Aspetto fresco da bravo ragazzo inglese, capello finto scompigliato ed approccio brit pop: si presenta così a fine anni novanta Daniele Groff, cantautore di belle speranze di Trento, anche se fa finta di essere a Manchester.
Questa via di mezzo fra i fratelli Gallagher degli Oasis e Daniele Bossari fa capolino in radio e televisione sulle note di Daisy, vincitrice di Sanremo Giovani 1998.
Tutti all’epoca pensavamo che la canzone fosse frutto di un’allucinazione collettiva e probabilmente Daniele Groff si sentì quasi obbligato ad essere la copia spudorata degli Oasis perché, in effetti, a quel tempo in Italia il pop britannico non era sufficientemente diffuso. Per fortuna ci ha pensato lui, l’Italia ringrazia sentitamente, perché ne avevamo davvero bisogno.
Citando la vecchia pubblicità di un pessimo vino, con Daisy ti porti in città un sorso di Gran Bretagna. Ed ecco che, come non bastasse il look dell’interprete e la canzone, anche il video è una specie di versione addolcita di D’You Know What I Mean? degli Oasis (praticamente una fissazione per Daniele Groff), compresi aerei o elicotteri che svolazzano nel cielo in un’orgia di green screen.
In sostanza, primi piani e sguardi seriosi per dire semplicemente «da bambino io giocavo nel finto campo di grano». E che sarà mai ‘sto finto campo di grano? I concetti chiave della canzone (il campo di grano e la Gran Bretagna) ritornano didascalicamente sulla copertina del singolo, dove vediamo una strada inglese ricoperta di erba.
«Daisy mille persone e pochi secondi per fare l’amore / Daisy che confusione sembra che il mondo sia solo un pallone». Versi assolutamente incomprensibili (parlerà per caso di una prostituta?) espressi con un timbro vocale apparentemente ancora acerbo che suscitano un’emozione simile alla compassione, probabilmente anche a causa di come maltratta le vocali saturate dall’elio (2He). La sua Io sono io, tratta dallo stesso album Variatio 22, registrato fra Roma e Londra (e ti pareva!) è uno dei tanti esempi lampanti di quanto appena detto («perché io sono iiiioooooo e questa è casa miiiiaaaa e qui decido iiiiioooo, le stelle sono miiiiieeeeee») . Magari ci torneremo su.
Ilmomento più alto della carriera di Daniele Groff rimane certamente il duetto con Max Pezzali nel 1998 proprio con Daisy nel mitico programma 105 Night Express.
Forse è il caso di sospettare che il brano che gli ha regalato tre secondi di notorietà, sia stato anche un po’ la sua rovina. Purtroppo per lui, sebbene sia tuttora in attività, sarà ricordato solo per questo.
Daisy
Daisy mi porta a spasso per la città
dove la guardia non guarda neache
ognuno è appeso a un filo di libertà
essere grandi non serve a niente
Da bambino io giocavo nel finto campo di grano
Daisy mille persone e pochi secondi per fare l’amore
Daisy che confusione sembra che il mondo sia solo un pallone
vetrine di gelati che gusto c’è
per l’uomo che vede in bianco e nero
e un operaio che chiede al sole – sai
se il tempo perso si conta o non vale?
Da bambino io cercavo un posto nel piano infinito
Daisy mille persone e pochi secondi per fare l’amore
Daisy che confusione sembra che il mondo sia solo un pallone
confusione!
Daisy mille persone e pochi secondi per fare l’amore
Daisy che confusione sembra che il mondo sia solo un pallone
Da bambino io giocavo nel finto capo di grano