Il video impazza sul web ormai da tempo, ma come ci è consono non ci accontentiamo di godere delle immagini e della musica. No, vogliamo regalarvi ogni volta uno scoop e raccogliere tutte le informazioni esistenti su questo psichedelico pezzo di paradiso tedesco, per poi condividerle con tutti voi.
La musica schlager, ovvero la musica popolare tedesca per antonomasia, corrispettiva del country in America e del liscio in Italia, da sempre è in grado di regalarci grandi perle kitsch, ma in questo caso siamo su livelli difficilmente raggiungibili.
Immaginate due pischelli tedeschi vestiti da tirolesi che con facce imbambolate suonano in playback strumenti dalle sembianze di tronchi di legno davanti ad una scenografia che riproduce un verde bosco teutonico. Ora immaginate che questi due ragazzotti intonino una marcetta synth-pop con una piccola voce satanica e un coro pseudo-alpino da singalong. Immaginato tutto questo? Bene, è ora di passare alla realtà, che come spesso accade è anche peggio di come qui descritta:
La band si chiama Die Woody’s e il brano è intitolato “Fichtl’s Lied” (“La Canzone Dell’Abete”), scritto da Herb Thomar, Johan Daansen e Fred Schreier e prodotto da Tony Marshall, autorità incontrastata della schlager tedesca e mastermind dietro all’intero progetto; non a caso Pascal (il tastierista del video) è suo figlio adolescente.
Marshall crea i Die Woody’s nel 1984 con l’intento di sfruttare la propria popolarità per sensibilizzare le coscienze sul tema dell’ecologia. Il risultato è ovviamente tutt’altro. Sarà forse a causa di quei piccoli abeti che sembrano usciti da un film horror, pronti a ucciderci da un momento all’altro? Per non parlare del fatto che se i due Die Woody’s suonano strumenti fatti con gli alberi vuol dire che li avranno intagliati, quindi uccisi. Alla faccia della coerenza.
Ma lasciamo raccontare l’intero progetto direttamente dalla corposa (e rarissima) cartella stampa, che abbiamo recuperato e tradotto in esclusiva per voi:
Biografia di un verde folletto del bosco
C’era una volta un famoso cantante e intrattenitore, che secondo l’uso linguistico moderno viene chiamato anche “Volks-Entertainer”. Per circa 12 anni, cantò con una voce impostata in modo classico e con una già proverbiale allegria nel cuore, cantando di genti e paesi, dalla “Schönen Maid” (bella ragazza) all’”Oberförster” (guardia forestale). E siccome durante i suoi tanti viaggi aveva imparato ad amare la sua patria tedesca e le sue belle foreste, l’allegro cantante cominciò a cantare con voce triste quando gli alberi cominciarono a morire…
Fu così che cominciò quella storia dell’abete (Fichtl), che il cantante si immaginò perché aveva bisogno di un compagno di lotta, per richiamare l’attenzione su questa grande sventura e per chiamare gli uomini ad accorrere in aiuto del bosco…
Così nacque “Fichtl”.
Dal momento che Fichtl ha qualcosa da dire e da cantare alla gente, Tony Marshall gli ha dato parola e musica nello studio di registrazione. Nel primo singolo, eccolo cantare spontaneo e sfrontato la sua canzone “Fichtl’s Lied”.
Tony Marshall chiaramente non sapeva che 30 anni dopo la sua piccola e nobile idea sarebbe diventata virale per via del suo alto tasso lisergico, al punto da dare vita a tantissime versioni (loop da 10 minuti, in chiave metal, con sfondo psichedelico…).
Come vuole la tradizione dei gruppi famosi, nel 2016 i due ragazzi hanno fatto una reunion altrettanto delirante, che li ha visti rivisitare prima il video originale e poi una inascoltabile versione tamarra.
https://youtu.be/MoBIYpjbKdk
Per completare il lavoro, ecco a voi il testo originale con traduzione in italiano. Buon divertimento.
Fichtl’s Lied
Ich bin der kleine Fichtl vom Zauberland
und bitte euch, ihr Leute, gebraucht Verstand.
Unser Leben ist bedroht,
hilft uns niemand, droht uns Not,
und ihr Menschen werdet nie mehr glücklich sein.
Ihr liebe Menschenkinder, nun hört mal her
ihr macht dem kleinen Fichtl das Leben schwer.
Achtet stets auf Umweltschutz,
sonst gehn wir kaputt vom Schmutz,
und die Mutter Erde gibt es bald nicht mehr.
La Canzone Dell’Abete
Io sono il piccolo abete del paese incantato
e vi prego gente, di avere comprensione.
La nostra vita è minacciata,
nessuno ci aiuta, siamo in pericolo
e voi uomini non sarete mai più felici.
Voi, cari bambini, sentite un po’ qua
voi rendete la vita difficile al piccolo abete.
State attenti a proteggere l’ambiente,
altrimenti la sporcizia ci distrugge,
e madre Terra presto non esisterà più.