Conosciuto ai giorni nostri più per il suo ruolo di opinionista, rispetto a quello di cantante, paroliere e produttore musicale, Cristiano Malgioglio in realtà vanta una lunga carriera iniziata nei primi anni ’70 favorita dall’aiuto di Fabrizio De Andrè. Fu proprio grazie al cantautore genovese se oggi abbiamo la fortuna, o sfortuna, dipende dai punti di vista, di conoscere questo poliedrico artista. Sicuramente De Andrè non si sarebbe aspettato una sua così estrema deriva verso al TV spazzatura.
Agli inizi della carriera Malgioglio scrive principalmente per altri artisti, tra i molti che hanno cantato i suoi testi possiamo trovare Mina, Dori Ghezzi, Patty Pravo, Iva Zanicchi, Ornella Vanoni, Franco Califano e Pupo, ma con la seconda metà degli anni ’70 Cristiano inizia a pubblicare anche degli album solisti. Nel 1979 esce “Sbucciami”, il suo terzo album, scritto in collaborazione con Giuni Russo e Maria Antonietta Sisini e prodotto dalla Ri-Fi, storica etichetta milanese che tra gli altri produsse anche i sopracitati interpreti.
Lo stile del giovane Cristiano, sia canoro sia d’immagine, riprende quello di un altro artista che proprio in quel periodo confermava il proprio successo venendo consacrato alla storia del pop italiano: Renato Zero; basti pensare a “Zerolandia” del 1978 ed “EroZero” del 1979. La traccia d’apertura che assegna il nome all’album, “Sbucciami” per l’appunto, è una ballata pop con sfumature reggae, in cui Malgioglio con velato uso del doppio senso (di cui abuserà in tutto l’album), parla di sesso orale e conseguente ingoio:
Coglimi, frutto fresco tuo sarò.
Mangiami, fino a che ti sazierò.
Scioglimi, è un veleno dolce il mio.
Malgioglio si rivela come parte dominante di un coito che potremmo definire una “sveltina”; ma se nella foga del momento ci può sembrare un po’ rude (“Ti straccerò, ti sfascerò, ti sfinirò, contratterò, nella tua lista ci entrerò, su via dai, con calma dai, basta così, lo voglio io, completo io”), il finale ha tutto il “sapore” di un rapporto fatto con passione e amore: “E se ti basta un’ora, sbucciami e la tua bocca addolcirò”. Per tutto il resto del brano gli imperativi si sprecano, quasi a confermare un trend del periodo, pensate a “Comprami” di Viola Valentino, uscito nello stesso anno.
Provate a immaginare cosa significasse negli anni ’70 cantare questo pezzo e sfuggire, non si sa come, alla censura. Oggi il brano viene ricordato non tanto per quello che ha rappresentato, quanto perché diventato un cult che ci fa sorridere, tristemente associato al reboot del 2006 “Pelame”, cantata da Malgioglio con i cubani M5, o dalle dichiarazioni dell’autore di volere un remix di Bob Sinclair, come annunciato ai microfoni di Deejay Chiama Italia.
Rimane un ricordo oscurato dalla figura di Malgioglio stesso che, ormai abbonato alla parrucchiera di Mirko dei Bee Hive, tenta inutilmente di atteggiarsi a icona gay, salvo poi remare controcorrente: “Due uomini che si baciano per strada non va bene, bisogna avere pudore e riservatezza. Anche i bambini camminano per strada. Se noi gay avessimo più pudore, potremmo ottenere tantissimi risultati” (da un’intervista a La Zanzara).
Di tutto quello che Cristiano Malgioglio è stato e ha rappresentato tra gli anni ’70 e ’80, rimane solo un uomo, un normalissimo uomo, con una grossa sindrome premestruale.
Sbucciami
Coglimi
Frutto fresco tuo sarò
Mangiami
Fino a che ti sazierò
Scioglimi
È un veleno dolce il mio
Cacciami
Tanto ormai lo voglio io
Usami
Fino a che ti servirò
Bevimi
La tua sete asciugherò
Portami
Dove mi nasconderai
Giocami
Ma i miei punti non avrai
Qui senza te io sbatto in aria i miei cioè
Ti salverò almeno un po’ ci proverò
Ti schiaccerò alle tue notti mi darò
Completerò ci riuscirò ma che ne so
Tu senza me rispogli a terra i miei se
Ti straccerò ti sfascerò ti sfinirò
Contratterò nella tua lista ci entrerò
Su via dai con calma dai basta così
Lo voglio io completo io
E se ti basta un’ora
Sbucciami e la tua bocca addolcirò
Coglimi
Frutto fresco tuo sarò
Mangiami
Fino a che ti sazierò
Scioglimi
È un veleno dolce il mio
Cacciami
Prima che ti cacci io
Qui senza te io sbatto in aria i miei cioè
Mi salverò almeno un po’ ci proverò
Ti schiaccerò alle tue notti mi darò
Completerò ci riuscirò ma che ne so
Tu senza me rispogli a terra i miei se
Ti straccerò ti sfascerò ti sfinirò
Contratterò nella tua lista ci entrerò
Su via dai con calma dai basta così
Lo voglio io completo io
E se ti basta un’ora
Sbucciami e la tua bocca addolcirò
Coglimi
Mangiami
Scioglimi
Cacciami
Sbucciami
Usami
Bevimi
Coglimi
Mangiami
Sbucciami
Scioglimi
Sbucciami
Frutto fresco tuo sarò
Mangiami
Fino a che ti sazierò
Cacciami