Visto il successo planetario dei Boney M negli anni ’70, Oliver Bendt (all’anagrafe Jörg Knoch) deve aver pensato: perché io no?
Il nostro, un incrocio tra un parrucchiere ucraino e Ralph Supermaxieroe con la fissa dei caraibi, si mette subito all’opera circondandosi di personaggi “colorati” per dare un tono all’ambiente e parte spedito all’attacco delle classifiche europee.
Peccato che le canzoni, in bilico tra dance, pop e ritmiche caraibiche, non siano altrettanto vincenti come quelle del gruppo di Frank Farian, ma puro intrattenimento da Oktoberfest, perfetto sottofondo per trangugiare birra, salsicce e brezel.
Qualche buona hit come “Sun of Jamaica” e “Seven Tears” sono riusciti anche a piazzarla, ma il loro glitter-camp-pop tocca l’abisso con il disco di natale fuori tempo massimo “Christmas By The Sea” del 1997 (successivamente ristampato nel 2004 come “Christmas Album” con un artwork degno del loro nome) dove il loro sound da band da matrimoni si fonde con le classiche carole natalizie.
Le 16 tracce ci stordiscono come un puglie suonato: dopo l’inizio fuorviante con la cover senz’anima di “Silent Night” ecco che arrivano calypso, marimba e ritmi in levare assieme agli immancabili cori singalong e alle melodie fastidiose, il tutto tenuto insieme da massicce dosi di synth in un clima da sagra paesana triste.
In tutta questa poltiglia sonora la loro versione di “White Christmas” è talmente stucchevole da sfondare il muro del brutto sconfinando nel camp di stagione, meritandosi ben più di qualche ascolto annoiato.
Tracklist:
01. Silent Night
02. Mary’s Boy Child
03. Lovely Land
04. Jericho
05. Christmas At Sea
06. Child Of The Sun
07. Ave Maria No Morro
08. White Christmas
09. Little Drummer Boy
10. Carry The Load
11. Sing Little Children
12. Aloha Oe, Until We Meet Again
13. Riding In A Sleigh
14. A Poor Boy’s Dream
15. Peace On Earth
16. The Magical Time