Scialpi Non ti amo più Je T'aime Moi Non Plus

Scialpi – Non Ti Amo Più (Je T’Aime… Moi Non Plus) (2005 – singolo digitale)

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Scialpi Non ti amo più Je T'aime Moi Non PlusEra il 2005, distrattamente stavo guardando con un occhio All Music e con l’altro la prossima unghia da sgranocchiare quando… Non ci credo! L’inconfondibile incipit mi porta ad alzare il livello di attenzione. Niente Serge Gainsbourg e Jane Birkin, ma Scialpi in un look simil Tony Manero che sorseggia un drink. Ne rimasi agghiacciata.

Per i più smemorati l’occhio ceruleo e glaciale di Scialpi, al secolo Giovanni Scialpi, esordisce nel lontano 1983 con il brano “Rocking Rolling” al nostalgico e caro Festivalbar dell’83 e continuerà con una carriera che lo porterà a regalarci una perla-singolo o addirittura un album, più o meno ogni due anni. Tanto per non farci entrare troppo in depressione-non-ti-scordar-di-me.

Ma ritorniamo alla nostra elegante “Je T’Aime…Moi Non Plus”. La traduzione del titolo è infatti “Io Ti Amo (voce femminile)… Io Nemmeno (voce maschile)” e crea un efficace gioco di parole: l’ometto in questione, facendo orecchie da mercante o semplicemente privo di un apparecchio acustico, nega di amare la sua bella, invece di affermare il suo affetto. Una sorta di “amore, ti amo… tranquilla, nemmeno io”. Provare per credere, se avete una fidanzata distratta.

Questa “Non Ti Amo Più” è però una versione che tutto ha tranne che la concretizzazione dell’eros e del misunderstanding che potevano avere le precedenti (esiste anche una versione antecedente a quella di Jane Birkin, con Brigitte Bardot), nonostante i numerosi idiomi francesi e gemiti goduriosi; possiamo senonché affermare che anche Scialpi ha creato uno scandalo, come l’originale versione del ’69: sì, un quasi scandalo uditivo.

Vero è che l’organetto con quelle melodiose tre note modulate ad arte, affiancato a una base da beatbox comprata alla Lidl fanno bingo. Ci si ritrova così ad ascoltare tutti i 3 minuti di erre moscie del nostro parmense che si finge italo-francese, correndo con lo sguardo (se si vuol gradire il video) tra sedili posteriori, manichini e gemiti della micia ricciolona.

Ci scappa pure un bacio plastico tra Scialpi-labbra-a-canotto, che impersona in modo egregio lo sciupafemmine, e l’avvenente ragazza-pantera. Il tutto per dare ancor più disarmonia a un pezzo ormai rovinato e a un video dal triste budget e dal funesto cast.

Sinceramente ho dovuto ascoltare più e più volte la canzone per capire – o meglio carpire – il testo che in verità ha poco senso, ma dopotutto che importa? Gli ovvi doppi sensi, quasi al limite del fastidio e del ridondante ci bastano per ammettere, almeno a noi stessi, che ci piace.

Ci piace così tanto che a distanza di anni rimpiango ancora di aver dato così poco onore e gaudio a questo pezzo nel mio lettore MP3. Poco tempo nell’hit parade personale, ma non per questo dimenticato. Con quel gusto di Fior di Fragola in una giornata afosa di giugno, sembra ricalcare i fasti della prima adolescenza ormonale di una futura encomiatrice del sublime genere.

Scialpi… dopotutto… Je t’aime!

Claudia Andrea

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