Persino Guido Angeli, il re delle televendite anni ‘80, ha fatto una canzone

Ultimo aggiornamento:
Guido Angeli - Provare Per Credere

Chi è nato almeno alla fine degli anni ’70 ricorderà, tra i vari jingle televisivi, l’arcinoto tormentone dell’allora re delle telepromozioni: Guido Angeli (RIP) attraverso il tubo catodico arrivava nelle case degli italiani per convicerli ad andare a Biella a fare acquisti presso il mobilificio Aiazzone.

Grazie al semplice motto “provare per credere”, accompagnato da un’efficacissima gestualità degna dei migliori “tombeur de femmes” delle televendite, Guido Angeli è diventato rapidamente l’uomo più amato dalle casalinghe e idolo dei bambini. La sua popolarità a metà anni ’80 era tale che la Five Records (etichetta discografica del biscione berlusconiano) pensò bene di cogliere l’attimo facendogli incidere addirittura una canzone.

Ecco quindi che il 45 giri pubblicato nel 1986 e diventato oggi un pezzo raro, ci restituisce il tanto amato televenditore/presentatore con il suo immancabile doppio petto, il sorriso a 24 carati e la sua gestualità. Inaspettatamente c’è anche della musica che però non è all’altezza delle aspettative: una blanda ballata pubblicitaria dalle sfumature country & western che, senza sorpresa, gioca con il tormentone televisivo senza riuscire però a sublimarlo in una cornice musicale adaguata, con un ritornello davvero troppo incerto per musica e parole:

“Le rose appassiscono
gli amici rimangono
gli amori ti amano
provare per credere!
Se per gli stupidi
le stelle son piccole
vorrei esser piccolo
addio così.”

https://youtu.be/Jgd1ANqVRwE

Senza sorpresa il disco fu un sonoro flop, ma questo non scalfì minimamente la fama del nostro che l’anno successivo interpretò, nel ruolo di Frankie, addirittura un film per la TV dallo stesso titolo, prodotto guardacaso da Canale 5 per la regia di Sergio Martino con, tra gli altri, Gegia, Patrizia Pellegrino e una giovane Pamela Prati.

Curiosamente ma senza sorpresa oggi in pochissimi ricordano questa canzoncina mentre è rimasto marchiato a fuoco nella memoria collettiva nazional-popolare il jingle pubblicitario che spopolò proprio in quegli anni, quel “Vieni vieni vieni da Aiazzone…” talmente noto che fu addirittura parodiato magistralmente in versione punk rock dai CCCP Fedeli alla Linea in “Profezia della Sibilla”.

SUPPORTACI

Ti piace Orrore a 33 giri? Abbiamo voluto essere sempre indipendenti e per questo non abbiamo pubblicità sul sito. Se vorrai puoi aiutarci a sostenere le spese di hosting con una piccola donazione su Ko-Fi o PayPal. Grazie!

SEGUICI QUI