Ogni volta che vi meravigliate di qualche stupido giochetto del vostro cagnolino pensate a che vita fa l’axolotl, piccola salamandra che cerca di sopravvivere in un inquinatissimo lago vicino a Città del Messico, prelibata leccornia se fatto arrosto, ambito animaletto domestico e bestiolina decisamente cagionevole.
“Ma non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta al cambiamento” diceva Ciao Darwin, e infatti negli anni l’axolotl ha imparato a riprodursi praticamente in provetta, a farsi ricrescere gli arti che capita di strapparsi a morsi quando ci si trova davanti a del cibo particolamente gustoso ma soprattutto l’axolotl ha imparato a non crescere mai: il loro sviluppo si ferma alla preadolescenza, un ottimo modo per risparmiare energie, essere sempre pimpanti e godersi meglio la vita.
Ecco perchè gli spagnoli Axolotes Mexicanos hanno scelto questo strano nome, sono delle piccole bestioline del punk rock che fanno di necessità virtù.



Come può sperare di rimanere in vita un gruppo punk senza batterista che scrive canzoni zuccherine e vagamente j-pop, un terzetto di bravi ragazzi che sviene alla vista dell’ago del tatuatore con una cantante timidina e non proprio provocante? Semplice: compra una batteria elettronica, si circonda di sintetizzatori e ammanta di punk una serie di canzoncine a metà tra Il Mondo di Patty e gli Weezer; ed ecco che un gruppo improbabile e sfigatissimo come i tre spagnoli sforna un piccolo gioiello (in digitale e su vinile a tiratura super limitata) “supercarino” di “Holi<3”, uscito nel 2015 per l’iberica Elefant Records, etichetta fondamentale per chi ama il powerpop (e non solo, per esempio pubblica anche i sofisticatissimi nostrani Fitness Forever).
Come primo singolo per presentarsi al mondo i nostri animaletti hanno scelto quello che è indubbiamente il loro pezzo migliore: “Disparo de Amor”, un pezzo di puro J-Pop, però cantato in spagnolo e retto da una fenomale parte di batteria (facile quando si programma al computer) con i synth anni ’80 che donano alla canzone un alone di new wave che rende l’insieme un divertente calderone di generi. Il video è la perfetta resa twee dell’immaginario Scott Pilgrim e le visite su YouTube si sono gonfiate quando il popolare sito spagnolo ascodevida.com (che è tipo il nostro insegreto.com) pubblica una storiella che pone un quesito scomodo: il testo parla di una corrida andata particolarmente male o di una fellatio andata particolarmente bene? Hai capito la cantante timidina!
Il resto di questo brevissimo disco scorre così, un twee punk adolescenziale e scatenato, a tratti romantico e sognante ma sempre ben costruito e irresistibilmente kitsch.
Così si passa dalla ballata da teen drama “Te Miro Mientras Duermes” al trascinante techno-punk di “Perro Salchicha”, cagnolino ingordo e giocherellone (qui non dovrebbero esserci doppi sensi), “El Basurero” ricorda le scorazzate latine dei Blondie mentre “Interestelar” torna a flirtare col J-Pop sempre con quel disarmante approccio punk latte e miele, “Villalpando” mischia un pianoforte superkitsch da sitcom ad un insensato vocoder, a chiudere il disco la furia hardcore-midi di “Hay Un China Che Vive In Mi Piso”, dove trionfa la quadrupla cassa del batterista digitale.
Se il punk è morto è perché non si è saputo evolvere, chiuso nei suoi atteggiamenti di ribellione posticcia e di finta ruvidezza, questi Axolotes Mexicanos, carini, coccolosi e assolutamente sbagliati sopravviveranno a creste e diti medi d’ordinanza.
Tracklist:
01. Disparo de Amore
02. Te Miro Mentre Duermes
03. Perro Salchicha
04. El Basurero
05. Interestelar
06. Villalpando
07. Me De Igual
08. Hay Una China Que Vive In Mi Piso