Mentre ci si preparava per festeggiare il Natale più strano e triste degli ultimi anni, la Talento, etichetta specializzata in musica “diversa”, pubblicava il disco di debutto di Andrea Testone. Ma non fatevi ingannare dall’anno di uscita. Dentro non ci sono né trap né indie.
Anticipato dai singoli Segno d’identità, Fino alla frutta e Cosa facciamo per Natale, Occhi di ragazzo è un cocktail di suoni nostalgici in sapore di lo-fi che rende molto difficile incasellarlo in un genere ben definito (ed è una cosa assolutamente positiva). Lungo le nove tracce che compongono il disco l’artista ragusano ci guida in un viaggio nel tempo che abbraccia gli anni ’70 e gli ’80. E, altro punto di forza, lo fa senza fare ricorso a testi pieni di citazioni che francamente hanno un po’ stufato.
Durante l’ascolto ci imbattiamo in suoni diversi che pur ricordando quasi sempre qualcosa vengono miscelati in modo da dare vita a qualcosa che riesce a suonare nuovo. A prevalere sono sicuramente le sonorità disco-funk (Fino alla frutta, Di più, Cosa facciamo per Natale), che però vengono intervallate e sporcate con schizzi di bossa nova non convenzionale (Pensiero brazileiro) e persino con rimandi alla Manchester di Happy Mondays e Stone Roses (Segno d’identità). A un giovane artista come Testone, palesemente entusiasta della vita, si perdona la qualità assolutamente amatoriale della registrazione di questi brani, anzi l’approccio do it yourself (o in questi caso dovremmo dire fai da te) è solo un valore aggiunto, uno stimolo a guardare oltre la qualità fine a se stessa. Del resto, se nessuno ha detto niente a Daniel Johnston…
Molto curiosa la scelta di chiudere il disco con una cover di Figli delle stelle di Alan Sorrenti. Perché curiosa? Perché all’interno di un album che flirta per tutta la tracklist con sonorità disco il pezzo disco music italiano per eccellenza viene riletto in chiave acustica.
Anni fa Manuel Agnelli esplicitò un concetto sacrosanto cantando che «se c’è una cosa che è immorale è la banalità». E nel disco di Andrea Testone fortunatamente non ce n’è proprio traccia. Per cui se avete voglia di ascoltare qualcosa che si discosti dalla maggior parte delle uscite italiane degli ultimi anni Occhi di ragazzo è il disco che fa per voi.
Tracce:
01. Che mondo strano
02. Mannaggia a me
03. Segno d’identità
04. Pensiero brazileiro
05. Ma io andrò lontano
06. Di più
07. Cosa Facciamo per Natale
08. Fino all afrutta
09. Figli delle stelle (Alan Sorrenti cover)