Ormai anche i gatti sanno che l’esordio musicale e televisivo di Anna Oxa fu l’apparizione al Festival di Sanremo 1978 (che il sottoscritto, per suo gusto personale, ritiene una delle migliori edizioni di sempre), armata di valigetta 24 ore e di pesante trucco alla Siouxsie Sioux su completo impiegatizio, interpretò un brano certamente intenso e ben costruito musicalmente (“Un’Emozione Da Poco” scritta da Ivano Fossati) ma per forza di cose lontano anni luce dall’immagine androgina proto-punk suggerita dall’allora amico e pigmalione Ivan Cattaneo.
Certamente il look e la grinta della cantante rimasero così impressi nel pubblico e nella giuria da farle guadagnare il secondo posto nella finale, nonostante un brano abbastanza accattivante e molto elaborato armonicamente, certamente non punk ma comunque più in linea con i gusti del pubblico dell’epoca per i quali una spilla nella guancia era il massimo della possibile trasgressione in tivù.
Volendo cavalcare l’onda del grande successo del 45 giri di esordio, la RCA fece quindi uscire qualche mese dopo il primo album intitolato “Oxanna” che come da prassi discografica venne trainato dal singolo “Fatelo Con Me”.
Il brano, sempre di Fossati, è senz’altro il punto di contatto più probabile tra il punk (quello vero) e la Oxa. Partendo da un riff di chitarra elettrica molto Lou Reed, si sviluppa attraverso un lento stomp pianistico per sfociare poi in un coro che ricorda addirittura “Give Peace A Chance” di John Lennon, a dimostrazione del fatto che musicalmente in Italia si copiava un po’ di tutto senza mai saperne troppo di niente… Eppure a suo modo funziona! Su tutto, la mitica Anna che sciorina un testo di sottomissione sadomaso prima sussurrato poi sempre più aggressivo con strofe quali:
Normalmente è facile perché non grido
Dura a lungo è garantito perche’non mi muovo(…)
Provate con me ciò che volete fare
Provate con me smettete di sognare
Fatelo con me… su di me!
Probabilmente mai ci si era spinti così avanti in brani con ambizioni di classifica, se anche “Pensiero Stupendo” di Patty Pravo (un’altra che con l’estetica punk ci ha flirtato parecchio) aveva una sua disinibita eleganza nel descrivere un altro argomento torbido quale il ménage à trois (sempre firmato da Ivano Fossati, aridaje!), in questo caso la sublimazione poetica è totalmente assente: rimangono fruste, manette, sex-toys e giornaletti per adulti tra le righe delle esortazioni della Oxa che da quel momento in poi non si cimenterà mai più con la trasgressione tout-court.
Abbandonati i panni mascolini ed abbracciata stabilmente la più rassicurante canzone melodica la Oxa godette di fama e successo per un lustro e più, fino a quel suidicio commerciale che fu l’apparizione (e repentino abbandono) a Sanremo 2006 con l’inclassificabile “Processo A Me Stessa”, apice di una carriera ricca, nella seconda metà, di tormenti interiori e ripensamenti spirituali.
Da recuperare anche l’esibizione del brano in RAI, a Saint Vincent 1978, vestita in abito maschile bianco e con un tubo della doccia come microfono!
Ah! Cara Anna, se tu fossi nata a Londra…
Fatelo Con Me
Normalmente è facile perchè non grido
dura a lungo è garantito perchè non mi muovo
fate con me ciò che vole fare
provate con me smettete di sognare
fatelo con me fatelo con me.
Uno strappo e via la giacca è già sparita
e il rasoio è quasi dolce fra le vostre dita
uno strappo più forte che segni le spalle
lo sapete bene voi che il naylon taglia la pelle
fatelo con me fatelo con me.
Combatterete in segreto per un mondo migliore
ne uscirà rafforzato il senso del vostro pudore
dai, fatelo con me, con me provate su di me, su di me
provate su di me con la mia copertina
con un ritaglio di giornale, una mia cartolina
provate su di me, su di me
fatelo con me normalmente non grido
fatelo con me normalmente io rido
fate con me ciò che volete fare
provate con me smettete di sognare
fatelo con me fatelo con me