Affermare che Platinette sia un personaggio borderline è quantomeno ridondante: a suo agio sia nei salotti bene della TV spazzatua dall’intrattenimento facilotto, sia intelligente e piacevole speaker radiofonico.
A prescindere dalla sua ambigua immagine da drag queen dipinta da un Botero in acido, Mauro Coruzzi ha sempre dimostrato intelligenza sottile e una graffiante sagacia; purtroppo per raggiungere la fama nazional popolare ha dovuto partecipare a quel teatrino del disgusto che è Buona Domenica o ancor prima al penoso pacoscenico del teatro Parioli in quel triste rituale noto come Maurizio Costanzo Show, trovandosi spesso in situazioni imbarazzanti non solo per il telespettatore.
Nel 1999 grazie alla fiducia della casa discografica P-Nuts la coloratissima diva extralarge ha realizzato un suo sogno nel cassetto potendo dedicarsi al canto, incidendo un intero album formato da 16 cover di canzoni italiane.
Eccezion fatta per un paio di episodi, la nostra evita di gettarsi su un repertorio troppo abusato, scegliendo brani sì famosi, ma magari un po’ impolverati e che spesso vengono imbevuti di onnipresente spirito “gay pride style”.
Come cantante si è sentito di peggio, ma la voce manca assolutamente di colore e profondità, creando il terribile effetto di “canzoni sotto la doccia” registrate per puro piacere feticistico, non riuscendo mai né a divertire (“Fatalità”, “Ma Che Musica Maestro”, “Tropicana”), né tantomeno a emozionare (“Donna Con Te”, “Tutt’al Più”), trascinando inesorabilmente l’ascoltatore nel mondo della noia e destinando il disco al rango di “CD da cestone”.
Non mancano brutti scivoloni di cattivo gusto come l’orripilante “Parole Parole Parole” letteralmente fatta a pezzi da Linus nelle vesti di Alberto Lupo che probabilmente pensava che presentare il Dee Jay Time e interpretare una canzone (per altro parlata) fosse la stessa cosa; il risultato è a dir poco agghiacciante. Non sono meglio la reinterpretazione simil trip-hop di “Sono Una Donna Non Sono Una Santa” con La Pina e l’evitabilissimo remake di “La Notte Vola”, un maldestro tentativo di sfociare nel camp colto.
Platinette successivamente ci ha riprovato incidendo nel 2002 una brutta “C’est Si Bon” per la “X-Treme Compilation” curata da lei stessa e nel 2005 reinterpretando in maniera non troppo convincente la meravigliosa “L’Elefante Gay” inclusa nella “Pride Compilation” senza peraltro chiederne l’autorizzazione all’autore.
Tracklist:
01. Stasera Con Te
02. Una Per Tutti
03. Tripoli ’69 – Irresistibilmente
04. Gli Occhi Miei (con Wilma Goich)
05. Uappa
06. Fatalità
07. Donna con te
08. Ma che musica maestro (con Ambra)
09. Tutt’al più
10. Nell’aria (con Camilla)
11. L’ultima occasione
12. Parole parole parole (con Linus)
13. Quando dico che ti amo
14. Sono una donna non sono una santa (con La Pina)
15. La notte vola
16. Tropicana (con Lula)
17. E non finisce mica il cielo (traccia presente solo nella versione CD)