Fa quasi sorridere leggere le dichiarazioni rilasciate ad arte da Caterina Caselli e Marco Sorrentino (manager di Jovanotti e produttore esecutivo del brano “Domani 21/04/2009”) sul download gratuito del brano e del video dell’operazione Artisti Uniti per l’Abruzzo: “non credevo che ci fosse così tanta gente che da una parte depaupera una iniziativa senza precedenti e dall’altra disprezza il lavoro gratuito che decine di artisti famosi e centinaia di persone sconosciute hanno messo in atto” scagliandosi sul peer-to-peer e soprattutto sul solito eMule, ormai spauracchio morente a seguito della continua chiusura di server, tacendo come sempre sull’intoccabile YouTube di casa Google.
La produttrice afferma che “ci sono migliaia di copie del brano e del video messi a disposizione in rete con decine di migliaia di download illegali ogni giorno” e il manager affonda: “secondo calcoli attendibili sono stati effettuati circa 2 milioni di download illegali rubando al progetto quattro milioni di euro”. A parte il fatto che non so come facciano lorsignori a conteggiare il numero di copie illegali sul web e soprattutto il numero di download, il messaggio che viene lanciato, soprattutto ai non addetti ai lavori, è quello che non solo chi scarica ruba, ma che sottrae addirittura fondi destinati a opere di beneficenza! Insomma proprio un gruppo di manigoldi!
Suona quindi più che giusto l’appello a chiedere che “vi sia una rapida azione per contrastare questa diffusione illegale” “sarà ora che comincino, come succede in altri Paesi”.
Da incorniciare come dietro lo scudo dell’operazione di beneficenza si celi di fatto un’iniziativa al fine di dare un bel giro di vite alla pirateria, sfruttando l’onda emotiva di una tragedia e sottolinenado come tutti qusti poveri musicisti hanno pagato di tasca loro il biglietto aereo (francamente dei costi insostenibili per un Jovanotti o un Franco Battiato di turno) e non abbiano chiesto nulla per cantare una frase ciascuno nella canzone, dimenticandosi di dire che comunque (volente o nolente) per loro si tratta di una operazione promozionale (ops!).
La signora Caselli afferma, forse involontariamente, che 15 persone del suo staff, i tecnici, i facchini e addirittura il catering hanno lavorato gratis e su questo farei una riflessione: perché chiedere a questo personale di lavorare gratis? Non trovo giusto equiparare l’artista con i suoi guadagni e con il ritorno di immagine che avrà da questa operazione, con il personale tecnico. Penso fosse giusto pagare loro una giornata di lavoro e il servizio di catering (ci rendiamo conto della bassezza?) che rientrano sicuramente nelle possibilità economiche della Sugar Music della stessa Caterina Caselli o della Universal che poveretta “non ci guadagna nulla”.
Posto che, come già scritto, ho delle riserve su operazioni di questo tipo, assicuro a tutti questi signori che chiunque abbia scaricato il brano non lo avrebbe comunque comprato, perché come per tutte le aid band o le operazioni di beneficenza la donazione non viene fatta per avere qualcosa in cambio (canzoni, azalee, arance, stelle di natale ecc.), ma per il puro sentimento di aiutare gli altri. Personalmente avrei trovato più corretto mettere a disposizione il brano gratuitamente con la possibilità di un’offerta libera evitando di fare spiacevoli dichiarazioni di questo tipo che stridono con l’operazione no profit che si sta sbandierando.
Un’ultima riflessione: come mai quattro super big della musica tricolore (e non solo in alcuni casi) con un grande seguito di fan come Renato Zero, Andrea Bocelli, Eros Ramazzotti e Vasco Rossi non hanno preso parte a tale iniziativa? E non venitemi a dire che quel giorno erano occupati.