Probabilmente i Crass sono una delle pochissime band salite alla ribalta che possono realmente definirsi punk nel pieno senso della parola, sopratutto in un’epoca come gli inizi degli anni ’80 in cui il punk era visto ormai come una moda più che come un movimento.
I Crass erano anzitutto fortemente critici del punk comunemente inteso, ma non si fermavano lì; i loro testi velenosi, diretti e incisivi avevano come bersaglio la realtà sociale e politica mondiale specialmente della natia Gran Bretagna: consumismo, antimilitarismo, ecologia… Proprio per questo divennero bersaglio dei media e dei politici inglesi, in primis dall’acerrima nemica Margaret Tatcher, a cui giocarono spesso pesanti tiri mancini, come quella volta che nel 1982 crearono un vero e proprio caso internazionale diffondendo un nastro creato ad arte spacciato per una conversazione telefonica intercettata casualmente tra Ronald Reagan e la Lady di Ferro mentre discutevano di utilizzare l’Europa come mirino di un attacco nucleare per dare origine a una guerra contro l’Unione Sovietica o per averle affibbiato il poco lusinghiero soprannome popolare di “Madre dei mille morti” grazie a una loro canzone (How Does it feels to be the mother of a thousand dead? dell’83).
I pionieri assoluti dell’anarcho-punk durante le festività del 1981 diedero alle stampe questo bizzarro 45 giri dal titolo di Merry Crassmas firmandosi con il più rassicurante nome di Creative Recording And Sound Services formato da due lunghe tracce per lato senza titolo. I due pezzi non sono altro che medley costituiti da canzoni natalizie e versioni strumentali di pezzi già pubblicati suonati solamente con una scassatissima tastierina Casio e poco altro. Il risultato è ovviamente qualcosa di completamente diverso dai ferocissimi e disordinati assalti dei pezzi tipici per cui i Crass diventarono famosi. Un’operazione simile la faranno i nostrani Tre Allegri Ragazzi Morti nel 2003 con il disco del Señor Tonto Switched On T.A.R.M. nel quale i loro classici vengono reinterpretati in chiave retro-elettronica.
Così la violenza dei loro classici pezzi di protesta viene “sintetizzata” come fosse musichetta natalizia commerciale di pessima fattura o una specie di improbabile elevator music festiva; non ci sono parole, non c’è nulla di musicalmente definibile come punk in senso tradizionale, c’è solo la parodia intrinseca e graffiante che emerge originalmente da queste note e un’esperienza bizzarra di poco più di dieci minuti e il secondo brano non potrebbe avere occasione migliore se non l’improvviso augurio di strangolarsi col tradizionale cenone.
Hello everybody, it’s Santa here to say to you all – have fun! Lots and lots of jolly fun!
Merry Crassmas everybody! I hope you’ve had a jolly time, and lots and lots of fun.
And a happy, happy new year to you all! And if you’re munching your delicious turkey at the moment…
…I HOPE IT FUCKING CHOKES YOU!!!
Tracce:
A: Untitled – canzoni suonate
– Jingle Bells
– Big A, Little A
– Punk Is Dead
– You’ve Got Big Hands
– Contaminational Power
– I Ain’t Thick, It’s Just A Trick
– Shaved Women
– Big Man, Big M.A.N.
– While Shepherds Watched
B: Untitled – canzoni suonate:
– Rudolph The Red Nosed Reindeer
– Securicor
– Darling
– G’s Song
– Banned From The Roxy
– Tired
– So What
– Do They Owe Us A Living?
– Silent Night