Chiunque sia stato bambino a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 ha vissuto, come me, la tradizione delle favole sonore.
“A mille ce n’è” è una di quelle frasi magiche che ci fa aprire il cuore e i condotti lacrimali.
Basta chiudere gli occhi e farsi cullare nella nostalgia di quei momenti in cui i genitori più tecnologicizzati lasciavano fare il lavoro sporco della fiaba della buona notte ad un’audiocassetta.
Il fenomeno però ha origini ben più lontane, ma si sa la nostra generazione tende ad auto-incoronarsi, come Napoleone, ad unica o “quelli che”, come se il mondo dell’infanzia non fosse esistito prima della nostra nascita.
Sbagliato.
Una delle antenate delle nostre favole sonore mi è capitata tra le mani (grazie Interweb) recentemente.
È il 1977 e Anna Mazzamauro, nota alla cronaca come la signorina Silvani, ha registrato un vinile di canzoncine per bambini.
Raffreddore da Fieno (La Strega Sbarabegola) è l’A side del singolo omonimo, contenuto in altre compilation di sigle TV o canzoni per infanti.
Cosa sappiamo di questo singolo?
Poco o nulla.
Oltre all’anno di uscita, sappiamo che è la sigla della trasmissione satirica Scuola Serale Per Aspiranti Italiani, di cui la Mazzamauro era la co-conduttrice.
Riporto un commento di un fan trovato sotto il video di YouTube: “non sapevo che Anna Mazzamauro fosse anche una cantante oltre che una brava attrice complimenti”.
Complimenti, davvero.
Perché la canzone affronta il delicatissimo tema dell’allergia stagionale. Ma non solo, come vedremo. Anna Mazzamauro, in questo caso la Strega Sbarabegola, è vittima di un crudele incantesimo. L’Orco cattivo l’ha resa sensibile al polline dei fiori, causandole un raffreddore da fieno che la perseguita da anni. Anna canta di aver trovato un rimedio naturale e non scientificamente provato che francamente mi lascia perplessa. Dice a gran voce di sentirsi meglio solo se qualcuno le bacia il nasino. Qualsiasi allergologo avrebbe sicuramente da ridire su questa teoria, vessandola come medioevale e priva di fondamenta.
Ma la furba Strega in realtà rivela il suo inganno: dopo tre secoli di raffreddore (provateci voi a stare così, e sto pensando solo alla spesa in Kleenex) un mago scapolo s’innamora di lei e pensando di guarirla le limona vorticosamente il naso.
Indovinate?
La scienza vince ancora: il mago si ammala di raffreddore diventando il primo caso al mondo di allergia contagiata alla maniera della mononucleosi e la canzone ci lascia con una morale di cui ancora oggi, guardando le malattie veneree, dovremmo fare tesoro: non limonare qualcuno che starnutisce.
Grazie Anna, che dopo averci insegnato come accaparrare i partiti migliori dell’ufficio, ci impartisci l’importanza della prevenzione in ambito sessuale.
Streghe sì, ma non col naso degli altri.