La musica dance anni ’90 ci ha regalato tante perle di musica horribilis, probabilmente seconda solo agli abissi della dance maranza 2003-2004 che però era assai più noiosa.
Tra i pezzi degni di essere ricordati c’è sicuramente questo fantomatico progetto a nome Danny Chunga, rigorosamente battente bandiera tricolore. L’unico merito di questo singolo è quello di aver partorito probabilmente il brano più esplicito che sia mai arrivato nelle discoteche italiane, con buona pace di Rubix, Carolina Marquez e degli Art Of Love.
Se tutti gli altri si sono limitati ad ammiccamenti più o meno espliciti e doppi sensi squalloriani più o meno sottili, qui non c’è alcun filtro se non l’autocensura nel titolo.
Il brano è costruito per essere un sing-a-long in salsa techno da quattro soldi. Il testo non è molto fantasioso quanto esplicito, costruito attorno a una manciata di frasi che vorrebbere essere a effetto senza riuscirci, finendo nel demenziale:
Fammi vedere la… la… la… la tua fichetta.
Se dico succhia gridalo! Succhia! Succhia!
Se grido fotti gridami: fotti! Fotti!
Se stai godendo grida: ah! Ah!
I ragazzi che questa sera vogliono scopare
saltino e dicano: ooooh!
Tutte le ragazze che del cazzo vanno pazze
saltino e dicano: yeah!
Se vuoi scopare grida oh! Grida! Grida!
Scopare la fichetta.
La tua fichetta, il mio pisello.
Dammi la fichetta.