Marco Philopat Lumi di punk La scena italiana raccontata dai protagonisti

Marco Philopat – Lumi di Punk. La scena italiana raccontata dai protagonisti (2006, libro)

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Marco Philopat Lumi di punk La scena italiana raccontata dai protagonisti«Bisogna essere onesti e dirlo con chiarezza: nessun libro sul punk delle origini, a meno che non fosse concepito in Italia, dedicherebbe mai un capitolo specifico alla scena nostrana. Sarebbe differente se con la trattazione ci si volesse spingere fino alla metà degli ’80, considerate le gesta di band apprezzate (a volte persino mitizzate) su scala mondiale quali Raw Power, Negazione o Indigesti…»

Con queste parole il giornalista musicale Federico Guglielmi (autore di diversi libri sul punk e delle biografie ufficiali di Carmen Consoli e dei Litfiba nonché autore per Il Mucchio Selvaggio) introduceva la sezione dedicata al punk italiano nel suo libro del 2007 Punk!, un’opera che analizzava la scena attraverso la citazione di centinaia di band e di dischi dall’America all’Europa nel biennio 1976-1978, considerato dagli studiosi il periodo del punk rock più autentico prima della sua dissoluzione nello show business musicale. Libro che, appunto, non rendeva giustizia al primo periodo del punk del nostro paese, poiché la proposta musicale viene considerata come il frutto di «note di colore…un inconsapevole (?) gioco di equivoci estetico-ludici» e al massimo qualche buona canzone nata più per fortuna che non per merito.

Ma che cosa troveremmo allora se davvero volessimo spingerci oltre ed entrare nel decennio degli ’80? Davvero scopriremmo una storia degna di dare lustro a una realtà musicale troppo bistrattata in partenza? La risposta sta nelle parole di chi in quegli anni non solo era presente ma anche in prima linea sopra un palco.

Lumi di punk. La scena italiana raccontata dai protagonisti è un ottimo libro di testimonianze, ricordi, delle vere e proprie narrazioni scaturite da incontri con il pubblico in giro per l’Italia e fedelmente riportate su carta fatte da persone che di controculture e realtà musicali alternative ne sanno a pacchi per averle vissute personalmente sulla propria pelle, persone che (alcune di loro) hanno avuto la fortuna di essere a Londra negli anni in cui il punk stava prendendo sempre più forma e hanno portato questa esperienza, che cambiò loro la vita, nel nostro Paese con lo scopo di coinvolgere e smuovere più persone e realtà possibili.

Il tutto viene narrato con un tono spesso diretto che non accetta compromessi perché dure sono le cose che vengono raccontate. Sono parole che trasudano ribellione, rabbia, voglia di appartenere a qualche cosa di diverso, storie che s’intrecciano al movimento della sinistra parlamentare, racconti di concerti e di spazi autogestiti.

Marco Philopat Lumi di punk La scena italiana raccontata dai protagonisti
Marco Philopat

La cosa bella di questo libro è che non sono soltanto i musicisti a fornirci le loro memorie e sensazioni e così accanto alle testimonianze della cantante transgender Helena Velena e della batterista Laura Carroli entrambe dei Raf Punk, del chitarrista dei Punkreas Flaco, del compianto cantante dei Bloody Riot Roberto Perciballi e Dome ex chitarrista dei Cheetah Crome Motherfuckers (storico nome dell’hardcore italiano) si trovano anche altri personaggi che non hanno a che fare con la musica suonata ma gravitano sempre intorno a quest’orbita come le due fondatrici del Virus (uno dei primi centri sociali d’Italia e luogo importantissimo per la diffusione del punk nel nostro Paese) Cristina Xina ed Elena e altri fondatori di locali storici, fumettisti, DJ, personaggi i cui nomi non diranno niente a nessuno ma che raccontano di vite vissute in modo alternativo e libero.

Tra le varie perle che aspettano solo di essere assaporate oltre ad immagini e disegni vari sfoggia un intervista a Don Letts, regista e disc jockey inglese di origini giamaicane famoso per la sua militanza nella band dei Big Audio Dynamite dell’ex chitarrista dei Clash Mick Jones e per il suo primo film, il documentario The Punk Rock Movie.

Autore e curatore del libro è Marco Philopat, non solo scrittore edattivista culturale ma uno che di punk se ne intende ed è una garanzia in materia. Basti dire che ha aderito al movimento nell’anno di grazia 1977, è stato uno dei fondatori del Virus, nel 1997 esordisce come autore col celeberrimo Costretti a sanguinare e nel 2006 fonda la casa editrice Agenzia X descritta come «un laboratorio editoriale che pubblica libri, organizza corsi di scrittura e iniziative pubbliche di promozione culturale».

Lumi di punk. La scena italiana raccontata dai protagonisti è un’opera che più che scoprire tramite una recensione va assaporata e goduta fino in fondo, fino a lasciarsi travolgere dalla valanga di emozioni che riesce a trasmettere. Alla fine della lettura vi sembrerà di aver assistito alla riunione di una gigantesca grande famiglia. Forse non una famiglia felice, ma forte e viva senza dubbio.

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