Su Orrore a 33 giri ci occupiamo principalmente di fenomeni cult. Immaginate la nostra felicità quando abbiamo scoperto che tutti gli episodi di Fantaghirò sono stati finalmente resi disponibili sulla piattaforma di streaming di Mediaset. Il motivo principale della nostra gioia è stato ovviamente il fatto che finalmente avremmo avuto un pretesto per affrontare un disco che da sempre volevamo recensire: la terribile, meravigliosa colonna sonora del più celebre sceneggiato italiano fantasy degli anni ’90, composta nientepopodimeno che dal Maestro Amedeo Minghi.
Prodotto da Fininvest e diretto da Lamberto Bava (figlio e nipote d’arte e vero maestro del cinema dell’orrore), il primo film di Fantaghirò andò in onda in due episodi il 22 e 23 dicembre 1991 lanciando la carriera dei due giovani Alessandra Martines (nel ruolo di Fantaghirò appunto) e Kim Rossi Stuart (nel ruolo del bel Romualdo). Il successo fu talmente strepitoso (fu il programma più visto della serata con oltre 6,5 milioni di spettatori e uno share del 27,50%) che vennero commissionati negli anni successivi altri quattro film, sempre divisi in due episodi. A dire il vero Kim Rossi Stuart dopo il terzo film dichiarò di non voler più vestire i panni di Romualdo quindi, come vuole la tradizione, fu fatto fuori con un banale espediente: fu trasformato nel mostro Fiodor a causa di un sortilegio del mago Darken. La scena finale in cui Romualdo ritorna ad avere le sue sembianze davanti allo specchio nel quarto film fu realizzata usando spezzoni dei precedenti film.



Arrivata al quinto capitolo, nel 1995 la serie si interruppe bruscamente a causa degli ascolti a quel punto non più soddisfacenti, lasciando un finale aperto (nelle intenzioni degli sceneggiatori ci sarebbero dovuti essere anche Fantaghirò 6 e Fantaghirò 7) e un’orda di ragazzine sognanti e amareggiate.
In effetti La serie lasciò un segno indelebile sulla generazione nata tra la fine degli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80: ancora oggi un taglio a scodella su di una ragazza è visto inequivocabilmente come un chiaro richiamo all’iconica (e bruttissima) acconciatura di Fantaghirò, che un po’ principessa un po’ Giovanna d’Arco riuscì a incarnare in un colpo solo la più caparbia emancipazione femminile, l’assertività di una donna di potere e allo stesso tempo la scioglievolezza di una dolce storia d’amore. Impossibile per una preadolescente non identificarsi.



Oltre ai bei primi piani dei due attori principali però, gran parte della magia fu dovuta alla grande sapienza da maestrante del cinema di Lamberto Bava (dall’horror al fantasy il passo è breve), alla sceneggiatura talmente noiosa e demenziale da ritrovare una sua logica cristallina e dulcis in fundo alla maestosa e melensa colonna sonora di Amedeo Minghi, fresco della consacrazione nazional-popolare con Vattene amore, vero tormentone sanremese del 1990 entrato di prepotenza nella storia della musica pop italiana.
Badate bene, nessuna critica particolare da parte nostra, dopotutto stiamo parlando della colonna sonora di un film per la TV che ha come target la fascia femminile compresa tra i 5 e i 15 anni. Inoltre “maestosa” e “melensa” sono le due parole che descrivono esattamente la cifra stilistica del Maestro Minghi. Aggiungete una produzione interamente a base di strumenti sintetizzati (tastiere, archi, fiati, percussioni, tutto) e avrete una bomba a orologeria pronta ad esplodere nel vostro cuoricino in preda agli ormoni pre-teen.
Il disco è esattamente ciò che ti aspetteresti: ballatone di stampo pagano pseudo-medievale dai suoni finto-veri alternate a brani musicalmente più descrittivi della scena che devono accompagnare (Il re alla guerra, La fata e il topo, Le danze, Il soldato ubriaco, Il duello, La solitudine). Tutto rigorosamente strumentale (perdonateci ma “orchestrale” sarebbe stato davvero troppo), eccezion fatta per l’immancabile brano strappamutande posto in chiusura, Mio nemico, interpretato dall’eterna Rossana Casale.



La cosa più sorprendente di questo disco (forse l’unica) è che vale discreti soldini: se lo cercate online non lo troverete a meno di 30-40 Euro (tenuto male). Per fortuna in tempi recenti tutti i brani sono stati ripubblicati in diverse raccolte tra cui Il fantastico mondo di Amedeo Minghi che include anche diversi brani dagli altri capitoli del franchise tra cui la sigla finale della quinta stagione (l’unica cantata da Amedeo Minghi) e poi giustifica il titolo integrando le colonne sonore di Desideria e Sorellina, squallidi cloni sempre prodotti da Fininvest, diretti sempre da Lamberto Bava e musicati da Minghi che cercavano di bissare il successo di Fantaghirò fallendo miseramente.
Quando siamo tristi non possiamo non immaginarci Amedeo Minghi al pianoforte mentre è assorto a comporre la colonna sonora di Fantaghirò e improvvisamente ci sentiamo più felici. Dopodiché, per colmare quel vuoto che è un po’ parte di tutti noi andiamo ci facciamo un bel binge watching della serie completa di Fantaghirò.
Tracce:
01. Il Re alla guerra
02. Il Principe e Fantaghirò
03. La solitudine
04. Il duello
05. Il soldato ubriaco
06. Le danze
07. Il Principe
08. Fantaghirò
09. La magia
10. La Regina (la morte il dolore il pentimento)
11. La fata ed il topo
12. Mio nemico