Tutta la verità su Gregorio: amore, musica e morte

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Noi di Orrore a 33 Giri siamo da sempre impegnati nella ricerca e nella diffusione di fenomeni borderline, artisti improponibili e pseudo-musicisti freak ignoti ai più; non importa che siano assicuratori convinti di avere velleità artistiche, geniali scarti della società o più semplicemente irriconosciuti pionieri che hanno inciso un album grazie ai sudati risparmi di una vita di sfiga per poi tornare con la coda tra le gambe nel più consono oblio provinciale, diventando eroi imperituri della sottocultura delle sottoculture.

Il più illustre sconosciuto di questa new wave a base di midi è Gregorio che senza timore di smentita possiamo definire come il più grande enigma della storia della musica tricolore, roba che in confronto Lucio Battisti con il suo ermetismo recluso e brianzolo pare solo robetta da rotocalco.

Di Gregorio esiste una sola rarissima evidenza sonora pubblicata negli anni ‘90: l’album Insieme a noi, che vi abbiamo proposto ormai parecchi anni addietro. Già dalla copertina, perfetta per un cestone dell’Autogrill, si evince la Weltanschauung del cantautore: fondale azzurro degno di un disco africano del 1989, maglioncino e camicia da catechista, sguardo vitreo proiettato verso l’infinito in alto a destra e connotati spaventosamente simili a quelli di Elio (i complottisti sostengono fosse proprio Stefano Belisari in persona, ma non è così, sebbene lui stesso abbia dichiarato a fonti vicine a noi di possedere una copia del disco).

Potrebbe essere un volantino dell’Associazione Cattolica e in effetti quando il laser colpisce il dischetto di plastica sentiamo echi della morale vaticana mischiati a una genuina bontà d’animo fanciullesca (l’amore famigliare per la mamma e la moglie, la gioia per il mare e per l’estate e la voglia di divertirsi senza esagerare). Tutto questo viene rinchiuso in 12 tracce che fanno scorribande nei meandri della musica popolare italiana: da Lucio Battisti (a cui dedica una canzone omonima) al rap di Jovanotti, accompagnato da arrangiamenti da sagra paesana e metrica brutale.

https://youtu.be/yHzkyyUorZY

Inutile dire che il disco è meravigliosamente disallineato e racchiude la quintessenza di chi ci ha provato e non ci è riuscito. Ammettiamo anche che parte di quest’aura mistica è data dall’assoluta assenza di notizie sul suo autore, una sorta di alieno caduto sulla Terra senza un prima e senza un dopo. Fino ad ora.

Come sempre a noi piace andare a fondo nelle cose; siamo partiti quindi alla ricerca di Gregorio ben sapendo che se avessimo trovato qualcosa avremmo per sempre rotto quella sensazione di mistero che lo circonda, ma la curiosità era troppo forte per poter resistere. Come può accadere, alle volte la realtà supera la fantasia e nella nostra indagine ci siamo dovuti scontrare con fatti assolutamente inimmaginabili.

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  1. Qualche giorno fa mi è venuto in mente un ritornello. Era di una canzone che Giuseppe mi aveva dato alla fine degli anni80 quando, giovanissimo, aveva organizzato un concorso ad Imperia. La stessa canzone la portai poi anche alle selezioni di Castrocaro.
    Conobbi Giuseppe ad un concorso dell’anno prima organizzato nel savonese, Note di Notte, concorso che Giuseppe vinse.
    Visto che quel ritornello non mi abbandonava ho provato a cercare Giuseppe sui social per rimettermi in contatto con lui ma non ho trovato nulla così mi sono rivolto a google e sono atterrato su questa pagina.
    Sono rimasto di sasso dopo aver letto questo racconto.
    Ci siamo frequentati per poco tempo ma era chiara ed evidente la sua passione per la musica e per il canto.
    Non ho parole e sono sinceramente addolorato per quanto è successo.
    Credo comunque che quanto descritto dalle fonti riportate riguardo l’ultimo giorno passato con la famiglia possa essere vero.
    Già lo aveva in mente anni prima e lo aveva anche scritto nella canzone che mi aveva dato dal titolo “Si lo so” (non so se esiste traccia in SIAE).
    “….perchè tu,
    perchè tu sei tutto il orgoglio,
    perciò ti voglio
    per non lasciarti più.”

    Riposa in pace.

  2. Cavoli, ho scoperto solo ora questa storia. Povero Gregorio!
    Vittima della sua ingenuità, forse, o consapevolmente disposto a rischiare la vita piuttosto che scappare lasciando due bambini senza padre (cosa che poi è avvenuta comunque). A suo modo, un eroe.
    E dire che quando l’avete “scoperto” era già scomparso da una decina d’anni!
    Per quanto riguarda la recensione del CD, poi, la sua voce mi pare tutt’altro che “indecente”!

  3. Non spiegate però come siete riusciti ad arrivare a tutte queste informazioni. Che fonti avete trovato?

      1. Sì, scusa, mi sono espresso male. Ero curioso riguardo a come si è svolto tutto il percorso di indagini. Cioè, un bel giorno siete andati su lastampa.it e avete messo “Gregorio” nel motore di ricerca interno? Qual è stato il primo elemento che vi ha fatto capire che quel Giuseppe Gregorio è proprio il nostro Gregorio? Come siete scalati fino a risalire a tutto il resto?

        1. Abbiamo fatto ricerche inbcrociate con il nome dell’interprete, i nomi presenti nel CD e il titolo del disco e poi anche con i risultati parziali che ottenevamo; da qui è saltato fuori poi il nome di Giuseppe Gregorio. inoltre in un vecchio articolo de La Stampa vengono citati il titolo del disco e delle canzoni da un giornalista locale di Imperia che seguì le vicende sin dalla sua sparizione. Per il resto abbiamo incrociato le varie fonti, sistemato le date che a volte non combacivano e messo tutto in ordine.

          1. Ho capito, deve essere stata una bella faticata.
            Ottimo lavoro!!

    1. Bello questo articolo! Ma non bisogna dimenticare di non aggiungere dolore ai famigliari e bisognerebbe accertarsi di quello che si scrive! Grazie

      1. Certo che ci siamo accertati di tutto. Le fonti sono chiaramente indicate e linkate nell’articolo

  4. Ossignore ho sperato fino alla fine in una storia e che ancora ci fosse il mistero di chi è in realtà Gregorio…
    Complimenti per l’articolo e pace all’anima sua, peccato non abbia potuto vedere quanti suoi fan sarebbero saltati fuori.

  5. Cazz che botta.. Ci vorranno anni per riprendermi!! Dopo aver “scoperto” questo mito non pensavo ci fosse dietro una storia così

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