Sembra che un Natale senza l’abuso canoro sui minori sia impossibile, quando poi sono gli adulti a fare i giovani giovanilistici la tragedia è inevitabile.
Oggi è la volta di questo tremendo “Natale Rap”, scritto dal maestro Umberto Scipione e pubblicato nella compilation natalizia “Stelle di Natale”. Album che a detta del maestro ha venduto ben 100.000 copie, ma di cui stranamente sul web non vi è la minima traccia.
Bando alle ciance, e spazio alla musica piuttosto. Vi siete seduti? Bene. Cominciamo.
Prendente un’edizione a caso dello Zecchino d’Oro degli ultimi 10/15 anni, immaginate una di quelle canzoncine per bambini con un substrato per adulti che in questo caso significa un rap alla camomilla, cantato da bambini che si atteggiano a MC con il pannolino e composto da chi pensa che il rap sia solo una base a caso su cui recitare delle parole. Se poi riempite il tutto con lo spettro del Natale avrete un perfetto tacchino sonoro farcito, ideale per decongestionare l’intestino pigro, un po’ meno per farci trascorrere momenti di serenità.
https://www.youtube.com/watch?v=Lyr7pZxd-zY&feature=youtu.be
Perché tanto astio vi potrete chiedere, detto-fatto: cosa ne pensate di una roba come “…e pare che Gesù bambino fosse un bimbo molto fico, se c’ero anch’io a quel tempo sarebbe stato amico mio, e l’avrei messo nella squadra del pallone, e adesso quel bambino nato al freddo e nella grotta ha già 2000 anni e gioca col computer sul cielo alto azzurro, qui sopra di noi”.
Già pensare una cosa del genere sarebbe triste, ma inciderla e farla cantare a dei bambini ha del mefistofelico.
Poteva mancare poi un bel ritornello corale? Assolutamente no: “è tornato già Natale, una gran festa si farà torroni, panettoni, regaloni e le vacanze a scuola”.
Solo a me viene voglia di prendere a calci in culo i genitori di questi poveri bambini?