Qual è il criterio estetico-musicale per comparire su Orrore a 33 Giri? Chi è degno di menzione e chi non è degno delle nostre parole?
Curiosità e interesse sono sicuramente la miccia che fa scattare l’ascolto, ma per dedicare tempo e spazio ad un brano per un articolo ci deve essere dell’altro. Non basta fare un disco brutto o inascoltabile. Non basta fare un video casereccio su YouTube con le proprie flatulenze sonore, anche se generano migliaia di visualizzazioni al giorno. Non basta ruttare robe incomprensibili in un microfono andando vergognosamente fuori tempo.
Questa è una sorta di lettera aperta a tutti quelli che ci hanno mandato decine di segnalazioni e messaggi, invitandoci a parlare dei vari Spitty Cash, Gucci Boy, Doppia B, Lil Poz & Lil Fituz, Tofat, Noemina e Deborina, Lacerazione, Matte e Ssietto, Oldstreetboys, Mc Fierli, Miguel Serse, Lil Angel$ e ovviamente Trucebaldazzi.
Atroci fenomeni del do it yourself musicale o falsi d’autore? Leader di questa crew virtuale è stato incoronato a furor di popolo e dei “mi piace” proprio Trucebaldazzi, sorta di obesa incarnazione dell’anti-musica e del politically incorrect.
Il nostro, grazie anche alla sua personalissima tetralogia tematica (cito letteralmente) dell’andare a troie, della scuola di merda, degli insegnanti stronzi e della sua ex ragazza puttana, è diventato il portabandiera di un humus di rapper di casa nostra, anche se a ben vedere è solo l’epifenomeno di questa sorta di moda che genera la classica risata “de panza” che a piccole dosi non fa male, ma che non è il pane quotidiano di questo sito.
Orrore a 33 Giri, nonostante usi un linguaggio colorito e sdrammatizzante è un sito che parla di musica e dischi non di flatulenze improvvisate, registrate con videocamere economiche e schiaffate su YouTube che fanno sembrare anche i peggiori videoclip neomelodici come il benchmark della professionalità.
Forse tutto questo è la grande truffa delle “tecnologia democratica”: la prova che oggi tutti possono fare una canzone e avere un videoclip su internet, ma la qualità è riservata a pochi. Se non si riesce a raggiungere la cima allora meglio scavare. Sembra questo il leit motiv dei tanti MC improvvisati diventati “casi del web” che però non ci hanno mai interessato,così come i vari concorrenti dei reality show o del caro vecchio Karaoke.
Tornando al nostro Trucebaldazzi e al suo fantomatico disco, la cosa si complica assai, perché non è altro che un bambinone con palesi problemi irrisolti; problemi che lo hanno portato ad essere assistito durante gli anni scolastici (così come ha raccontato lui stesso), trasformandolo in un bersaglio che sarebbe impossibile da mancare (e non parlo delle dimensioni fisiche), ma che ci farebbe passare come i classici ragazzini delle medie che prendono per il culo lo sfigato di turno.
Per questi motivi non desideriamo parlare di Trucebaldazzi e di compagnia “rappante” (anche se il rap è un’altra cosa e non basta certo parlare con qualche rima incerta su una base per essere MC), anche se, ahimè, involontariamente lo stiamo facendo. Visto che in tanti ce lo avete chiesto, speriamo di aver chiarito una volta per tutte il motivo per cui non abbiamo parlato e non parleremo di questi personaggi estemporanei. Non si tratta di essere inutilmente snob, piuttosto un dovere di onestà intellettuale nei confronti di chi legge queste pagine.