Dalla sempre imprevedibile Germania arrivano i Traceelords che omaggiano senza troppi veli l’ex diva del porno made in USA Traci Lords e che nascondono dietro al loro aspetto da rocker dark-tamarro nobili radici di puro metallo colante, infatti il cantante e chitarrista Andy Brings ha militato per qualche anno nei Sodom, storica thrash metal band teutonica.
Nel loro divertente debut intitolato programmaticamente “Sex, Money, Rock’n’Roll!” mischiano lo sleazy-street rock di matrice americana anni ’80 (L.A. Guns) con sane dosi di testosterone chitarristico heavy metal (Judas Priest “Painkiller” era), melodie catchy (primi Kiss) e un innegabile piglio punk (Ramones).
Nonostante il loro disco di esordio sia estremamente divertente e convincente, lo si ricorda principalmente per la bizzarra cover dell’arcinota “Daddy Cool” di Boney M., forse uno dei brani più abusati nella storia della musica.
Qualche anno fa anche i Placebo partorirono una loro versione di quel classico della discomusic, ma la loro interpretazione, pur divertente, mi ha sempre dato l’idea di essere troppo rispettosa dell’originale relegando la versione di Brian Molko & co. ad un semplice omaggio senza pretese. I Traceelords, al contrario, si appropriano del pezzo e lo trasformano in tutto e per tutto in un loro brano togliendo il beat disco e sostituendolo con uno strumming heavy metal alleggerito da un ritornello arioso ma mai ruffiano, con un risultato davvero sorprendente.
Come bonus track del disco troviamo un’altra cover disco (ma allora è una fissazione!?!), questa volta è il turno della celeberrima “Born to be Alive” dei riccioluto Patrick Hernandez che però è solo poco più di un divertissement suonato al doppio della velocità.