Il personaggio Den Harrow merita un doveroso approfondimento soprattutto per quanto riguarda la sua carriera dal 1983 al 1989, ma prima di sviscerare tutti i retroscena di questo progetto ideato della coppia Turati/Chieregato, con l’aiuto iniziale di Enrico Ruggeri che ne ideò il nome, al quale il giovane Stefano Zandri diede un corpo e un volto ma non la voce, vogliamo cominciare con una raccolta che racchiuda i momenti salienti del suo periodo d’oro.
Tralasciando la penosa copertina che mi piace pensare non voglia omaggiare Piet Mondrian, per questa rapida retrospettiva non voglio soffermarmi sulle diverse voci che hanno interpretato i suoi successi, ma parlare delle canzoni raccolte piuttosto bene in questa compilation.
I grossi successi italiani e internazionali ci sono tutti, peccato che siano stati lasciati fuori i primi due singoli “To Meet Me” e “A Taste of Love” per ragioni contrattuali (pubblicati per la Discomagic, mentre la raccolta è edita dalla Baby Records); ascoltando la raccolta senza pregiudizi non può che saltare all’orecchio la buona manifattura di quasi tutti i brani, con ritornelli memorizzabili in un secondo, anche se nella maggior parte dei casi si dimenticano alla fine dell’ascolto, ma questo non conta, perché l’obiettivo è stato raggiunto: l’intrattenimento.
Siamo sinceri: se alziamo spaventosamente il volume e suoniamo le canzoni di Den Harrow queste hanno un groove mica da ridere, saranno costruite a tavolino, sfacciatamente commerciali, spesso tamarre e quasi tutte costruite allo stesso modo (intro lento e melodico per poi trasformarsi in un brano dance), ma calate nel loro ambiente naturale, ovvero la discoteca, fanno la loro porca figura e come riempipista non temono confronti. Pescate una a caso tra “Holiday Night”, “Mad Desire” , “Future Brain” e “Lies” e avrete la pista piena, per non parlare di quel gioiello di “Catch The Fox” (che personalmente vedrei bene coverizzata in chiave metal), piccolo capolavoro forse involontario di questo progetto imprenditoriale andato oltre le più rosee aspettative commerciali.
Va bene disprezzare Den Harrow per essere stato la quintessenza del cattivo gusto e di cosa non dovrebbe essere la musica, ma ricordiamoci che comunque sotto quel moniker sono stati pubblicati anche ottimi brani di genere che a loro modo rappresentano quel vuoto degli anni ’80 che tanti artisti di quel periodo hanno narrato, anche se in maniera ben più profonda e raffinata.
Tracklist:
01. Holiday Night
02. I Wanne Go
03. Lies
04. Charleston
05. Bad Boy
07. Catch The Fox (Caccia Alla Volpe)
06. Energy Rain
08. My Time
10. Day By Day
12. Thank You D.J.
13. Mad Desire