Marc Bolan è stato molto probabilmente il primo musicista a presentarsi su di un palco con sgargianti abiti femminili, lustrini, paillettes e tutto quell’armamentario eccentrico che ha codificato il genere glam rock quasi quanto l’effettiva proposta musicale, ma a Bolan come è venuto in mente di suonare conciato a quella maniera? Guardando il wrestling in televisione, ovvio.
Sì, perché nonostante sudore, ossa rotte e botte da orbi possano sembrare ben lontani dallo scintillante immaginario di un David Bowie, tra i ring vagava uno strano lottatore dai folli capelli cotonati e dai pettorali coperti da stilosissimi gilerini borchiati, il gallese Adrian Street, classe 1940, minatore come il padre, un ragazzo col sogno di avere i riflettori puntati, magari seguendo la carriera del nonno, lottatore di montagna.
A 16 anni Adrian, tra gli sfottò del padre e dei suoi compagni di miniera, insegue il suo sogno scappando a Londra dove scolpisce il suo fisico statuario allenandosi ai pesi con Sean Connery e combattendo nei ring di provincia per due sterline a match fino all’esordio nel wrestling professionistico nel 1957 col nome di battaglia di Kid Tarzan Jonathan.
Al suo primo incontro ufficiale gli ci vogliono due minuti per dislocare la spalla e stroncare la carriera di un quotato lottatore ed essere di conseguenza chiamato a sostituirlo in una lunga serie d’incontri già programmati.



Ormai inserito nel mondo professionale col definitivo nickname di Exotic Adrian Street, il brioso gallese volendo distinguersi dai noiosi lottatori inglesi investì i primi soldi guadagnati in un vestito di seta blu dagli inserti argentati con mutandoni e stivali in tinta, con una farfalla disegnata in faccia e i capelli ossigenati. Totalmente convinto di essere bellissimo, sbatté il muso glitterato contro il puritano pubblico inglese che lo vezzeggiava e derideva. Lui reagiva alle critiche mandando baci stellari dal ring, spaccava ossa e procurava grossi lividi agli sventurati avversari saltellando come una scolaretta fino ad arrivare, nel 1973, a vincere il titolo europeo dei pesi medi, festeggiato con un servizio fotografico tra gli increduli ex colleghi di miniera.
Ma torniamo a parlare di musica, nel 1971 Marc Bolan si presenta a Top of the Pops con una camicetta di domopak e ammetterà successivamente di aver preso quest’idea proprio da Adrian Street, successivamente la leggenda vuole che persino Elton John entrasse nelle boutique di Soho alla ricerca di qualcosa che potesse mettere anche il wrestler gallese, e vogliamo parlare di David Bowie? Ziggy Stardust è praticamente un Adrian Street che canta invece di picchiare.



Nel frattempo, dopo un terrificante infortunio che preclude al nostro l’agonismo, arriva il fatidico passaggio di Street al più spettacolarizzato wrestling d’oltreoceano. Forte della nobilitazione artistica del suo modo di essere, prende in prestito dal glam rock le sonorità sbarazzine e i modi suadenti e nel 1974 raccatta qualche musicista e incide una appiccicosa canzoncina per accompagnare il suo ingresso sul ring. “Imagine What I Could Do To You” è introdotta da un riff di organetto e accompagnata da un video che mostra appieno cosa significava trovarsi davanti questa bestia profumata che si divertiva a mettere il rossetto per dare un tocco di colore ai suoi avversari ormai cianotici.
https://www.youtube.com/watch?v=wM47BY3cUkU
Dato che qui si parla di musica e non di wrestling eviteremo di parlare della sfarzosa carriera americana del nostro, e del sodalizio artistico, professionale e sentimentale con la bombastica Miss Linda, quello che a noi interessa è che la forza di questo personaggio è tale che negli anni inciderà altri 11 spettacolari brani pubblicati nel 1986 nell’album “Shake Wrestle ‘n’ Roll” per la piccola etichetta Exotic Records.
Una carrellata di pezzi orecchiabilissimi e autoironici che parte con le ossa rotte usate a mo’ di elemento ritmico di “Breakin’ Bones”, per poi trascinarci al crooning vagamente minaccioso di “Sweet Travenstite With a Broken Nose”, la canzonetta vagamente reediana “Mighty Big Girl” dedicata alla delicatissima Miss Linda, fino al doo-woop di “I’m in Love With Me” con tanto di sobrio videoclip.
Adrian Street è di gran lunga meglio come lottatore che come cantante ma la sua personalità e il senso dell’umorismo sopperiscono alla pura tecnica facendogli abilmente calzare i panni della rockstar pazza ed esuberante, cavandosela più che bene anche al di fuori del ring.
Tracklist:
A1. Breakin’ Bones
A2. A Sweet Transvestite With A Broken Nose
A3. Imagine What I Could Do For You
A4. I’m In Love With Me
A5. The Krippler
A6. Mighty Big Girl
B1. Something Very Strange About A Cowboy
B2. Sadist In Sequins
B3. Shake Wrestle ‘n’ Roll
B4. Violence Is Golden
B5. Street Rap
B6. Merchent of Menace