Di DJ Ringo (semplicemente Ringo per gli amici che bazzicavano ai tempi di New Kary in via Torino a Milano all’inizio degli ottanta) possiamo svelare che il suo moniker, misterioso quanto fiacco, non deriva dallo spararsi scatolette di carne Montana ma, molto più prosaicamente, dallo “sparare” ai tempi lui stesso autentiche corbellerie e incredibili storie.
Prima di decolorarsi i capelli, mettersi la maglietta dei Ramones e diventare il paladino del rock italiano in FM, sul finire degli anni ’90 il nostro DJ Ringo aveva provato a sfondare nel mondo della musica elettronica, anche perché allora il rock’n’roll non era molto di moda; dapprima nei misconosciuti Goodfellaz assieme a DJ Zippo remixando roba per Paola & Chiara e poi da solo con questo ineccepibile “gioiello” di spaghetti-breakbeat.
Nel 1998 il nostro partorisce “Radio Aliena” con l’intento di sparigliare il panorama dell’elettronica italiana, senza però minimamente riuscirci (tra l’altro, con un “leggerissimo” ritardo nelle sonorità dei tempi a dir la verità). Sfruttando una base ipnotica di elettrodance durissima con innesti di chitarre distorte campionate e vocalizzi agghiaccianti, non riesce comunque a trasmettere alcun pathos o, semplicemente, il brano non è di quelli che ti rimane attaccato per un qualche tappeto elettrico azzeccato o subliminale; note stordenti trite e ritrite che scorrono via anonime come gocce di rugiada su un mantello di teflon. Tutto qui? Non proprio.
Esiste infatti anche uno sciagurato videoclip di questa “Radio Aliena”, quindi il paragone, improponbile, tra DJ Ringo e i Prodigy è d’uopo, non tanto per i contenuti, visto che sarebbe come paragonare l’amaro medicinale Giuliani a un single malt di 30 anni, ma proprio per lo scimmiottamento o ispirazione del nostro nei confronti della band inglese. Del gustoso video, evidentemente girato con meschinissime risorse e con approssimazione a dir poco dilettantesca, ci colpisce senza dubbio lo squinternato plot: girato in un circo, elefanti, leoni, presentatore, cubiste (?) frammezzano un alieno (DJ Ringo stesso) che si dimena in una gabbia esplicitando più una certa urgenza di andare in bagno che l’intenzione di evadere. Nella seconda parte invece la trama avvincente vira bruscamente cambiando improvvisamente il tono della narrazione, facendo sbucare prepotentemente il presentatore del circo che declama (a me pare con un lieve accento romagnolo):
Di tutti i mondi che i marziani potevano osservare
solo la nostra terra era la più temprata
e possedeva un’atmosfera nebulosa indice di fertilità



Quindi il climax del video riprende più incalzante, l’impellenza dell’alieno diviene quasi incontenibile sottolineato dalle urla strazianti e da costipate movenze repentine, strani figuri si aggirano attorno alla sua gabbia con fare mefistofelico, femmine sensuali, amici di DJ Ringo, giocolieri, persino due che gli fanno il gesto dell’ombrello e altri gestacci (possibile? A un alieno? Ma perché?) e mentre un modellino di astronave direttamente da Spazio 1999 fa capolino rapendo alieno e cubiste (eh beh!), ripiomba il presentatore del circo declamando beffardamente:
Gli uomini non sospettavano quale tremendo destino li aspettasse
e non si rendevano conto che dalle profondità dello spazio
qualcuno li sorvegliava con tanto bramoso interesse.
E qui finisce quest’opera. A dire il vero il video lascia aperte molte domande oltre che basiti: che cosa ci fa un alieno in gabbia in un circo? Le citazioni da La Guerra dei Mondi da parte del presentatore che cosa sottintendono? Chi ha prodotto il casco elettrificato dell’alieno/DJ Ringo? Perché i gestacci all’alieno? Domande che difficilmente troveranno risposta, purtroppo.
Dopo aver dato tutto il meglio di sé come musicista con “Radio Aliena” DJ Ringo non produrrà più alcuna traccia sonora, dedicandosi invece ad altre magniloquenze artistiche e produttive decisamente più redditizie.
Tony Maniccia