Tra i film fondamentali della cosiddetta “commedia all’italiana” non possiamo fare a meno di menzionare L’esorciccio, vero e proprio passaggio di consegne generazionale tra Ciccio Ingrassia e Lino Banfi, due protagonisti assoluti di quella comicità fisica e spontanea, ma non necessariamente “de panza”, che si dividono equamente la scena in questo capolavoro low budget.
Il primo, impegnato anche dietro la macchina da presa, è al culmine della sua lunga carriera, il secondo ha per la prima volta la possibilità di mostrare tutte le sue potenzialità comiche con un ruolo da co-protagonista.
Forse non a caso Banfi e Ingrassia si dividono anche i momenti musicali del film che sono un po’ lo specchio della differente verve comica dei due. Ciccio fa gli onori di casa e si prende la briga di interpretare la sigla iniziale con il suo noto piglio comico garbato ed elegante; trattasi in sostanza di una piacevole marcetta non particolarmente memorabile il cui scopo è funzionale alla pellicola, spiegandoci ironicamente le origini del protagonista del film.
Girata la facciata del 45 giri si cambia completamente registro con un Lino Banfi assolutamente irrefrenabile su uno scatenato rock’n’roll alle cime di rapa, cantato in italo-pugliese e scritto a quattro mani con Franco Godi; “Sciamuninn rock” (che in italiano significa “Andiamocene rock”) lo si ricorda nel film quando il personaggio interpretato dall’attore pugliese viene posseduto dal demonio, e si lancia in questa furiosa interpretazione causando lo sconquasso generale tra i presenti.
Due canzoncine non particolarmente memorabili se prese in sé, ma assolutamente imprescindibili per i cultori di una pellicola che può essere definito un cult di genere.
L’Esorciccio
Son nato il giorno dell’Epifania
appeso in una calza di mia zia.
Siccome preso a rate e non pagato,
dopo tre giorni mi hanno pignorato.
A 15 anni fui venduto all’asta
per 2 cipolle, un aglio e un po’ di pasta,
aggiudicato a un mago pakistano
a esorcizzare presto m’insegnò.
Ma quando seppe che ero siciliano
la gente questo nome mi appioppò:
L’Esorcì, l’Esorcì, l’Esorciccio!
Vado in Cina e in Canadà!
L’Esorcì, l’Esorcì, l’Esorciccio!
Curo il re e il marajà!
L’Esorcì, l’Esorcì, l’Esorciccio!
Ma se incontro quello là:
lo sbiccio, l’allaccio, lo straccio,
l’agghiaccio, bisticcio, lo scorcio,
l’arriccio, lo sbuccio, lo faccio,
lo ricco, lo caccio ecco che fò!
Tolgo tutti, dall’impiccio
perché son, perché son, l’Esorciccio!
Lo sbiccio, l’allaccio, lo straccio,
l’agghiaccio, bisticcio, lo scorcio,
l’arriccio, lo sbuccio, lo faccio,
lo ricco, lo caccio ecco che fò!
Tolgo tutti, dall’impiccio
perché son, perché son, l’Esorciccio!