Ormai se siete dei fedeli lettori di Orrore a 33 Giri sapete che ci fanno impazzire le sonorità d’annata, specialmente se accompagnate da tanta pelle nuda che deve però essere mostrata con stile e criterio.
Questa volta è il turno di una rarità assoluta proveniente dal Sol Levante, ovvero l’unico disco dell’attrice Reiko Ike [池 玲子] nota per aver preso parte a numerosi pink film tra il 1971 e il 1975. Si tratta di un genere cinematografico prettamente nipponico che non ha alcun esatto corrispettivo in occidente, potremmo definirli dei soft porn o sexploitation, ma in realtà questi film che mischiavano scene d’azione, ettolitri di sangue e belle fanciulle svestite, erano dei capolavori cinematografici nei quali si poteva vedere del nudo integrale, ma senza infrangere la censura locale che impediva di mostrare i genitali o anche solo peli publici, impegnando i registi nel creare elaborate coreografie al fine di rispettare le regole vigenti. Insomma robe che mandano fuori di testa Quentin Tarantino.



Reiko Ike debutta a soli 17 anni, mentendo sulla sua reale età per poter girare il suo primo film; all’apice della notorietà cercò di sdoganarsi proponendosi come attrice impegnata, ma senza risultati, tornando quindi al mondo dei pink film sprofondando nella dipendenza da stupefacenti e venendo arrestata per gioco d’azzardo; infine trovò la felicità sposando un ricco uomo d’affari. Tutto è bene quel che finisce bene.
L’album “Kôkotsu No Sekai [恍惚の世界]” (ovvero “un mondo di estasi”), la cui copertina non rende affatto giustizia alla bellezza di Reiko, fu pubblicato dalla Teichiku Records in occasione del suo debutto sul grande schermo ed è essenzialmente una raccolta di easy listening retrò con molte parti recitate piuttosto che cantate e con testi che, per quanto ci è dato sapere, parlano di sesso e seduzione.
Quello che rende davvero speciale questo vinile è però l’interpretazione della fanciulla che, oltre a mostrare buone capacità di canto, arricchisce ogni singolo passaggio con gemiti inequivocabili, sottolineati con un uso quasi smodato dell’effetto eco. L’unico appunto sono i rumori di sottofondo, una sorta di fastidiosissimi rantoli che talvolta suonano posticci ed eccessivi, tanto da sembrare piuttosto rumori corporali.



Durante l’ascolto si viene trasportati direttamente dentro quelle pellicole piene di testosterone che all’epoca venivano dipinte come pornografiche, ma che oggi servono a mostrarci un tipo di erotismo tipicamente del sol levante ormai scomparso.
Come è comprensibile non ha alcun senso citare alcuna traccia in particolare, visto che le sonorità sono estremamente uniformi durante tutti i 40 minuti dell’album, ma menzione particolare meritano la delicatissima “夜明けのスキャット (Yoake No Skyat)”, la seducente “雨がやんだら (Ame Ga Yandara)” e la drammatica “雨の日のブルース (Ame No Hi No Bruusu)”.
Come si dice in questi casi, un album da ascoltare assolutamente e un viatico per cominciare ad esplorare il mondo dei pink film nipponici.
Tracklist
A1. 女はそれをがまんできない (Onna Wa Sore Wo Gaman Dekinai)
A2. よこはま たそがれ (Yokohama Tasogare)
A3. めまい (Memai)
A4. 雨がやんだら (Ame Ga Yandara)
A5. 夜明けのスキャット (Yoake No Skyat)
A6. さすらいのギター (Sasurai No Gitaa)
B1. 私という女 (Watashi Toiu Onna)
B2. 雨の日のブルース (Ame No Hi No Bruusu)
B3. 恋の奴隷 (Koi No Dorei)
B4. 経験 (Keiken)
B5. 天使になれない (Tenshi Ni Narenai)
B6. 愛のきずな (Ai No Kizuna)