Le Tartarughe Ninja (o più propriamente Teenage Mutant Ninja Turtles) ad inizio anni ’90 hanno portato un po’ d’aria fresca nel mondo dei supereroi grazie alla loro carica di umorismo e demenzialità.
Il successo delle quattro simpatiche tartarughe mutanti fu davvero incredibile in ogni angolo del globo tant’è vero che all’epoca furono realizzati ben tre terribili lungometraggi, pochi però ricordano che i quattro ninja con il guscio pubblicarono anche un disco nel 1990, a cui seguì addirittura un tour in cui i quattro (Donatello alle tastiere, Leonardo al basso, Raffaello alla batteria e al sax e Michelangelo alla chitarra) con tanto di costumi (quasi) come quelli apparsi nei film, lottavano contro il perfido Shredder che cercava di distruggere la musica.
Ebbene sì, è accaduto anche questo.
Il disco dall’autobiografico titolo “Coming Out Of Their Shells” fu realizzato solo come musicassetta astutamente distribuita solo attraverso la catena Pizza Hut in America (i riferimenti alla pizza, il piatto preferito dalle quattro tartarughe, si sprecano nelle canzoni), la quale sponsorizzò anche il tour che seguì e che fu pubblicato anche come home video.
La musica è ben suonata, con sonorità principalmente pop-rock dagli spunti AOR accentuati da una produzione smaccatamente anni ’80 (un po’ il tallone d’achille del progetto). I brani che si fanno ricordare sono “Sing About It”, un soft rock da stadio che incoraggia l’ascoltatore a cantare («Sing about it / If you’re happy or sad / In good times or bad / You know you don’t need a drum / your heart is where the music’s coming from»), la programmatica “Pizza Power”, un upbeat rock tipicamente ottantiano dove tutti e quattro i musicisti-mutanti si alternano al microfono, l’orribile rap-funk-rock cartoonesco “Walk Straight”.



Non mancano le immancabili ballad (eravamo mentalmente ancora negli anni ’80): “Skipping Stones” e “April Ballad” affidate rispettivamente al nemico Shredder e April (l’amica giornalista delle tartarughe), la prima sembra una outtake della colonna sonora di Labyrinth (e non è un complimento, da fan di David Bowie), mentre la seconda richiama alla memoria l’hard rock cotonato di Lita Ford, ma aggiungendovi degli inspiegabili toni epici.
Nonostante fosse poco più di un souvenir per bambini l’album è stato ripubblicato in digitale per il solito effetto nostalgia dimostrandoci che, in fondo, anche della tartaruga non si butta via niente.
Tracklist:
01. Coming Out Of Their Shells!
02. Sing About It
03. Tubin’
04. Skipping Stones
05. Pizza Power
06. Walk Straight
07. No Treaties
08. Cowabunga
09. April Ballad
10. Count On Us