
Con enorme sorpresa da parte di tutti il suo primo singolo “Control” si rivela essere una bomba techno dal mood molto oscuro, tanto da essere inserita nella bella colonna sonora di quella fetecchia di film che fu Mortal Kombat.
Il disco che ne seguì, non riuscì a mantenere tali promesse altrimenti staremo a prlare di una pietra miliare della techno, ma nonostante non ci fossero prezzi esplosivi come il debut (non a caso piazzato in apertura), la nostra pur con una voce molto limitata è riuscita a mettere insieme una serie di pezzi più che discreti in linea pezzi davvero pregiati come l’altro singolo “Fallen Angel” e soprattutto la super catchy “Outlow Lover”.
Veniamo ora alle note dolenti, ovvero le ballate eletroniche che troviamo accanto ai brani più upbeat e che assieme ai testi spesso al limite della sanità mentale (“Okey Dokey” si candida ad essere una delle canzoni più stupide mai composte), sono il vero tallone d’Achille del disco; l’unica ballad decente è “Fly” dal sapore trip-hop, mentre “Distant Land” (lunghissima e fuori contesto), “Say Something” e “Father’s Field” affondano senza appello nella noia.
Un disco creato grazie all’aiuto di membri dei Juno Reactor, non i primi che passano, che tutto sommato riesce a portarsi a casa un 6, ma che non segnerà la svolta nella carriera della bella Traci la cui bellezza rimarrà intrappolata in quel immaginario eightees da American dream.
Nel 2004 ci ha riprovato fuori tempo massimo con un il singolo “Sunshine”, trascurabile tentativo di svolta rock-pop.
Control
Outlaw Lover
Tracklist:
01. Control
02. Fallen Angel
03. Good-n-Evil
04. Fly
05. Distant Land
06. Outlaw Lover
07. I Want You
08. Say Something
09. Father’s Field
10. Okey Dokey