L’heavy metal estremo è un genere particolarmente affascinante, non solo per i nomi delle band (riuscite a pensare a qualcosa di più immaginifico di Pus Vomit?) e l’iconografia tra il comico e il repellente, ma soprattutto perché la differenza tra una cagata pazzesca e un capolavoro è spesso talmente sottile da poter essere entrambe le cose (ascoltare le 99 tracce di poco più di 10 secondi l’una di “Altered States Of America” degli Agoraphobic Nosebleed).
La ricerca del sempre più estremo, dello scioccante e del diverso a tutti i costi nei primi anni 2000 ci ha regalato anche incredibili crossover con il mondo animale grazie ai Caninus e agli Hatebeak dove la parte vocale è affidata rispettivamente a due pitbull e a un pappagallo.
Su questo carrozzone di freak metal oggi arriva Grindmother, ovvero un tranquilla nonna canadese di quasi 70 anni che invece di andare al bingo con le amiche e cucinare torte di ciliege canta in una band grindcore.
Tutto iniziò nel 2015 quanto alla tenera età di 66 anni cantò sull’ EP “Grindmother” dei Corrupt Leaders, band grind-crust metal fronteggiata dal figlio. Il video della nonnina metal che urlava nel microfono divenne virale e da lì nacque l’idea di una band tutta sua prendendo a prestito chitarra e batteria proprio dei Corrupt Leaders (ovvero il figlio Rain Forest e Tyson Apex). A fine anno esce così il video prozionale “Any Cost”, un’invettiva contro la politica conservatrice del Primo Ministro canadese, ed è ancora un successo tanto che un certo Ozzy Osbourne lo condivise dal suo account Twitter.
Nel 2016 il progetto Grindmother decolla con il primo album autoprodotto “Age Of Destruction” e la cover di “Slave New World” dei Sepultura pubblicato in flexi disc dal magazine americano Decibel.
La copertina ridicola non fa davvero giustizia al disco (di soli 12 minuti): attenzione, non si tratta di una buffonata né di uno scherzo ai danni di una signora di una certa età, né di circonvenzione di incapace. Grindmother pur rimanendo ancora un prodotto casalingo è serissimo. Lo screaming della signora è più potente e incazzato di un sacco di ragazzini che giocano a fare i metallari, i testi sono diretti e incazzati prendendo di mira problemi sociali. Insomma 67 anni e non sentirli, proprio come il nostrano e coetaneo Pino Scotto.



A questo punto sarebbe davvero magnifico ascoltare una collaborazione tra Grindmather e le Babymetal in una sorta di cerchio della vita metal.
Tracklist:
01. Age of Destruction
02. Mother Nature
03. Fail to Cure
04. History Repeats
05. Beliefs Become Reality
06. Manufactured
07. Illusions
08. Healing The Mind
09. Media Spin
10. Like a River Flows