La stragrande maggioranza della gente quando vede accostata la parola Asia Argento e musica storce il naso. Un po’ per il personaggio più che controverso, un po’ perché è stata con Morgan-Marco Castoldi, il che già di per sé fa presagire tante cose, non tutte positive.
In realtà Asia bazzica l’ambiente musicale sin da fine anni ’90 quando si aggirava con il nomignolo di Azia collaborando con i Royalize (side-project drum’n’bass nato da una costola dei Casino Royale) per il singolo La tua lingua sul mio cuore e poi nel brano Angel per il progetto Mondo Musica, finendo poi a farsi conoscere in tanti club, italiani e non solo, come DJ. Quindi era facilmente immaginabile che prima o poi si sarebbe lanciata in qualche exploit musicale a suo nome.
Così nel 2013 arriva Total Entropy, un disco-progetto che racchiude le diverse collaborazioni (ma non tutte) fatte da Asia nel corso degli anni, un po’ a testimoniare il fatto che lei in quell’ambiente ci ha sempre sguazzato. Probabilmente vi starete già domandando se ci fosse bisogno di questo album, se abbia una qualche utilità e la risposta è naturalmente no. Attenzione, però: se Total Entropy certamente non sposterà di un millimetro le sorti della musica mondiale o non porterà assolutamente niente di nuovo e originale è comunque molto più dignitoso di tante opere di giovani musicisti strombazzati come i fenomeni del momento.
La collezione raccoglie pezzi originali e rivisitazioni, tra featuring più datati come quello con Brian Molko dei Placebo che qui presta la voce (femminile) alla cover di Je t’aime… moi non plus di Serge Gainsbourg, e quelle degli ultimi periodi, come Antipop e Fortuna, passando per vecchie glorie come nientedimeno che Anton Newcombe dei The Brian Jonestown Massacre per il brano Le sacre du primtemps, oppure, direttamente dai Charlatans, Tim Burges, con cui ripropone Hours che per l’occasione diventa Ours. In tutto questo bell’elenco poteva mai mancare il nome di Morgan? Ma certo che no! Infatti il fu Bluvertigo prima che tutto andasse in modo discutibile, compare in ben quattro brani, di cui sicuramente il più notevole è Sexodrome, in cui Asia Argento rantola sexy.
Ma al netto delle collaborazioni brillanti che cosa ha messo la Nostra di veramente suo in questo disco? Tutto e niente, si potrebbe dire. Un certo buon gusto nella selezione e ricerca di sonorità e brani con una precisa volontà di descriversi ed esprimersi attraverso la musica. Manifesto di tutto questo è probabilmente la canzone My stomach is the most violent of all of Italy, in collaborazione con The Legendary Tigerman, in frasi come «Il mio stomaco è una mappa dove puoi leggere il mio dolore, le mie paure e le cazzate» si racchiude tutto il chiacchierato personaggio-Asia, di artista maledetta e controcorrente ma che sotto-sotto è solo una tenerona che come tutti ha bisogno di essere amata.
https://www.youtube.com/watch?v=TmuS4w6KKqA
In Total Entropy non c’è davvero nulla di nuovo, ma solo un viaggio su un’elettronica che pesca a piene mani dall’electroclash con qualche tendenza anche alla house da clubber in stile ambient anni Ottanta-Novanta. Di sicuro Asia Argento pare essersi impegnata di più di quanto faccia abitualmente sul set, perciò forse non sarebbe poi male se decidesse di lasciare la carriera di attrice in favore di quella di musicista.
Tracce:
01. Ours (feat. Tim Burgess)
02. Ugly Ducklings (feat. Toog)
03. Double Jeu (feat. Hector Zazou)
04. Life Ain’t Enough for You (feat. Legendary Tigerman)
05. Je t’aime, moi non plus (feat. Trash Palace & Brian Molko)
06. Cheeseandeggs (feat. Morgan)
07. A Radical Bravery (feat. Fortuna)
08. Someone (feat. Archigram)
09. Sexodrome (feat. Morgan)
10. Vampy (feat. Antipop)
11. Indifference (feat. Morgan)
12. Come (feat. The.art.of.FY)
13. Live Fast! Die Old! (feat. Munk)
14. My Stomach Is the Most Violent of All of Italy (feat. Legendary Tigerman)
15. Liebestod (feat. Morgan)
16. Le sacre du printemps (feat. Anton Newcombe)