Durante gli anni settanta, all’interno del ricco e gocciolante filone aurifero delle orgasmo song, uno dei temi forti è certamente quello della “lesbicata”. Un filone inaugurato almeno dal 1974 con la straordinaria Elle et elle di Theodorking Flute, al secolo Rosario Sferrazza, che su una sofisticata base prog rock intesse il lenzuolo caldo su cui si stendono a fare l’amore le due protagoniste della storia.
Il sottofilone prosegue con molti altri esempi che, almeno all’interno della discografia italiana, fanno tutti forza sul presupposto che “certe cose” le facciano soltanto le francesi. Nessun disco infatti sfugge a questo pregiudizio, rivendicando l’appartenenza gallica degli amori saffici nel titolo, nel testo infarcito di francesismi, nel nome delle protagoniste o in qualche altro elemento che favorisca a collocare in un letto al di là delle Alpi la storia d’amore lesbico raccontata nel disco.
Le italiane, infatti, non possono essere lesbiche per decreto regio: grazie al maschio italiano, infaticabile toro da monta che sa soddisfare ogni loro desiderio, lasciandole completamente appagate e sfinite dopo un’interminabile notte d’amore, non possono nutrire simili curiosità. E se una donna italiana dovesse andare alla ricerca di “amori diversi”, lo farebbe sempre e soltanto perché momentaneamente privata del suo bel manzo.
Questo è quello che in buona sostanza avviene anche nella trama del disco Viens… (con la solita versione strumentale a riempire il lato B) pubblicato dalla EMI-Pathé nel 1977 a nome di Virginie et Barbara, due anonime turniste della casa discografica che interpretano l’opera scritta per loro dal quartetto di autori Meo-Bodin-Verrecchia-Conrado. Chi siano Meo e Bodin, onestamente non lo so. Albert Verrecchia è invece un autore italo-francese arrivato in Italia negli anni sessanta che ha collaborato anche con l’Alan Sorrenti prog di Aria, mentre Roberto Conrado è un importante discografico a cui si deve soprattutto l’ascesa dell’astro glam Renato Zero.
Virginie, una navigata lesbicona francese, corrompe e seduce l’amica Barbarà (la pronuncia gallica della saffo d’oltralpe sposta l’accento alla fine), rimasta momentaneamente sola dopo aver chiuso con il suo ragazzo. Barbarà, affranta e avvilita dall’essere rimasta senza uomo, organizza un mini baccanale, rimanendo alla fine a tu per tu con Virginie. Quest’ultima, esperta amante omosex, seduce l’amica, facendole scoprire finalmente i piaceri dell’amore tra donne. Barbarà sulle prime ritrosa e imbarazzata, alla fine non potrà che riconoscere che anche così gode da impazzire: «Ahh… Virginie… Ahhh… Sì! Ahhh… Sì! Ahhh… Sì! Ahhh… Ahhh… Io… io non credevo!».
Viens…
Barbara: Virginie…
Virginie: Barbarà… Viens…
Barbara: Sono andati via tutti…
Virginie: Ora siamo sole… No, ma che hai? Pensi ancora a lui, vero?
Barbara: No, Virginie, con lui ormai è finita… lo sai. Ma… ascolta, ascolta il vento come soffia fuori… Ho paura!
Virginie: Mais non, Barbara, non avere paura… je suis là! Ahhh… comme tu est belle…
Barbara: Quanto sei cara Virginie…
Virginie: Ah… Barbarà, viens… vieni più vicina. Ahhh… il tuo profumo… la tua pelle… tutto di te mi fa… Ascolta, écoute, tu as déjà mais fait l’amour?
Barbara: Ma… che dici? Virginie… che fai? Ah… lasciami… ah… ti prego… no, Virginie, non si può!
Virginie: No, moun amour, non avere paura… laisse moi faire… ah… ah… le tue labbra… il tuo seno… quanto è bello baciarti…
Barbara: Ah…. Oh… Virginie… Ah… ti prego… Ahhh…
Virginie: Oh, sì, così, laisse moi faire… Ecco, così, amore. Ohhh…
Barbara: Ahhh…
Virginie: Ohhh…
Barbara: Ahhh…
Virginie: Ma tu… no, non chiudere gli occhi, guardami! Ahhh… ahhh.. sì, sì, così!
Barbara: Ahhh… Ahhh…
Virginie: Ah, mon amour, je t’aime, tu sais… comme ça… il tuo fiore nelle mie mani, il tuo sapore sulle mie labbra…
Barbara: Ahhh… Ahhh…
Virginie: Donne ta bouche…
Barbara: Ahh… Virginie… Ahhh… Sì! Ahhh… Sì! Ahhh… Sì! Ahhh… Ahhh… Io… io non credevo!
Virginie: Ah, Barbarà, mon amour, je suis là…
Barbara: Oh, Virginie…
Virginie: Ohhh, Barbarà…
Barbara: Virginie…
Virginie: Barbarà…
Barbara: Sì, Virginie…
Virginie: Barbarà, Ohhh, mon amour…