Una volta le ragazzine supplicavano i genitori di comprar loro un pony, oggi sembra non essere più di moda e al posto di un ingombrante quadrupede dalle forme non troppo eleganti meglio chiedere a mamma e papà di incidere una canzone e girare un bel video. Quale miglior modo per stupire i propri amici se non bullarsi di avere un vodeoclip tutto per sé, magari per fare bella mostra di un fiammante iPhone ultimo modello?
Detto-fatto: i premurosi genitori della nostra Rebecca (all’epoca non ancora quattordicenne) prendono la macchina e si fiondano a Los Angeles negli studi della Ark Music Factory, una fetente etichetta discografica specializzata in canzoni “su misura” per ragazzini annoiati e genitori accondiscendenti.
Qui, leggenda vuole, dopo aver staccato un assegno di 4000 dollari, lasciano la figlia nelle mani di due brutti ceffi come Clarence Jey e Patrice “Pato” Wilson, che pur spacciandosi per musicisti e produttori sono più che altro due commessi in un negozio di giocattoli costosi.
C’è solo un piccolo problema: la piccina ha un aspetto gradevole, però non sa né cantare, né ballare, né suonare; ma si sa, il cliente ha sempre ragione.
I due sfumacchiano un po’ di marijuana, si scolano una buona serie di Jack ‘n’ Coke e buttano giù la prima cazzata che passa loro per la mente su una vetusta progressione armonica, così vecchia che sembra nuova.
Il risultato di questa intensa session è “Friday”, canzoncina cheap accoppiata ad un video altrettanto cheap che suona perfettamente anonima, come uno scarto di quel fetente pop da adolescenti che impesta le classifiche di Billboard da oltre 15 anni, con tanto di immancabile parte rappata ad opera dello stesso Wilson. Per intenderci roba su cui gente come Katy Perry ci ha costruito una carriera.
La canzone è un racconto qualunque, di un Venerdì qualunque, di una ragazzina qualunque, con autotune a piede libero.
La nostra si sveglia, mangia dei cereali per colazione e va a scuola con gli amici non vedendo l’ora di fare festa perché oggi è Venerdì, ieri era Giovedì, domani è Sabato e poi, pensate un po’, arriva Domenica.
Tutto molto bello, ma anche “chi se ne frega”.
Una roba talmente fetente quanto stupidamente memorizzabile che è bastato un rapido passaparola su blog e bacheche di Facebook a far catapultare decine di milioni di visitatori su YouTube: chi per diletto, chi per curiosità, chi per malsano piacere e chi per lavoro.
Sì, perché il “successo al contrario” della nuova stella del “pollice verso”, cresciuta “artisticamente” tra Glee e High School Musical, ha scomodato fior di critici e testate musicali, tutti pronti a etichettare la sua “Friday” come “la canzone più brutta della storia della musica”.
Brutta è brutta, ma esternazioni di questo tipo mi fanno pensare che o i nostri hanno la memoria talmente corta da essersi dimenticati di quali capolavori ci hanno omaggiato gente come Vanilla Ice, The Cheeky Girls, Las Ketchup, Fast Food Rockers, Jedward, Bruce & Bongo e Right Said Fred, solo per citare i primi nomi a caso, oppure hanno cominciato ad interessarsi di musica la settimana scorsa.
Il risultato è un discreto successo di vendite in praticamente tutti i paesi anglofoni (USA, Canada, Gran Bretagna, Irlanda, Australia e Nuova Zelanda). Stranamente in Italia nessuna società telefonica ha pensato bene di usare questo motivetto per pubblicizzare l’ultima offerta tariffaria. Però mai dire mai, anche perché che cos’ha da invidiare “Friday” ad esempio ad una “www.mipiacitu”?
Per la cronaca la nostra ci ha anche riprovato con un secondo fetente singolo che è affondato nel disinteresse generale, nemmeno degno di qualche riga su Tumblr o Twitter.
I bene informati dicono di aver avvistato recentemente Rebecca Black a cavallo di un pony…
Friday
7am, waking up in the morning
Gotta be fresh, gotta go downstairs
Gotta have my bowl, gotta have cereal
Seein’ everything, the time is goin’
Tickin’ on and on, everybody’s rushin’
Gotta get down to the bus stop
Gotta catch my bus, I see my friends (my friends)Kickin’ in the front seat
Sittin’ in the back seat
Gotta make my mind up
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend, weekend
Friday, Friday
Gettin’ down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Fun, fun, fun, fun
Lookin’ forward to the weekend
7:45, we’re drivin’ on the highway
Cruisin’ so fast, I want time to fly
Fun, fun, think about fun
You know what it is
I got this, you got this
My friend is by my right
I got this, you got this
Now you know it
Kickin’ in the front seat
Sittin’ in the back seat
Gotta make my mind up
Which seat can I take?
It’s Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend, weekend
Friday, Friday
Gettin’ down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Fun, fun, fun, fun
Lookin’ forward to the weekend
Yesterday was Thursday, Thursday
Today i-is Friday, Friday (Partyin’)
We-we-we so excited
We so excited
We gonna have a ball today
Tomorrow is Saturday
And Sunday comes afterwards
I don’t want this weekend to end
R-B, Rebecca Black
So chillin’ in the front seat (In the front seat)
In the back seat (In the back seat)
I’m drivin’, cruisin’ (Yeah, yeah)
Fast lanes, switchin’ lanes
Wit’ a car up on my side (Woo!)
(C’mon) Passin’ by is a school bus in front of me
Makes tick tock, tick tock, wanna scream
Check my time, it’s Friday, it’s a weekend
We gonna have fun, c’mon, c’mon, y’all
It’s Friday, Friday
Gotta get down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend, weekend
Friday, Friday
Gettin’ down on Friday
Everybody’s lookin’ forward to the weekend
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Partyin’, partyin’ (Yeah)
Fun, fun, fun, fun
Lookin’ forward to the weekend