Se siete della Campania o dintorni, probabilmente il nome di Tony Tammaro già vi starà facendo sorridere, mentre se non provenite dal ridente Sud Italia forse non vi dirà granché ed è quindi bene spendere qualche parola su questo artista, che è uno dei cantanti comico-satirici napoletani tra i più talentuosi e apprezzati degli ultimi anni.
Il buon Tony, al secolo Vincenzo Sarnelli, figlio del cantautore napoletano Egisto, bazzica da sempre gli ambienti musicali al seguito del padre ma conosce il successo solo quando inizia a produrre musica demenziale negli anni Ottanta. Come si evince dal cognome d’arte Tammaro, Tony prende in giro certi costumi tipici dei “tamarri”, i cafoni insomma, napoletani ma non solo, perché alla fine la cafonaggine è un fenomeno che accomuna un po’ tutti, da Nord a Sud.
Parenti impiccioni, mogli stufe dei propri mariti, giovani che si rifiutano di indossare il casco in motorino per non rovinarsi i capelli, liti condominiali causate da grigliate sono solo alcune delle tematiche trattate nelle canzoni del Nostro, di cui vanno anche ricordati i jingle pubblicitari di finti prodotti rivolti ovviamente a un pubblico tamarro, come ad esempio Mariolino il bambolotto che ruba, il villaggio vacanze Mamma del Carmine a soli 70km dal mare e l’agenzia investigativa Derric.
Qui ci occupiamo di una delle canzoni più famose di Tony, “Il Mozzarellista”, contenuta nel disco “Nun Chiagnere Marì” uscito nel 1991. Si tratta di un romantico brano il cui protagonista è un ragazzo che fa consegne di prodotti caseari, quindi un “mozzarellista”, che intreccia una love story con la figlia del proprietario di un caseificio di Mondragone. I due immancabilmente amoreggiano sul furgoncino delle consegne, perché l’amore in auto è un grande classico, “tu sarai la donna del mio destino / e adesso sali sul furgoncino / e ci ameremo tra le mozzarelle”, nonostante la “puzza di ricotta e di formaggio” non sia esattamente il massimo. Ma il sentimento dei due è messo a repentaglio da due problemi del suddetto mezzo di trasporto, cioè i freni “che non pigliano”, non funzionanti e le ruote “lisce lisce”, con conseguente terrore di imbattersi nella polizia stradale.
Il testo in italiano con giusto qualche rimando dialettale, la melodia semplice e orecchiabile accompagnata da pochi accordi di chitarra rendono il brano irresistibile e fruibile anche al di fuori dei territori campani trasformandolo in un classico imperdibile del cantautore diversamente serio.
Il Mozzarellista
Io ti ho conosciuta a Mondragone
quando venivo col furgone
per caricare le mozzarelle
tu eri la figlia del padrone
del caseificio sul vialone
affianco a quello delle freselle
e da quel giorno sei sempre nei miei pensieri
quando faccio le consegne ai salumieri.
Sono un ragazzo che corre
su questo furgoncino sgarrupato, scassato
per consegnare provole e ricotte, caciotte
uovi di giornata e mozzarelle di bufala
e mentre corro penso sempre a te.
Io, sono un ragazzo di furgone
tra un fior di latte e un provolone
ci metterò le tue mozzarelle
tu sarai la donna del mio destino
e adesso sali sul furgoncino
e ci ameremo tra le mozzarelle
e sempre ti chiamerò caciottina amorosa
e dudu’ da da da e questo nostro amore non finirà
Sono un ragazzo che corre
su questo furgoncino sgarrupato, scassato
per consegnare provole e ricotte, caciotte
uovi di giornata e mozzarelle di bufala
e mentre corro penso sempre a te.
Sono un ragazzo che corre
ma tengo ‘e freni cae vvote nun pigliano e poi
tengo ‘e quattro rote lisce lisce, capisce
ca’si’vene a stradale a ma m’alliscia
e ‘a fernisce ‘e faa muzzarellista ‘mbraccio a me.
Su questo mezzo scassato
che puzza di ricotta e di formaggio, coraggio
diamoci ancora un bacio io e te.