DEO Estate

DEO – Estate (2015)

Ultimo aggiornamento:

DEO EstateChi è DEO? Se googlo DEO è come trovarmi seduta stante nel corridoio coi neon a luce bianca dell’Esselunga: reparto profumeria. Poi invece, un guizzo. Un estremo e incoraggiante pulpito di genio. Arrivo alla pagina Facebook tramite i link nella descrizione del video di YouTube e qui trovo tutte le info per raggiungere la conoscenza completa riguardo a quest’uomo che per conquistarci in questo pezzo ha vestito un micro slip rosso.

DEO è Pino Panella. Un performer la cui mail comincia con pinpan72. Nella bio ci racconta tutto. Specifica tremendamente qualsiasi cosa e riporta le citazioni di chi nella sua vita ha lasciato un segno importante con tanto di virgolette e punti esclamativi emozionali. Le sue parole invocano un percorso di crescita, una vita rattoppata a furia di no, un’esistenza stabile, audace, che non pecca di presunzione, umile, semplice.

Pazzo quarantenne, DEO ci racconta che non s’è mai tirato indietro, che non ha mai DEO-morso. Che chi lo conosce bene sa quanto sia adrenalinico, incorruttibile. Un temperamento dignitoso e struggente. Questo traspare nei dischi, come soprattutto in “Estate”, in cui propone a gran richiesta: sentimento + emozione + vita + forza + amore. Uomini, ho un brivido.

Ci sarebbe molto altro da dire su uno la cui firma è “by DEO”, ma molto di quello che si potrebbe dire può essere non detto e percepito negli altri innumerevoli luoghi comuni di “Estate”.

Una donna in piscina si dà da fare con degli unguenti. DEO la guarda galleggiando e il costumino evidenzia tutti gli amori che ci sono all’orizzonte. Altre scene caleidoscopiche propongono tre DEO imperturbabili sul riflesso dell’acqua verticale. Un effetto speciale impossibile. Sensuale. Questo pezzo ha una brutale libertà di azioni e senso:

Vedi, vedi quel che vuoi vedere
Vivi, vivi quel che vuoi vivere
Ahi
La stagione del colore
Del buonumore
Muovi il corpo, tirati su
Ya-yoa

Siamo in piena estate
Che cotta inspiegabile

Qui ho ragione di credere che parlasse di insolazioni:

Chitarre in riva al mare, una tregua alla follia
Le giornate si allungano, le gonne si accorciano
Labbra bagnate, salate, che grande euforia

Non riesco più ad andare avanti. Basta così.

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