Ogni tentativo di smitizzazione o di presa in giro ai danni degli artisti generalmente ritenuti intoccabili mi trova di solito d’accordo, non perchè io abbia qualcosa contro i suddetti, ma ogni tanto è bene ricordarci che nessuno fa sempre tutto giusto. Voglio dire, i Beatles qualche canzone non proprio memorabile l’avranno scritta. I Queen hanno subìto il paggio gli anni ’80. I Pink Floyd a un certo punto si sono un po’ arenati. Michael Jackson… Michael Jackson.
Come ci testimonia questo simpaticissimo LP non ufficiale, a quanto pare anche Elvis Presley, idolo di grandi e piccini, ha cappellato tosto almeno 22 volte.
La copertina in primis merita attenzione perché ripropone la prima pagina del numero del National Enquire che, dopo la morte di Elvis, ha pubblicato quella che risulterebbe essere una foto scattata di nascosto durante il funerale e avidamente venduta al giornale stesso per un bel sacco di dollaroni. Sulla pagina originale, la dicitura era “…L’ultima immagine”, mentre il titolone prometteva di svelare tutta “La storia nascosta di Elvis” (se vi state chiedendo che razza di bel magazìne ricorrerebbe a espedienti del genere, basti sapere che alcuni degli articoli riportati nello stesso numero sono “Quello che bevi e come lo bevi rivela la tua personalità”, “La nuova ragazza di Dean Martin: sono innamorata pazza” e naturalmente “Come imparare ad ascoltare gli altri”).
Sulla copertina del disco invece le didascalie sono modificate, dal titolo alla dicitura fino alla colonna di sinistra, che ne approfitta per ricordare quanto sia deliziosamente pessimo il contenuto: la mia preferita è “Canta con il Re! Diventa un vero coglione!”.
Dopo tali premesse non ci si stupisce minimamente nello scoprire che la traccia d’apertura è l’incommensurabile capolavoro vincitore morale di ogni edizione degli Zecchini d’Oro di tutto il mondo, l’intramontabilissima “Old Mac Donald” o, come viene gloriosamente ricordata da noi, “Nella vecchia fattoria”. Bisogna dire che The King ha sempre avuto dietro dei validi musicisti e che lui se la canta obiettivamente niente male, quindi la versione viene salvata dall’arrangiamento, con tanto di fiati e strofe che salgono di tono man mano che si susseguono, ma mi chiedo per quale tipo di target fosse pensata… Insomma, non ricordo di aver mai visto filmati dei suoi concerti dove orde di duenni si strappavano i capelli, chi li aveva, e lanciavano pannolini sul palco o più probabilmente piangevano assordati dal volume dell’impianto: ma che razza di genitori snaturati li ha portati lì, poi?
Viene fuori che la canzone era stata usata in uno dei tanti polpettoni cinematografici interpretati da Elvis, Double Trouble (in Italia con il coraggioso titolo di Fermi tutti, cominciamo daccapo! …Ma perché?), e nel film mentre canta è seduto insieme ad una tizia nel retro di un furgoncino aperto che trasporta animali da cortile e credo che ci provi con lei usando questa canzone. Non mi stupisco quando leggo che pare che Elvis stesso non volesse inserirla nel film ma l’hanno convinto con la promessa che non sarebbe stata inclusa nell’album della colonna sonora, e invece poi ce l’hanno messa lo stesso! Oh voi folli, come osate prendervi giuoco di un povero coglione?
In ogni caso, dopo un più attento esame, si può notare che solo due delle canzoni incluse in questa perla non sono tratte da film e all’inizio mi viene da pensare che così è un po’ troppo facile: è risaputo che le pellicole interpretate da Presley sono solo dei pretesti per metterlo in mostra e farlo cantare per riempire un’ora e mezza, quindi è logico che circa due canzoni su tre saranno una chiavica (la maggior parte inserite in alcune tra le scene più statiche e imbarazzantemente innaturali della storia del cinema).
Ma non posso non ammettere, man mano che il disco va avanti, che questa cosa andava fatta. Sì, perché quasi tutte le tracce possono essere definite senza timore di smentita poco più che filastrocche, alcune trattanti temi davveeeeero interessanti: un pezzo parla dello Yoga, “Ito Eats” ci rende partecipi e consapevoli del fatto che a Ito piace magnare, in “US Male” si gasa come un pazzo sostenendo di essere un maschione americano e comunque non puoi cantare una canzone che si chiama “Dominic il toro impotente” e pretendere di passarla liscia.
Oltretutto verso la metà del disco la presa per il culo colpisce anche da un’altra direzione, presentandoci una versione dal vivo di “Can’t Help Falling In Love” in cui Il Pelvico si interrompe a metà canzone, al grido di “shit!” ci informa che si è dimenticato le parole, ferma la band (!) e prova a ricordare senza successo. Insomma, fa un po’ la figura del pirla.
Sicuramente uno dei pregi di questo LP è la breve durata delle tracce (la più lunga è una versione pacco di “Are You Lonesome Tonight?” che chiude il disco con i suoi 2 minuti e 50 scarsi), che rimangono godibili senza superare la soglia della noia, trattandosi poi di canzoncine non particolarmente ispirate direi che questo è un aspetto molto importante.
Ma la cosa ancora più bella è che chiunque si sia divertito come un pazzo ascoltando queste ventidue canzoni sembra non averne abbastanza e dal 2002 può godere di ben 14 tracce bonus che vanno ad aggiungere quel non so che al tutto, sebbene ovviamente non ci sia più il gusto della sorpresa, e addirittura dal 2012 può trovare in giro “Elvis’ Greatest Shit!! Volume 2”, che però mi dà un po’ l’idea di quei sequel di film che escono fuori tempo massimo e non hanno niente di meglio da fare che riproporti la stessa trama dell’originale…
Non male, decisamente non male questo bootleg. Immancabile per i detrattori di Elvis ma anche per i suoi cultori. Forse ne avrebbe riso anche lui stesso.
Stefano Caniati
Tracklist:
01. Old Mac Donald (from “Double trouble” OST)
02. Ito Eats (from “Blue Hawaii” OST)
03. (There’s) No Room To Rhumba In A Sports Car (from “Fun in Acapulco” OST)
04. Confidence (from “Clambake”)
05. Yoga Is As Yoga Does (from “Easy Come, Easy Go” OST)
06. Song Of The Shrimp (from “Girls! Girls! Girls!” OST)
07. U.S. Male
08. Fort Lauderdale Chamber Of Commerce (from “Girl happy” OST)
09. Signs Of The Zodiac (from “The Trouble with Girls (and How To Get Into It”) OST)
10. The Bullfighter Was A Lady (from “Fun in Acapulco” OST)
11. Wolf Call (from “Girl Happy” OST)
12. Can’t Help Falling In Love (from “Blue Hawaii” OST – outtake)
13. He’s Your Uncle, Not Your Dad (from “Speedway” OST)
14. Scratch My Back (Then I’ll Scratch Yours) (from “Paradise, Hawaiian Style” OST)
15. The Walls Have Ears (from “Girls! Girls! Girls!” OST)
16. Poison Ivy League (from “Roustabout” OST)
17. Beach Boy Blues (from “Blue Hawaii” OST)
18. Dominic (from “Stay Away, Joe” OST)
19. Queenie Wahine’s Papaya (from “Paradise, Hawaiian Style” OST)
20. Do The Clambake (Medley) (from “Girl Happy” OST)
21. Datin’ (with Donna Butterworth) (from “Paradise, Hawaiian Style” OST)
22. Are You Lonesome Tonight ? (Live ’77 – Civic Arena, Rapid City)