Music From Mathematics, originariamente pubblicato nel 1961, segnò un’inedita e avanguardistica esplorazione in territori musicali mai indagati prima di allora, offerta finalmente a ogni genere di pubblico che fosse abbastanza curioso e avventuroso da addentrarvisi.
Si trattava di un box set composto da un LP a 10” e un libro per celebrare il rapporto tra musica e matematica. Sfogliando il libro veniamo colpiti dalle meravigliose fotografie del computer utilizzato dai Bell Laboratories per la creazione della musica, un IBM 7090 dal roboante costo di 2,9 milioni di dollari dell’epoca; un vero e proprio mostro di chip e metallo che occupava stanze intere, lo stesso utilzzato dalla NASA per il programma Mercury e Gemini. Il libro fornisce un’interessante introduzione sulla storia delle ricerche scientifiche sulla natura della composizione musicale, da Pitagora a Hermann von Helmholtz (quello che ideò un risuonatore per identificare le frequenze nella musica), andando poi ad analizzare il lavoro del compositore in termini strettamente matematici (notando ad esempio che nella tecnica dodecafonica di Arnold Schoenberg, una sequenza di dodici note offre 479.001.600 possibilità).



Il supporto sonoro non è meno interessante fornendo un’esposizione dei primissimi pioneristici risultati della musica prodotta da computer attraverso leggi matematiche, portando alla realizzazione di ciò che Iannis Xenakis nel 1956 teorizzò come musica stocastica. Una tecnica stutturalista basata su un calcolo probabilistico effettuato da un computer che partendo dai dati inseriti genera una partitura.
Music From Mathematics a cura dall’etichetta discografica della Bell Telephone Laboratories Inc. è il prodotto di studi e scoperte dei laboratori del centro di sviluppo intitolato ad Alexander Bell che dal 1925 portarono a numerose rivoluzioni nel campo della tecnologia, tra queste appunto i primi esprimenti di musica prodotta al computer per volere dell’ingegnere elettronico Max Mathews che avviò le ricerche dalla seconda metà degli anni ’50.
L’ascolto del disco è accompagnato dalla voce narrante dell’annunciatore Phil Tonken che guida il pubblico tra i vari segmenti musicali spiegando le complesse regole di composizione musicale e il valore che si sperava avrebbe assunto la musica digitale nel futuro.
L’LP potrebbe essere una versione digitale del Musikalisches Würfelspiel, il popolare gioco musicale dei dadi del diciottesimo secolo in cui le composizioni sono formate da una serie di sequenze alternate di note a seconda dei numeri mostrati quando il “compositore” lancia un paio di dadi: melodie composte da algoritmo invece che dalla sensibilità umana creano così musica «non toccata dalla banalità umana» (citando quanto riportato nel libro) bensì esclusivamente attraverso le regole della legge delle probabilità. Insomma musica realmente “nuova” seppur talvolta di ascolto difficile e insolito.
Per comprendere e apprezzare appieno questi bizzarri suoni elettronici bisogna immedesimarsi ovviamente nel contesto culturale di un’epoca in cui la musica prodotta da un computer era praticamente inimmaginabiile, aumentando oggi l’aura di retro sci-fi del progetto ravvisabile in questi primitivi e affascinanti suoni computerizzati, come la Stocchata (brano composto al piano ed eseguito da un computer a dimostrazione dell’armonia riproducibile da un calcolatore), le Pitch Variations di Newman Guttman, (uno dei primissimi esperimenti di realizzazione di voce computerizzata) o il segmento della celeberrima Illiac Suite For String Quartet, ufficialmente la prima opera musicale composta da un computer.
Nonostante i passi da gigante della tecnologia e il nostro orecchio ormai abituato ai suoni elettronici rimane estremamente affascinante vedere come il risultato di musica generata solo sulla base di fredde formule matematiche sia tutt’altro che dissonante e cacofonica.
Venne messa da parte la sezione meramente didattica rimuovendo voce narrante e libro e puntando a creare una vera e propria compilation d’avanguardia ma di più facile digeribilità.
La tracklist venne rielaborata ed espansa aggiungendo brani più orecchiabili come la tradizionale Frere Jacques, equivalente francese della nostrana Frà Martino posta in apertura o una versione del brano popolare Bycicle Built For Two (noto anche come Daisy Bell) realizzata da Max Mathews in persona, che divenne ufficialmente la prima canzone “cantata” da un computer. Il motivetto entrerà successivamente nella cultura popolare quando lo scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke darà l’idea a Stanley Kubrick di includerla durante il climax di 2001: Odissea nello spazio (1968) facendola cantare dal supercomputer HAL 9000.
https://youtu.be/OuEN5TjYRCE
Tra le aggiunte della seconda edizione seguono alcune sperimentazioni musicali di John Robinson Pierce, ingegnere e (anche lui) scrittore di fantascienza, la prova che la visionarietà di questi artisti andava perfettamente al passo con la loro genialità, il Noise Study di James Tenney il primo brano musical eseguito su un computer da un compositore professionista e, in chiusura, una versione “spaziale” della carola natalizia Joy To The World sempre ad opera di Max Mathews, che per un attimo non sembra (ne sarà certamente sembrato all’epoca) venire dal nostro mondo.
- Music From Mathematics (1961, Bell Telephone Laboratories, Inc. – 122227, LP 10” e libro)
- A1. Dr. J. R. Pierce – Stochatta
- A2. Dr. Max V. Mathews – Three Against Four
- A3. Dr. J. R. Pierce – Beat Canon
- A4. Newman Guttman – Pitch Variations
- A5. Dr. Max V. Mathews – Numerology
- A6. Dr. J. R. Pierce – Variations In Timbre And Attack
- A7. David Lewin – Study One
- B1. L. A. Hiller & L. M. Isaacson – Excerpt From “Illiac Suite For String Quartet”
- B2. Dr. J. R. Pierce & M. E. Shannon – Music By Chance
- B3. S.D. Speeth – Improvisations On A Random Piano
- B4. [artista sconosciuto] – The Voice Of The Computer
- Music From Mathematics (1962, Decca – DL 79103, LP)
- A1. [artista Sconosciuto] – Frere Jacques
- A2. Orlando Gibbons – Fantasia
- A3. Max Mathews – Bicycle Built For Two
- A4. John Robinson Pierce – Molto Amoroso
- A5. John Robinson Pierce – Variations In Timbre And Attack
- A6. John Robinson Pierce – Stochatta
- A7. John Robinson Pierce – Five Against Seven-Random Canon
- A8. John Robinson Pierce – Beat Canon
- A9. John Robinson Pierce – Melodie
- A10. Max Mathews – Numerology
- B1. Max Mathews – The Second Law
- B2. Max Mathews – May Carol
- B3. S.D. Speeth – Theme And Variations
- B4. David Lewin – Study No. 1
- B5. David Lewin – Study No. 2
- B6. Newman Guttman – Pitch Variations
- B7. James Tenney – Noise Study
- B8. Max Mathews- Joy To The World