Raffaella Carrà Replay

Raffaella Carrà – Replay (2013 – singolo digitale)

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Raffaella Carrà ReplayRaffa, Raffa, Raffa… Che cosa mi combini? 70 anni e non sentirli. Piuttosto che pensare a una tranquilla pensione e ai nipotini, meglio mettersi tacchi alti, un vestito di paillette e scatenarsi sulla pista da ballo come una cougar che non fa prigionieri.

Inossidabile come la sua ossigenatura, Raffaella Carrà torna alla ribalta nazional-musicale con un nuovissimo singolo rumoroso e ignorante, perfettamente in linea con le ultime uscite della signora Ciccone, altra MILF (ri)convertitasi alla musica dance sulla via della mezza età allo spuntare delle prime rughe (prontamente combattute a suon di botox e bisturi).

Niente testo sciocchino da far imparare ai bambini né improbabili passi di danza da sfoggiare nelle occasioni più peculiari. Il ritorno in pista (da ballo) si materializza con un brano inutilmente tamarro che fa davvero a pugni con l’implacabile età anagrafica dell’interprete.

Raffaella Carrà Replay

Impavida di quanto possa apparire ridicolo, Raffa nazionale ci racconta delle sue improbabili scorribande nei vari locali notturni («In the club we fall in love, we stay out ‘till the morning comes») con una pronuncia inglese scandalosamente scolastica, su rime a doppio taglio («When we dress to impress, we forget about the stress») e ripetizioni convulsive («everyday everyday», «let it play, let it play») come la prima delle sgallettate alla ricerca disperata di 15 miniti di popolarità .

In tutto questo la grande assente è però la voce completamente scomparsa nonostante i malcelati trucchi da studio, con la signora d’Italia che si limita, di fatto, a parlare piuttosto che cantare.

Insomma, il perfetto prodotto dance scritto con il manuale del riempipista economico per vecchi artisti in cerca di un improbabile rilancio discografico, che magari con una botta di culo si avvera.

Nonostante faccia di tutto per farsi odiare, questa “Replay”, musicalmente piacevole coma la cacca di piccione sulla macchina appena lavata, è un trionfo camp da prima serata che pochissimi possono permettersi e che ci restituisce Raffaella Carrà quale indiscussa icona gay made in Italy.

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