È possibile scindere l’opera dall’artista? Si può considerate un prodotto totalmente slegato da chi è o cosa fa la persona che lo ha creato? Insomma, possiamo scindere la produzione di Bill Cosby dalla recente accusa di essere stato per decenni uno stupratore? Fanculo, NO! Non si scinde un bel niente. Bill Cosby è il male, non è solo (come se fosse poca roba) un presunto criminale seriale, è anche la più grossa bugia della televisione, della comicità, di tutto.
Che poi, comicità: consideriamo la sua sitcom più nota, I Robinson. Vorrei avervi tutti qui davanti a me e guardarvi negli occhi per chiedervi, onestamente, vi ha mai fatto ridere una puntata dei Robinson? Vi hanno mai fatto ridere le sue faccette, i suoi versetti, i suoi maglioni da Ottavio Missoni col Parkinson? A me mai. E le ho guardate tutte, sia chiaro. Ma mica per ridere, era per quella atmosfera di quiete e unità familiare che trasmetteva. E poi BAM! viene fuori che la quiete familiare era capeggiata da un tizio che potrebbe aver messo i barbiturici nei drink di ragazzine per abusare di loro.
Aggiungo una parentesi: in originale I Robinson si chiama The Cosby Show, anche se poi Cosby nella serie si chiama Huxtable, del cognome Cosby non c’è traccia nella serie. Che senso ha? Quanto si può essere megalomani per fare una scelta simile?
Ok, faccio un respiro profondo o mi esplode il cervello.
Dalle ricostruzioni fatte dai giornali, in particolare dal lavoro gigante messo in piedi dal New York Magazine, le presunte molestie messe in atto da Bill Cosby hanno una dinamica piuttosto simile: grazie alla fama e all’uso di sedativi avrebbe abusato di varie giovani donne (ma anche minorenni) spesso ai primi passi nel mondo dello spettacolo. In una deposizione del 2005, lui stesso ammette di essere andato in giro con delle pillole di Metaqualone con sé e di averlo somministrato alle sue vittime, aggiungendo che non vedeva grossa differenza tra il portare fuori una ragazza a cena per portarsela a letto o drogarla per lo stesso scopo. I racconti partono da metà degli anni ’60, e l’ultima accusa è del 2004, in poche parole non si salva nessun anno della sua carriera.
Men che meno il 1971, quando Cosby (già stand-up comedian e volto televisivo) pubblica “Bill Cosby Talks to Kids About Drugs”, una lezione contro le droghe fatta a dei bambini con qualche musica jazzata o funky ogni tanto, divisa in 11 tracce e pubblicata su vinile. Il disco non è comico, non è musicalmente accattivante, ma vince comunque il Grammy come miglior album di musica per bambini nel 1972. L’ironia fa il giro e si vomita addosso.
Il disco si apre con un brano sulle PILLOLE che ti fanno andare IN DOWN e ti mettono SONNOLENZA, e ricordiamo che è il 1971 e se le accuse sono vere aveva già violentato svariate ragazze grazie a quelle diamine di pillole su cui cerca di fare tanto allarmismo. Il disco continua con Cosby che interroga i suoi giovanissimi interlocutori sulle droghe, e parlando di LSD, un bambino dice “Ti fa fare cose che tu NON vuoi fare” e probabilmente Cosby ha preso appunti in quel momento. Poi insegna ai bambini a dire agli spacciatori “I don’t need no bad drugs” e avvisa di stare attenti a chi ti offre pastiglie dicendo che non sono caramelle, anche se sembrano caramelle.
Ricordate quando ci fu il problema dei plagi di Luttazzi? Il momento di godimento per chi montava la video-raccolta delle battute copiate era quando poteva aggiungere le varie volte in cui il comico si scagliava contro i copiatori di battute. Qui il caso è simile, con la differenza che invece di farci ridere per delle paraculaggini, ci fa rabbrividire per le enormi ipocrisie di una star che ha approfittato per gli scopi più infimi delle sostanze che demonizzava. Certo, nessuno meglio di lui poteva sapere cosa succedeva quando accettavi pillole da sconosciuti.
Se non è orrore questo…
Chiara Galeazzi
Tracklist:
01. Introduction – Downers And Uppers
02. Questions and Answers
03. Dope Pusher
04. Bill Talks About Hard Drugs
05. I Found a Way Out
06. Order In The Classroom
07. People Make Mistakes
08. I Know I Can Handle It
09. Bill Talks About Pushers
10. Captain Junkie
11. Bill and the Kids Sing / Closing