cicciolina muscolo rosso LP

Muscolo rosso, quando Cicciolina provò a portare il porno nella musica

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Se il primo disco di Ilona Staller, pur piacevole, era comunque in linea con il filone pop-disco anni ’70, con il suo secondo ed ultimo album la pornostar, ora nota come Cicciolina, cerca di fare il salto di qualità e lasciare un segno indelebile nella storia della musica cercando di portare la pornografia in musica.

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Tale mutamento stilistico avviene parallelamente alla carriera di attrice, passando da pellicole erotiche nella seconda metà degli anni ’70 alle luci rosse dell’hardcore negli anni ’80 per la casa di produzione Diva Futura, creata insieme al suo mentore Riccardo Schicchi, con annessi servizi fotografici su Le Ore tanto per arrotondare.

All’apice del successo avviene addirittura la candidatura alle elezioni politiche del 1986 nel Partito Radicale di Marco Pannella in cui risulta eletta con 22.000 preferenze, seconda solo al leader radicale, finendo così sui giornali di tutto il mondo (nel 1990 ci riproverà fondando il Partito dell’Amore assieme a Moana Pozzi ottenendo però scarsi consensi). Nel 1988, sotto etichetta Boy Records, esce per il solo mercato spagnolo l’LP Muscolo rosso la cui title track, pubblicata l’anno precedente solo in Francia come singolo (con tanto di logo del Partito Radicale in copertina), è diventata la canzone-simbolo della diva di Budapest trapiantata a Roma.

https://youtube.com/playlist?list=PLYVZwXG7nis3o2wAOXLWrhYT-CDXqsD1n

Il disco, scritto, suonato ed arrangiato da Jay Horus (ovvero Paolo Rustichelli), come già detto vorrebbe creare un nuovo genere musicale, il porno-pop grazie ai testi che non lasciano nulla all’immaginazione:

Ehi tu che sembri un manichino,
tira fuori il cazzo duro
Ti faccio un pompinoooo…
Voglio il cazzooo, vestito di pelle
il cazzooo, più duro del muro
il cazzooo, nel buco del culo
il cazzo che mi sfonderà-à…

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Il 45 giri di Muscolo Rosso con il logo del Partito Radicale

Purtroppo anche se l’intento era lodevole i risultati sono piuttosto scarsi per una serie di motivi: la pochezza intrinseca delle musiche e i testi sì espliciti, ma senza un minimo di grazia neppure interpretativa, creando un effetto più comico che erotico.

L’iniziale Russians riprende quanto fatto da Sting un paio d’anni prima per la sua ominima canzone basata sulla Lieutenant Kije Suite, Op. 60 (part II Song) di Sergei Prokofiev ed è un inno contro la «guerra atomica, anatomica» come recita il testo, mentre la seguente e ritmata Inno è il tema portante del famoso successo cinematografico Cicciolina Number One uscito l’anno precedente.

Si prosegue tragicamente con Satisfaction cover dei Rolling Stones con un testo completamente rivisto e sussurrato su una base elettronica dozzinale a dir poco. La cosa incredibile di questo brano è il testo che ci propone dei passaggi oggi impensabili:

E’ vietato incularsi,
fare giochi con le mani
e i pompini ai bambini
ai più grandi, ai piccini.

Il disco si adagia impunemente su languide ballate senza ispirazione come Telefono rosso (avec toi), la fanciullesca Goccioline (immaginate di cosa) e la terribile Nirvana (probabilmente il climax assoluto della bruttezza) dove la voce bambinesca di Cicciolina risulta più che fastidiosa. I momenti “interessanti” si rivelano essere la straniante e quasi psichedelica Black Sado e la robotica Perversion. Le uniche canzoni degne di questo nome sono l’arcinota Muscolo rosso (diventata una mezza hit nelle discoteche d’oltralpe) e Animal Rock dove su una leggera base synth-pop Ilona Staller parla con nonchalance di un rapporto sessuale con un cane (in relatà, nonostante le leggende metropolitane, la nostra non ha mai avuto rapporti con animali di nessun tipo). Gratuita, ma divertente.

cicciolina muscolo rosso
Marco Pannella con Ilona Staller in un’immagine del 14 luglio 1997 (ANSA)

Nonostante questo Muscolo rosso non abbia avuto la minima fortuna commerciale, grazie alla transgenerazionalità del personaggio è divenuto ben presto merce rara per collezionisti (o sarebbe meglio dire feticisti), purtroppo fino ad oggi nessuno ha pensato saggiamente di rimasterizzare il tutto e stamparlo su CD o in digitale.

Tracce:
A1. Russians
A2. Inno
A3. Satisfaction (Rolling Stones cover)
A4. Telefono rosso (Avec toi)
A5. Black Sado
A6. Goccioline
B1. Perversion
B2. Animal Rock
B3. Nirvana
B4. Muscolo rosso
B5. Muscolo rosso (reprise)

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  1. MORBIDA… MARINA E LA SUA BESTIA è di Arduino Sacco. Il secondo (MARINA E LA SUA BESTIA N.2) è effettivamente di Polselli.
    Per quanto riguarda ‘i pompini ai bambini’ (per quanto vietati) era azzardato già all’epoca fare affermazioni simili.

  2. E pensare che – credetici o meno – io con Ilona Staller mi son trovato da solo sia in una camera d’hotel (il Gellert di Budapest) sia in una stanza a casa sua a Roma e, nonostante il pensiero ovviamente lo abbia avuto – non c’ho fatto assolutamente nulla, ed ero pure single e sui trent’anni. Abbiam parlato di cose di lavoro, un sito web che voleva allestire … Che fesso che sono …

    1. Abitava a due passi da casa mia a la Storta sulla Cassia. La incontravo al discount. Da giovane non mi piaceva. Ora a 60 e’ ancora scopabile.

  3. mi ricordo, nel 1987, quando Cicciolina arrivo alla TV francese. Era stupendo, bella canzone, simpatica che non tutti capivano. Peccato che non la vediamo più, è anche una brava e ironica signora, se ne frecha di tutto ed a ragione. Ciao a tutti dall'estero. TT

  4. "Come nasce la leggenda urbana di Cicciolina che si accoppia con un cavallo? La bufala equestre nasce da una scena di Cicciolina number one (Riccardo Schicchi, 1986), dove la bionda e semisconosciuta Wanda si intratteneva con la pannocchia di un equino. C’era anche Ilona sul set, ma si tiene a distanza di sicurezza dall’animale, prediligendo invece i salcicciotti umani. Forse il bidone ha origine anche dalla confusione di Ilona Staller con Marina Lotar Fraiese, che in Marina e la sua bestia (1984) fingeva di consumare un rapporto con uno stallone (la regia era dell’immenso Renato Polselli, uno che di sesso con i quadrupedi la sapeva lunga). E non è da sottovalutare nemmeno l’apporto di questo Dedicato al Mare Egeo, un pretenziosissimo softcore girato nel 1979 a Roma e in Grecia dal giapponese Masuo Ikeda. E’ il classico filmaccio erotico-acido fine anni settanta, con il divetto dei fotoromanzi Claudio Aliotti nella parte di un giovane pittore di talento (“Voglio vedere l’utero. Interesse artistico, come Leonardo Da Vinci“). Cicciolina, non ancora passata all’hard, è la figlia ricca e viziata di un potente gallerista; il suo gioco preferito è saltare in groppa agli amanti come una fantina. Il brano musicale che accompagna la scena si chiama proprio Cavallina a cavallo ed è composto nientemeno che da Ennio Morricone. Ecco, ora leggetevi questo post una cinquantina di volte, imparatevelo a memoria e snocciolatene i contenuti a tutti quelli che vi dicono: “Ho visto sul cellulare di mio cugino il video di Cicciolina che si fa il cavallo“. Se continua a non credervi, truccatelo da Noemi e speditelo a Villa Certosa." (cit.)

  5. Questa e’ e sara’ x sempre una delle migliori canzoni Trash di ogni tempo!
    La voce da carone animato e il testo cosi’ esplivito funzionano cosi’ bene insieme…GENIALE! CAPOLAVORO!

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