Toni Santagata I Love The Punk

Toni Santagata – I Love The Punk (Ai, Lavete Pank) / U.F.O. Sexo (1978 – 7″)

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Toni Santagata I Love The PunkSe chiedeste ad un vostro lontano zio che vive eremita sul Monte Saraceno di descrivervi la differenza tra il punk rock ed il sadomasochismo probabilmente avreste come risposta il concetto profondo che si rivela ascoltando questa mefitica coppia di tirate disco-cabarettistiche. In pratica una ridda di idiozie declamate su una base disco-erotic di quart’ordine diventa gemma inestimabile per i cultori del brutto ad ogni costo.

Toni Santagata, cantante e cabarettista pugliese famoso nella metà dei ’70 con pezzi in dialetto come: “Quant’è bello lu primm’ammore”. “Lu Maritiello” e “La Zita” se ne uscì nel 1978 con questo 45 giri “trasgressivo”, edito dalla Carosello: “I Love the Punk (Ai, Lavate Punk)/ U.FO. Sexo” .

Nel primo, sottotitolato “La prima Opera Pop-Cap-Rock-Classic-Punk-Bifolk” Santagata scimmiotta lascivamente i peggiori stereotipi italiani dell’epoca verso il fenomeno punk, ma sbagliando in pieno poiché per totale ignoranza in materia la figura del punkettaro viene associata sia alla disco-erotica che imperversavasia al sado-maso soft approssimativamente conosciuto con gli show di Enzo Trapani alla RAI.

Il risultato è un brano discotecaro piuttosto dozzinale (arrangiato nientemeno che da Alberto Baldan Bembo), con un finale semi-recitato che sembra la brutta copia dei peggiori Squallor (Dio ci perdoni). Se già lo spelling del titolo in pugliese “Ai Lavete Punk” suggerisce la facile battuta (i punk puzzano), il resto del brano insiste sul tema del masochismo demenziale:

Tagliami un dito
Spezzami un braccio
Spegnimi pure la cicca accesa qui sulla faccia
Picchiami forte
In discoteca
Rompimi i denti mentre balliamo chi se ne frega

Segue l’agghiacciante ritornello in lingua simil-pugliese:

I love the punk i love the punk i love the punk
Io me diverto non fatico e nun so’stank
Qualche volta me rivolto in mezzo al fang
Perché so’ punk o yes, all right forever punk!

Ciliegina sulla fetida torta, un (ironico) monologo finale sulla scarsa igiene personale:

Sono forte!
Ieri ho preso un secchio di mondezza e me lo sono buttato addosso
Perché sono un punk isolato non un punk di gruppo
E se non me la butto addosso io, meh, ma chi vuoi che me la butta addosso a me?
Sono panko, panko panko panko, spacc’ la faccia o yes!

La canzone chiude la ideale trilogia del misunderstanding del punk italiano, formata da “Re Dei Punk” di David Riondino e “Pus” di Andrea Mingardi Supercircus, anche se, a differenza di queste due, ben più ironiche e ficcanti, “I Love The Punk” somiglia più per intenzioni alla terribile (ma più divertente) “Punk Rock” degli Incesti, che guarda caso di punk non ha proprio niente.

E se per qualche oscuro mistero della mente umana voleste infliggervi anche l’ascolto del lato B “UFO Sexo”, sappiate che il livello di dabbenaggine sonora potrebbe farvi gettar via il disco dalla finestra direttamente: anche qui l’atmosfera à sempre gay-disco con Tonino che fa il finto omo (assomigliando incredibilmente a Antonio Albanese) sopra un suadente coretto femminile con orgasmo inserito, mentre per il testo riascoltatevi un brano a caso dei sopracitati Pace-Cerutti-Savio & Co. e ci farete di sicuro un guadagno.

Dischetto che sarà forse passato qualche volta per facile risata in qualche programma delle Onde Medie Nazionali, ma più verosimilmente in qualche radio libera locale ascoltabile tra Bari e Lecce. Alla fine rimane in primis il mistero di chi all’epoca avrebbe mai potuto pagare per portarsi questo 45 Giri a casa: i punk? I gay? Mio zio eremita? Gli estimatori del primo Andrea Mingardi? Lo stesso Toni Santagata? Se ne dovrebbe occupare il sagace Lucarelli.

Il buon Toni pagò tuttavia pegno per questa ciofeca negli anni successivi musicando nientemeno che la preghiera ufficiale dei devoti a Padre Pio in occasione della canonizzazione del frate per cui, nonostante quanto fatto, un posto nel paradiso dei musicisti un giorno se lo sarà in ogni caso guadagnato. Bontà sua.

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  1. Grande Tony, hai zittito tutti sti pagliacci che sanno solo giudicare e basta. Un abbraccio forte!

  2. Mi hanno chiesto di riproporlo a “STRACULT” UNA DELLE PIÙ INTELLIGENTI E SATIRICHE TRASMISSIONI! L’HO FATTO MOLTO VOLENTIERI E, da persone preparate e non superficiali, HANNO CAPITO. Come lo hanno capito i telespettatori che ci hanno premiato con l’ascolto. Sarebbe il caso che chi ha scritto questa “monnezza”, facesse almeno lo sforzo di ributtarsela addosso come faccio io, evitando di usare aggettivi e giudizi superficiali e preconcetti,senza sapere gli antefatti. E comunque si può fare sarcasmo e critica senza offendere chi ha una vita e una carriera che hanno fatto storia per quanto riguarda il cabaret , di cui Toni è sicuramente un inventore e uno del maggiori artefici. Cabaret ,dove la satira sociale è stata di casa ( e ancora lo e’!!!!), senza offendere nessuno. Perciò, mentre ho già perdonato l’incanto e disattento autore dell’articolo, lo invito a rettificare in nome della deontologia professionale. Con cordialità, saluta anche gli occasionali lettori. Toni Santagata

  3. Nessuno rimarrà’ impunito! Soprattutto chi scrive in malafede o per ignoranza! Non credo che questo brano sia stato mai trasmesso da radio pugliesi! Spesso sulla rai, invece. Insieme alle bellissime canzoni dei POLICE , e di altri bravi gruppi, che mi mandavano i ringraziamenti e i nuovi brani ,affinché io li promuovessi nella mia trasmissione RAI “Radio Punk”. La mia fu una garbata satira alla moda corrente, esplorando settimana per settimana su quelli che io ritenevo i grandi Punk del passato , come Caligola, Attila e tanti altri! ( dimenticavo che per scrivere questi testi ed apprezzarli ci vuole la Cultura vera!!!). Ho avuto il torto di essere avanti di Quarant’anni ! Se avete cominciato a capire meglio il perché di questo brano, abbiate la deontologia di correggere il tiro sulla vostra critica violenta, programmata da comici “demenziali” che allora si scagliarono contro e poi, negli ultimi anni, stanno imperversando nelle trasmissioni nazional popolari !!! Sono sicuro della vostra ( tua?) buonafede e confrontarsi in un dibattito,pubblico o privato. Concludo pregando di lasciare da parte Padre Piovhe c’entra con la mia fede, la mia antica conoscenza personale e una tragedia familiare nella quale la sua intercessione e’ stata determinante. A proposito si Tratta di una Opera lirica completa ,per comodità chiamata musical, versi e musica di Toni Santagata ,Orchestra e coro Santa Cecilia, 350 tra cantanti e musicisti sul palco più prestigioso del mondo cattolico :Aula Paolo VI (aula Nervi) in Vaticano, la storica, irreperibile Canonizzazione di S.Pio, prima mondiale. Autorizzato e Benedetto da un “certo ” Papa Giovanni Paolo II.

  4. Esattamente il contrario!!! Era ,invece , una satira contro la moda corrente ! In quegli anni lavoravo soprattutto nei teatri-cabaret ,essendone stato fondatore storico già’ nei primi anni 60, per cui la mia era una canzone ironica , che arrivava alla fine di uno sketch, come del resto lo era il retro UFO SEXO ,pubblicata già’ nel 70 nell’opera discografica “Toni Santagata e il suo cabaret”, registrata dal vivo al Derby Club di Milano, dove del resto avevo vinto il Bullone d’oro”, quale miglior cabarettista. Certo, recensire un brano”comico demenziale” dopo circa quarant’anni e fuori dal contesto in cui veniva eseguito, e’ come ridere su una foto ingiallita scattata tanto tempo fa! Era la sigla di un mio programma satirico trasmesso in Rai che si chiamava Radio punk e che seguiva “CABARET OVUNQUE “, il primo di questo genere in Rai ,anni prima di Trapani. Un po’ di documentazione, un po’ di quella sana ironia che rimproverate a me e meno trucida cattiveria forse di avrebbero evitato di offendere così pesantemente un professionista con piu’ di 60 anni di carriera, con oltre 6500 spettacoli alle spalle e…. Il resto lo lascio a un’altra puntata! Essendo però un antesignano della “sana provocazione “, mi rendo conto (e ne sono fiero!) che le mie “provocazioni,appunto”, fanno discutere ancora quasi mezzo secolo dopo! Buona vita,ragazzi, ieri non mi avete fatto dormire per le vostre pesantissime e volgari gratuite cattiverie, ma oggi sono già’ più sereno! Est modus in rebus. Vado a scrivere qualcosa sull’antironia! Scrivetemi su Facebook in privato quando volete! Toni Santagata, (a proposito ,tutti quelli citati sono arrivati dopo!!!! GRRRR….!!!)

    1. Ps. I gay in UFO SEXO ( io te eme ,Peppi) non c’entrano proprio niente! Se andate ad ascoltare Toni Santagata e il suo Cabaret 1970 sentirete che si tratta di “una giovane coppia di sposi”!!!!

      1. Voglio precisare che UFO SEXO (che pure ha imposto un neologismo SEXO appunto) in realtà era nato col titolo originale Je t’eme ,Peppi ,a Roma nel 1969 al CLUBINO del Titan e al Safari Club, due dei più prestigiosi locali della Capitale inventati da Toni Santagata.Poi, letteralmente corteggiato, accetto l’invito degli indimenticabili proprietari del DERBY CLUB di Milano , che mi chiedono di rimanere nel famosissimo locale per dieci sere. DIVENTANO 220 (duecento venti!), costretto dalle incessanti richieste di un pubblico che mi elegge Cabarettista dell’anno , 1 premio “Bullone d’oro”. (La consegna del premio fu affidata al caro Enzo Tortora. Foto sul libro ufficiale del DERBY CLUB) . Allo stragande successo di quegli spettacoli contribuì proprio lo sketch UFO SEXO, un monologo di circa quindici minuti di risate, con il finale che richiedeva il sottofondo musicale: operazione affidata al giovanissimo Diego Abatantuono. Dalle date si evince facilmente come tutti i sopracitati vengano ….dopo! A proposito, non è’ la critica,legittima,anche se fuori tempo,per cui non attendibile, che mi sorprende ,ma i termini (idiozie ,che se non sono tali non fanno ridere!!!) e gli aggettivi volutamente offensivi mi creano una irrequietezza che sempre di più mi fanno pensare a un attacco discriminante e offensivo, cattivissimo! Come ha detto qualcuno prima di me : e’ il modo che ancor mi offende! Devo aggiungere che l’anno successivo, su pressantissima richiesta dell’illustre proprietario dell’OTTO CLUB di Sassuolo (uno dei locali più eleganti dell’Emilia) ,il dott. Cuoghi , il quale venne espressamente a Milano per convincermi, portai UFO SEXO e il mio cabaret. QUARANTA REPLICHE CIRCA nel corso di vari anni. I ragazzi conoscevano a memoria il mio repertorio,che avevano registrato di nascosto durante i miei spettacoli. Era stato il grande Gino Paoli a presentarsmi al pubblico dell’Otto Club nelle prime serate, dopo la sua esibizione. Fui il primo a portare il genere Teatro -Cabaret in Padania. Soltanto dopo un anno il forte impresario Achille Manzotti porto’ all’Otto club gli altri bravissimi cabarettisti milanesi ,ma toni Santagata aveva già’ aperto la strada. Achille Manzotti mi aveva scritturato successivamente per i migliori locali del nord,tra cui ricordo il Teatro del Casino’ di Sanremo e il Paips di Genova, dove ,alla fine di uno spettacolo fantastico, venne da me un giovane che mi chiese di fargli un provino: era Peppe Grillo! (Ma questa e’ un’altra storia…,). Continua…..

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