quando in realtà, come testimonia la canzone, è una forma di amore come un altro. Del resto la diffusione a tappeto di questi centri massaggi dovrà pur significare che a domanda corrisponde offerta.

Viralità a parte, la canzone ha tutte le carte in regola per distinguersi con lode nella “scena” “musicale” “indipendente” “italiana”. Buon ascolto e ci ritroviamo tutti al centro massaggi.

Centro massaggi

È fondamentale
svegliarsi presto e andare a lavorare
Fondamentale
uscir la notte per poterti vedere
L’aspetto artificiale
dei tuoi begli occhi a mandorla
Venere del centro massaggi
sto venendo da te
Allunga le tue mani verso me
che solo non ce la posso fare
Stringimi forte
che la vita è un orrore
Allunga le tue mani verso me
che solo non ce la posso fare
Stringimi forte
che la vita è un orrore
Allunga le tue mani
Questa vita infame
mi ha lasciato ai margini
e son quattro mesi buoni
che sto pensando a te
Allunga le tue mani verso me
che solo non ce la posso fare
Stringimi forte
che la vita è un orrore
Allunga le tue mani verso me
che solo non ce la posso fare
Stringimi forte
che la vita è un orrore
Allunga le tue mani verso me
che solo non voglio restare
Stringimi forte
Perché la vita è amore
Allunga le tue mani verso me

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