Sì, lo ammettiamo: la musica napoletana da bancarella va oltre il nostro concetto di insopportabilità, ma il fenomeno dei baby neomelodici ci appassiona come poche cose uscite negli anni 2000, grazie a personaggi del calibro di Pino Giordano, Arianna e sprattutto il nostro preferito Stefano De Santis.
Tra questa pletora di “Nino D’Angelo 2.0” il più famoso in assoluto, quello che incarna il trittico sesso, malavita e religione come nessun altro è senza ombra di dubbio Giuseppe Junior, uscito direttamente dalla fattoria di talenti di Rino Chiangiano, una sorta di Claudio Cecchetto partenopeo.
Cos’ha il paffuto Giuseppe Junior rispetto alla concorrenza? E’ presto detto: se gli altri baby cantanti di 12-15 anni parlano di primi amori pur con un piglio che vorrebbe essere adulto, cadendo inevitabilmente nel ridicolo, nel suo (unico?) album del 2008 Speriamo che me la cavo si scaraventa come un piragna affamato sulla tematica sessuale. Nel brano Bellissima che gi ha dato fama su YouTube (anche nota tra gli internauti come A minigonna), ci racconta come deflora allegramente una sua coetanea raggirandola inizialmente con discorsi da grande conquistatore finendo per promettere addirittura una futuro matrimonio, il tutto sorseggiando una Coca Cola.
https://youtu.be/TF2bWfVWhwM
Non contento di essersi trombato la sua amichetta il nostro ci prende gusto e indirizza i suoi appetiti prepuberali verso una femmina più matura e sofisticata (A Guagliona da Smart) che il nostro intrappola nella sua mefistofelica rete semplicemente bucandole con simpatia le gomme della macchina!



Se vi state chiedendo come questo piccolo tamarro in erba riesca ad adescare tutte le donne a portata di pisellino, il segreto è nascosto nel suo fascino di «maschio latino con un fisico da sballo, Rick Martin e tutt’ o riest’ non so’ nient affront’ a me», peccato che il cantante portoricano non abbia mai rappresento il benchmark dell’eterosessualità anche prima del suo outing.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLZIuE-cc37xL3MSA-SVrUsvkmOIOOH2uf
Forse per intenerire i servizi sociali, Giuseppe Junior trova i tempo di dedicare un paio di brani ai più classici valori tradizionali: famiglia e religione. Ecco quindi che il piccolo frugoletto eroticus ci delizia musicando il giorno della prima comunione di una sua amichetta (A cummeniona toia) ed il matrimonio probabilmente di un suo amico (Viva gli sposi), che immaginiamo non possa avere più di 14/15 anni, festeggiato sobriamente in «un ristorante sull’acqua di mare» con «champagne e tartufi in quantità» e con tanto di dedica personale ai novelli sposi: «Giuseppe Junior co’ tutt’ a voce vi fa gli auguri e felicità».
Per chiudere il cerchio ecco che il nostro, a mò di rito di passaggio, viene invischiato nel mondo malavitoso (Nun ‘o Dicere Cchiù) per cercare di vendicare l’omicidio del padre («l’aggiu giurato aggia truvà chi ha distrutto ‘a vita a nuje e a papà») in piano Gomorra-style.
Avrete intuito che Giuseppe Junior è un artista completo, dalle mille sfaccettature che trascende il significato di cantante ed il concetto di musica, andandosi a collocare come ideale anello di congiuzione tra i rumori corporali e l’avanguardia. La cosa più tragica è che non si tratta di uno scherzo, ma è tutto vero. Viva Napoli. Viva i baby-neomlodici.
Tracklist:
01. E Figlie da Musica
02. Nu Figlio e Latino
03. Nun ‘o Dicere Cchiù (con Rino Chiangiano)
04. A Gugliona da Smart
05. Bambina Capricciosa
06. Viva gli Sposi
07. Bellissima
08. A Cummeniona Toia