Un disco di Stephanie di Monaco? Perché mai? Nel 1986 la bella fanciulla dal sangue blu forse annoiata da yacht, feste, gioielli e bei vestiti decide che da grande vuole fare la cantante. Almeno per 15 minuti.
Detto fatto, e voilà, ecco confezionato “Ouragan”, pronto ad impestare l’etere d’oltralpe per un’indimenticabile estate del 1986.
Perché sprecare tempo con la recensione di questo terrificante reperto dei peggiori anni ’80 che in fondo in fondo non è neppure male quando ci ha già pensato qualcun’altro? Ecco quindi che vi proponiamo un bell’articolo tratto dal sito (oggi non più attivo) di Dispenser, distributore automatico di stimoli quotidiani che analizza l’opera in dettaglio come meglio non potevamo fare:
«Come la nobiltà viennese alle prese con il crollo del regno di Francesco Giuseppe, negli anni Ottanta, mentre forze oscure tramavano per la fine della civiltà occidentale, tutti ballavano canzoni idiote.
Quando a cantare alcune tra le più idiote tra queste canzoni idiote è la nobile erede di una dinastia misteriosamente ancora in piedi, che deve il proprio alto lignaggio al fatto che a casa loro non si pagano le tasse, la cosa sfiora il ridicolo. Insomma, a parte i soldi e il gran premio, i momenti topici della cultura monegasca sono due: il circo di Montecarlo e la carriera solista di Stephanie di Monaco. E tra uno e l’altra non c’è poi questa gran differenza.
Di bizzarrie musicali gli anni 80 ce ne hanno offerte parecchie, ma un posto tutto particolare spetta all’avventura discografica di Stephanie di Monaco. Il debutto musicale più blasonato degli ultimi tre decenni è targato 1986. In quell’anno esce “Ouragan” primo singolo della più giovane erede di casa Grimaldi. La canzone è un technopop acqua e sapone pubblicata dall’etichetta Carrére e lanciata in versione bilingue. L’edizione in inglese porta il titolo di “Irresistible”.



Poche settimane dopo arriva nei negozi “Besoin”, il primo, e sino a oggi unico, album della principessa monegasca. Nove brani nei quali la neonata cantante mette in mostra le sue, a dire il vero assai ridotte, capacità vocali. L’Europa accoglie con una certa freddezza il debutto di Stephanie: il singolo entra a malapena nelle classifiche e l’album viene totalmente ignorato. Ma i suoi sudditi non la tradiscono e nei paesi di lingua francese “Besoin” riesce a raggiungere persino il disco di platino.
Dall’album vengono tratti altri tre singoli: “One Love To Give”, “Flash” e la malinconica “Fleurs Du Mal”. Malgrado questi risultati, la principessa decide di chiudere la propria carriera canora. Tornerà in sala d’incisione solo in un’altra occasione, su richiesta di un amico illustre. Forse in pochi sanno infatti che Stephanie ha inciso un disco con il re del pop Michael Jackson. Sua infatti è la voce che apre il brano “In The Closet”, tratto dall’album “Dangerous”. Lo stesso Jacko aveva tenuto la circostanza segreta e il contributo della regale cantante è segnato nei crediti del disco semplicemente come “misterious voice”.



Abbandonati i tentativi artistici, dopo brevi parentesi anche nel campo della moda e della recitazione, e superate le tormentate relazioni con baristi, guardie del corpo e autisti, oggi Stephanie vive una vita apparentemente serena con il domatore Franco Knie, proprietario del Circo Knie in Svizzera. Coloro che rimpiangono i suoi deliziosi vocalizzi possono però consolarsi con il greatest hits uscito in Francia su CD. Parlare di “raccolta di successi” per una cantante che ha inciso un solo disco è un po’ paradossale, infatti il CD, intitolato “Ouragan”, comprende semplicemente l’album “Besoin” e alcuni remix dei brani usciti allora su singolo. L’etichetta che lo pubblica ha un nome che è tutto un programma: Versailles.