Che cosa hanno in comune Gianna Nannini e Giorgia Fiorio? Entrambe di famiglia ricca (Danilo Nannini fu il re del panforte, mentre Cesare Fiorio è un noto ex dirigente sportivo, nonché colui che fondò la HF, ovvero il reparto corse della Lancia con cui vinse ben 7 mondiali rally dal 1972 al 1988), entrambe legate alla Formula 1 (Alessandro Nannini, fratello di Gianna, fu un valente pilota fino ad un tragico incidente che ne fermò la carriera mentre papà Fiorio fu direttore sportivo della Ferrari, Ligier e Minardi) ed entrambe dotate di una voce roca come carta vetrata.
Di cantanti “alla Nannini” ne abbiamo sentite fin troppe, e sinceramente hanno anche stancato, ma un’ancora quindicenne Giorgia Fiorio cominciò la sua carriera quasi contemporaneamente alla Gianna nazionale quindi non possiamo dire che sia un suo fac-simile. Prendiamo ad esempio la canzone “Io Con Te”, scritta da Roberto Ferri e Mauro Paoluzzi, guarda caso lo stesso Paoluzzi che fu produttore della Nannini, con cui scrisse tra l’altro “America” e “Latin Lover”: ovvio che possiamo trovare delle somiglianze.
Stesso arrangiatore, voci molto simili, perché allora Giorgia Fiorio non ha ottenuto lo stesso successo di Gianna Nannini?
La risposta più ovvia è, per l’appunto, perché non è Gianna Nannini. In più dobbiamo considerare che il 1988, anno in cui Giorgia cantò “Io Con Te” a Sanremo, fu l’anno del suo addio alla scena musicale a soli 21 anni con tre partecipazioni al Festival, nel 1983, nel 1984 e nel 1988, tre album e una decina di singoli, senza dimenticare i tentativi come attrice in un manciata di film di genere (Sapore di Mare nel 1982, Sapore di Mare 2 – Un Anno Dopo nel 1983 e Yesterday – Vacanze al Mare, nel 1985).
Una carriera promettente, ma che sta stretta alla giovane cantante che nel 1988 durante il tour del suo ultimo album decide di mollare tutto: “Prima del bis annuncio ai ragazzi della band: questa è l’ultima volta che salgo sul palco e che canto […] E chiedo all’avvocato di chiudere tutti i contratti” (da un’intervista a Libero Quotidiano). Nel 1989 l’illuminazione, studia fotografia a New York e da lì inizia una carriera che la porterà a girare il mondo diventando una fotografa di fama internazionale.
E questa “Io Con Te”? Per farla breve, prendete la recensione di una canzone della Nannini e incollatela qui sotto, magari cancellando tutte le note positive o quasi. Capiamoci, “Io Con Te” di speciale non ha niente, è una canzone dal testo semplice che parla di una donna delusa da un amore non corrisposto. Unica menzione degna di nota del pezzo fu che tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo del 1988 arrivò tra i semifinalisti, lasciandosi alle spalle gente tipo Andrea Mirò, Mietta, Mariella Nava e Biagio Antonacci, ma come ben sapete a Sanremo la fortuna bacia gli ultimi (infatti i vincitori furono i misconosciuti Future che dopo 1988 svanirono in quel nulla da cui erano arrivati).
Una canzone che, a differenza della sua gemma scritta da Enrico Ruggeri, non ha lasciato dietro di sé niente e che pure la sua cantante non vuole ricordare. Tutto questo, però, nella speranza che cerchiate le sue opere fotografiche, perché ogni tanto un’artista trova la sua vera strada e lei lo ha fatto, abbandonando una possibile e già aperta carriera nello show business. Poi quando sei figlia di un manager di Formula 1 diciamo tutto è po’ più facile.
Io Con Te
Non ci penso, ma uno come fa
non ci penso.
Non cade il mondo, cado io
non vale, il male è mio.
Non ci penso, fai presto a dirlo tu
non ci penso.
Perché la testa mi va via,
l’hai presa ma è mia.
Non ho paura più di te,
peggio, sto con me.
La faccia non mi guardo più,
chi vedo non sei tu.
I con te quando vuoi,
ma tu, tu con me quando mai, oh no.
Non hai parole,
mentre io ci lascio il cuore,
perché io voglio chi non c’è.
Ma se ci penso, lascia stare faccio io
non ci penso.
Hai fatto il vuoto intorno a me.
Qualcuno? Ma dov’è?
Fa male un calcio e io lo so,
ma un altro tira su anche se
io so che adesso manco io.
L’amore c’è, è mio.
Io con te quando vuoi,
ma tu, tu con me quando mai.
Per te vuoi tanto,
ma per me non hai mai tempo.
Per te non sono che un pensiero,
ma ti sbagli non è vero.
Io con te quando vuoi,
ma tu, tu con me quando mai.
Non hai parole,
mentre io ci lascio il cuore,
perché io voglio chi non c’è.