“Tira più un pelo di figa che un carro di buoi”. Basterebbe questo distillato di saggezza popolare per liquidare il dischetto che la bella Kim Basinger si appropinquava a pubblicare giusto a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, confezionatole come regalo d’amore da un certo Prince, non esattamente il primo pulisci-latrine che passa per strada.
Il folletto di Minneapolis non era certo un tipo facile: invidiabile polistrumentista, ottimo songwriter e ancor più grande performer, ma anche dotato di irrefrenabile cocciutaggine, autostima oltre i livelli di guardia ed ego smisurato.
Il nostro era impegnato nel mettere insieme la (brutta) colonna sonora di “Batman” dell’allora giovane promessa Tim Burton e, per la cronaca, si sollazzava portandosi a letto la sensuale Kim Basinger, all’epoca probabilmente la star più “hot” di tutta Hollywood, dopo aver mostrato il suo talento naturale nel celeberrimo “9 Settimane e ½”.
Mentre raffazzonava in poco più di un mese e mezzo quanto gli era stato commissionato, l’incontenibile “The Artist” pensava bene di sponsorizzare la sua ragazza scrivendole, suonandole e producendole un intero LP. Ovviamente con un padrino di tale caratura le aspettative non possono che essere alte.
Prima di questo disco l’incontro artistico-amoroso tra i due si era già consumato nella pessima suite “Scandalous”, sorta di sexy parodia involontaria del Prince più “birichino” che, leggenda dice, contenga registrazioni della coppia in intimità proprio in sala di registrazione.
Sulle abilità di “fake fucking” dell’attrice americana non abbiamo dubbi e la cosa le riesce indubbiamente bene, sia sul grande schermo che su vinile, discorso diverso quando bisogna andare oltre gemiti e mugolii.
https://www.youtube.com/playlist?list=PLZIuE-cc37xJ5cGTgU4GZajt2homxPGL2
Non che questo “Hollywood Affair” sia fastidioso come delle unghie sulla lavagna, anzi un paio di momenti di puro compiacimento per i Prince-fans li troviamo (“Come On”, “Show Me” e soprattutto la ballata finale “Will U Stay With Me”), ma sono puri momenti masturbatori senza alcuna scintilla creativa. In generale l’odore di scarti si sente sin dall’inizio; “2 Naughty” parte bene con un bel riff di chitarra ma non decolla, assomigliando più a una jam session raffazzonata che a un brano pop lavorato come si dovrebbe.
Il disco suona genericamente “vuoto”: 50% Bobby Brown, 30% Prince e 20% Madonna. Vorrebbe essere minuziosamente prodotto, ma il risultato è una copia cheap del suo mastermind che si affida alle sonorità modaiole dell’epoca che oggi suonano davvero troppo ammuffite.
Far cantare Kim Basinger è come far partecipare a una maratona Maurizio Costanzo ma tolte le parentesi comiche quando la nostra tenta un rap spericolato (“Action, Action”), la produzione lavora di mestiere e riesce a superare questi limiti evidenti arretrando la voce al livello degli strumenti e mettendo in primo piano la base ritmica. Tutto molto bello, ma la merda non può diventare cioccolata aggiungendo zucchero e cacao.
Forse in un momento di lucidità tra gnocca e acidi, il nostro realizza quale porcata stia immettendo sul mercato o forse la provocante Kim ha smesso di dargliela, fatto sta che il disco, praticamente pronto e impacchettato, finisce direttamente nella spazzatura senza passare dal Via, trasformandosi immediatamente in merce per avidi collezionisti.
Per una volta non abbiamo davvero alcun rammarico.
Tracklist:
01. Come On
02. My Love Will Find U
03. I Wanna
04. 2 Naughty
05. Love At First Sight
06. Show Me
07. Action, Action
08. Color Of Sex
09. Will U Stay With Me